L’Olocausto dei randagi rumeni
Un appello disperato per i cani della Romania da cinque anni massacrati senza scrupoli (e senza risultati per il problema randagismo)
In Romania continua a ritmo serrato il massacro dei cani, una mattanza di proporzioni bibliche, forse più di un milione di cani barbaramente uccisi in cinque anni in tutto il paese.
La drammatica testimonianza di Sara Turetta, fondatrice di "Save the Dogs and Other Animals", operante in Romania con il progetto Cani Bucarest: www.CaniBucarest.it all’indomani dell’ultima vergogna.
La Romania sta violando non solo i diritti degli animali ma con cieca determinazione prosegue una politica inutile basata su atroci sofferenze per gli animali e inaccettabili per ogni uomo che abbia una minima coscienza civile. Ci chiediamo se con queste credenziali possa la Romania entrare nell’Unione Europea.
1 Febbraio 2006
Il consiglio comunale di Bucarest si è riunito stamatina. I provvedimenti anti-randagio preannunciati sono stati approvati. 3 giorni nei canili pubblici e poi eutanasia.
Massimo un cane adottato per cittadino. 500 euro di multa se il cane adottato viene ritrovato in strada.
La tv continua a mostrare scene agghiaccianti: donne che piangono e cercano di fermare gli accalappiacani. Altre applaudono alla finestra gridando "Ammazzateli tutti". Altri ancora lanciano bottiglie sulle auto degli accalappiacani insultandoli.
Le stesse scene di 5 anni fa. Giorno e notte le lugubri camionette setacciano la città. 1500 in tre giorni. Sono stati catturati e sono già tutti morti.
Non posso trasmettervi il senso di impotenza che attanaglia me e tutti coloro che qui amano gli animali. Di vera disperazione. Ci sembra di impazzire.
Andreea, che lavora per me, è arrivata in lacrime al nostro appuntamento. Un vicino aveva ucciso a calci 3 degli 11 cuccioli nati da una cagna che tutti proteggevano, ma che non si era riusciti a sterilizzare. Ne è nata una rissa, ma i tre cuccioli sono morti. L’uomo gridava "Devo proteggere la mia vita! Questi mi ammazzeranno appena crescono".
Scene come questa si stanno ripetendo in tutta la capitale soprattutto in periferia, dove la situazione è più esplosiva e il tessuto sociale più degradato.
L’unica differenza, rispetto a 5 anni fa, è il cambiamento dell’opinione pubblica, almeno analizzando i sondaggi: circa il 55% è contrario alle uccisioni, il 45% favorevole. Nel 2001 i favorevoli erano la grande maggioranza. Cosa è successo? Sicuramente c’è stato un risveglio delle coscienze e un lieve cambiamento della mentalità.
Ma il fallimento della strategia dello sterminio è sotto gli occhi di tutti. Non c’è stato nessun impegno sul fronte sterilizzazioni e i cittadini stanno aprendo gli occhi. Così non si risolve nulla.
Le autorità veterinarie della capitale parlano di cliniche mobili e programmi di sterilizzazioni. Ma non vi è nulla di concreto. Si sa solo che nel 2005 si sono spesi 2 milioni di euro per uccidere i cani a Bucarest. La cifra ovviamente viene contestata, modificata, raddoppiata ad ogni articolo di giornale.
Si tratta comunque di una somma enorme, ingiustificata e soprattutto inutile. E in grado di chiudere la bocca a coloro che credono che uccidere costi meno che sterilizzare e che per questo un paese povero come la Romania abbia scelto tale strada.
Quei 2 milioni di euro utilizzati altrimenti avrebbero prodotto grandi risultati, duraturi e reali, se le autorità fossero realmente interessate a risolvere il problema.
Stiamo cercando di fare posto nel rifugio di Cernavoda per ritirare con urgenza i cani in pericolo di vita. E stiamo cercando di acquistare un camper per realizzare, con l’aiuto della Fondazione Dutch Puppy, una clinica mobile.
Sara Turetta. Bucarest
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L’8 Febbraio 2006 Sara Turetta scrive:
Oggi pomeriggio l’Ambasciatore Daniele Mancini, in concomitanza con una visita alla centrale nucleare di Cernavoda, ci onorerà della sua presenza presso il rifugio di Cernavoda.
Siamo grati all’Ambasciata di Italia in Romania per il grande sostegno mostrato in questo periodo così delicato e per il segnale importante che le autorità italiane ed europee lanciano in occasione di questa visita.
Sarà presente anche il sindaco di Cernavoda George Hansa, con il quale da 2002 è in corso una fruttuosa collaborazione per risolvere in modo umano il problema del randagismo della città.
La testimonianza della Presidente dell’associazione Cani Bucarest continua purtroppo con dei dati raccapriccianti sui cani uccisi, alcuni buttati nell’inceneritore ancora vivi.
Sara Turetta lancia un appello per le adozioni.
Si prega ancora chi legge, di visitare il sito www.CaniBucarest.it, un sito di meraviglioso impegno e speranza.
Per tutti coloro che sono interessati a cercare di fermare il massacro dei Cani della Romania si prega di visitare il sito
www.savethedogs.it
un sito davvero speciale dove è possibile rendersi conto dell’incomparabile lavoro che questa associazione sta facendo in Romania per gli animali.
Un lavoro che fa perno su una imprescindibile sensibilizzazione sociale e culturale con aiuti concreti ai bambini e agli anziani più poveri.
Dona il tuo 5 per mille a Save The Dogs onlus
Codice 97 394 230 151