L’associazione antiracket riapre a Lecce

“Non me l’aspettavo proprio. Quello che è venuto dalla Provincia, del tutto inaspettato, è un segnale forte contro l’usura ed il racket che spero non resti isolato e sia fruttuoso per il futuro”.

di carlo madaro - giovedì 27 ottobre 2005 - 3070 letture

L’associazione antiracket di Luigi Budano non chiuderà i battenti. Anzi, ha trovato un inaspettato sostenitore, che ha intenzione di sostenerne il rilancio, nella persona di Carlo Madaro, assessore provinciale al Mediterraneo, con delega anche alla lotta all’usura ed al racket.

Nei giorni scorsi l’assessore Madaro, letta sul Corriere l’intenzione di Budano di gettare la spugna, ha telefonato al presidente dell’associazione antiracket e l’ha invitato ad un incontro presso al sede dello sportello dei diritti del cittadino, aperto dalla Provincia in viale Marche 17 e di cui è responsabile lo stesso Madaro. L’incontro si è tenuto ieri mattina. “Non me l’aspettavo proprio - commenta subito dopo Luigi Budano. - Quello che è venuto dalla Provincia, del tutto inaspettato, è un segnale forte contro l’usura ed il racket che spero non resti isolato e sia fruttuoso per il futuro”.

Durante l’incontro si sono gettati i semi della futura collaborazione dell’associazione con la Provincia. “Noi crediamo nella lotta all’usura ed al racket - dice Madaro - e la Provincia ci crede tanto da aver istituito un’apposita delega. A Budano ho chiesto di non darsi per vinto, di continuare la battaglia mettendo a frutto la sua esperienza accanto alla Provincia che è disposta a dargli una mano. Gli ho solo chiesto di presentare dei progetti che si possa poi realizzare insieme, e lui ci ha assicurato che un paio di progetti sono già pronti. Se occorre noi siamo disponibili anche a fornire all’associazione una sede o a far usare quella dello sportello per la difesa dei diritti del cittadino che finora è andata avanti solo col volontariato e col mio lavoro personale”.

Uno sportello che, dal mese di agosto, apre solo quando è disponibile lo stesso assessore perché per questa delega la Provincia finora non ha messo a disposizione né risorse finanziarie né umane. “Confido però - aggiunge l’assessore Madaro - che con l’assestamento di bilancio qualcosa venga fuori, e se non con l’assestamento, con il bilancio di previsione del 2006”. Con Budano è fissato un incontro nei prossimi giorni durante il quale il presidente dell’associazione antiracket presenterà a Madaro i suoi progetti. L’associazione antiracket messa in piedi da Budano ha ad oggi “circa 170 assistiti, fa denunce e diverse altre attività. Ma se non riesce a raggiungere gli obiettivi che si è data, diventa inutile” afferma Budano. Fra gli obiettivi dell’associazione c’era la costituzione di parte civile in alcuni processi contro il racket, alcune proposte di legge che bisognava portare davanti al Parlamento, “alcuni progetti di prevenzione contro racket ed usura, come ci sono a Napoli ed in altre realtà ad alto rischio. Ma finora non siamo riusciti - racconta Budano - a portare a termine questi obiettivi qualificanti. Avevamo dato mandato ad un avvocato di costituirsi parte civile in un processo ad una grossa organizzazione del racket leccese, ma la nostra posizione, per un verso o per un altro, è stata messa da parte; qualche politico ha fatto sue le nostre proposte di legge, ma più per qualche spot elettorale che per intima convinzione. Invece l’incontro con Madaro mi ha veramente sorpreso. Devo dire che 10 mesi fa fui ricevuto dal presidente della Provincia, Giovanni Pellegrino: io auspicai la nascita di un assessorato contro il racket e l’usura, e lui l’ha fatto, dando la delega all’ex giudice Madaro”.

I due progetti che Budano presenterà all’assessore nei prossimi giorni sono uno sulla prevenzione che è già all’attenzione della Prefettura ed un altro col quale la sua associazione si propone di stampare due opuscoli ed un manifesto dal titolo “Basta col racket, noi non abbiamo pagato” che verranno poi distribuiti, negozio per negozio, dagli stessi associati. “Così la gente non si sentirà sola ed avrà il coraggio di unirsi a noi e denunciare il racket - afferma fiducioso Budano. - Bisogna fare dei piccoli passi, ed ognuno deve fare il suo. La Provincia ha dato un segnale forte”.


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