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L’amante, di Marguerite Duras

su "L’Amante", il più famoso libro di Marguerite Duras.

di Serena Maiorana - giovedì 7 dicembre 2006 - 11947 letture

Parole teatralmente splendide, semplicemente spontanee e poeticamente struggenti. Marguerite Duras scrive l’amore attraverso il racconto della carnale perversione tra una ragazzina francese ed il suo amante cinese.

Quindicenne lei, molto più grande lui, sullo sfondo l’Indocina degli anni trenta che corre veloce dietro le persiane di una stanza riscaldata da amplessi ostinati e strazianti. Ma spesso la vita serve solo ad intorpidire il cuore, anche a quindici anni. E la famiglia, la società, una madre sbagliata acuiscono la follia, confondono sensi e anima. Permettono che torbido e dolcezza infinita si mescolino insieme, ormai inscindibili, senza mai cadere nell’oblio.

E le parole che la Duras usa sono, come la sua storia, arte melliflua e nauseante. Inchiostro schizofrenico e morbidezza ammaliante. E poi lacerano, come un sottilissimo e cieco fendente, gli stessi sentimenti che narrano. E non c’è parola che, con semplicità, non provi a dire l’indicibile, a sfuggire i contorni troppo netti di una passione impossibile. Confondendoli e finendo per confondersi anche lei, la piccola francese, che dopo aver vissuto l’amore, sopravvive alla vita ed alla memoria. Scrivendo.

E poco importa se non ci si è saputi amare abbastanza, o comunque nel modo giusto. Il tempo non conosce il perdono, e non aspetta che diventiamo capaci d’amare, prima di strapparci dal cuore di chi ci ama.

“L’Amante” di Marguerite Duras, edito da “Universale Economica Feltrinelli”.


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