L’ateismo dell’ignoranza

Solo la parola salverà il mondo dalla “sua notte”, in quanto è fonte di verità, azione e volontà di prassi radicale. La parola è la prassi del mondo, ma...

di Salvatore A. Bravo - mercoledì 4 giugno 2025 - 636 letture

La scristianizzazione procede spedita. Le chiese sono vuote come i seminari. Il numero sempre più esiguo di partecipanti a messe e liturgie in Europa non è sintomo di ateismo ma dell’ignoranza pianificata dal capitalismo. In Europa in ogni campo sociale, religioso e politico regna l’ignoranza che dissecca le menti, rende indifferenti nell’anima e apre ad una libertà sconosciuta, poiché è l’immediatezza degli istinti e delle voglie a rendere il “soggetto sovrano” e aggiogato alle prescrizioni taglienti del capitalismo finanziario.

La Chiesa ha dunque il compito ardito di non lottare contro l’ateismo. Con l’ateo si dialoga socraticamente, mentre l’ignorante “pensa di sapere” ed è per questo autoreferenziale. Nel tempo dell’ignoranza assoluta la condivisione della parola è ardita, in quanto l’ignoranza del nostro tempo è aggressiva, essa è dogmatica accettazione di una comoda condizione che non conosce dubbi e riceve il consenso del mondo. L’ignorante spende più di quello che possiede ed imita influencer e vip e pertanto il sistema economico e talune istituzione lo coccolano. Egli è il sostegno ad un sistema che ha come unica ambizione la riproduzione di se stesso.

Mediante la desertificazione delle città e delle campagne. Città e campagne sono luoghi di svago in cui il pensiero è esiliato. Si vaneggia e si veleggia senza meta, lo scopo è mostrarsi, rendersi visibili al mondo fino ad essere solo corpo in vetrina che ha perso il contatto con la realtà. L’ignoranza di sé è ignoranza del proprio mondo.

L’Europa è nella “notte del mondo”, tutto è buio e tutto è eguale. Nella palude della parola non muore solo la Chiesa, sarebbe ingenuo crederlo, la sinistra comunista segue un destino simile e parallelo. È sconosciuta ai giovani, i pochi che ne hanno sentito parlare associano il comunismo al totalitarismo e alla dittatura.

Il comunismo di Marx e il senso etico e scientifico che sostanzia i suoi testi sono ormai ad uso di specialisti e di pochi. Il capitalismo ha abbattuto il comunismo e ha ridotto la Chiesa ad un ente di beneficienza senza trascendenza e senza verità. Il doppio vuoto è stato conquistato dal capitalismo che infiltrante con le sue metastasi regna nelle menti dei colonizzati. L’individualismo edonistico e acafalo si traduce in distanza emotiva e cognitiva da ogni evento anche il più tragico.

Si pensi a Gaza, il sistema procede all’eliminazione di un popolo, perché sa che dopo decenni di addestramento all’utile immediato e alla cultura dell’indifferenza ha prodotto ignoranti nello spirito e nella mente. Non a caso i nuovi leader non mascherano le parole della brutali della violenza; è caduta la cosmetica dei diritti e delle buone parole con cui si agiva in modo malvagio; oggi le parole sono inequivocabili, esse non hanno maschera e non hanno profondità, in quanto i potentati sanno che è avvenuta una mutazione antropologica. Le nuove generazioni, e non solo, sono chiuse e corazzate in un mondo di emozioni nelle quali l’altro è solo un mezzo per soddisfare il proprio piacere.

In tale condizione siamo e ci troviamo. Il primo punto, dunque, per uscire da tale contingenza disperata e disumanizzata è coltivare l’informazione sistematica e adottare culturalmente coloro che ancora hanno conservato cuore, corpo e anima vivi. Dopo ci sarà la rinascita, in quanto il capitalismo senza padri e senza madri necessita di padri, madri e maestri perché lo si contenga, lo si assedi dal di dentro e si elaborino progetti alternativi che abbiano teste e gambe con cui avanzare.

Solo la parola salverà il mondo dalla “sua notte”, in quanto è fonte di verità, azione e volontà di prassi radicale. La parola è la prassi del mondo, ma affinché ciò sia possibile dobbiamo scendere dalle “navi da crociera del capitale” e abitare le nostre case, i nostri comuni e la nostra terra che ormai sono a noi straniere.


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