L’Europa dei generali
Articolo di Enrico Oliari (Notizie geopolitiche.net)
Alla Conferenza di Monaco si parla di riarmo. Cioè di soldi che verranno sottratti al sociale e alle famiglie per finanziare i produttori globali di armi, in primis quelli degli Stati Uniti. E’ la psicosi da guerra ucraina, il mantra raccontato dai media occidentali di una Russia pronta a invadere l’Unione Europea, ma che per le tasche dei contribuenti, cioè di chi lavora e di chi produce, significa salasso.
A Monaco i ministri della Difesa puntano al 3% “e ben oltre” del Pil di ogni paese su ordine diretto della Casa Bianca, ma per paesi come l’Italia sarà una batosta: attualmente il nostro paese spende l’1,5% del Pil, pari a 32 miliardi di euro, per cui il piano prevede di arrivare al doppio. Per il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen non ci sono dubbi, si tratta di “centinaia di miliardi di dollari ogni anno”, quindi “serve un approccio coraggioso, potrei arrivare alla clausola di salvaguardia per gli investimenti nella difesa”. “Gli Stati europei – ha insistito – devono aumentare in modo significativo la spesa per la difesa, presenteremo un pacchetto con interventi specifici per ogni paese membro”. Tradotto significa togliere i limiti di indebitamento, il cosiddetto “patto di stabilità”, per comprare armi nuove dopo che quelle vecchie e ammuffite nei depositi sono state spedite in Ucraina sotto forma di aiuti.
Che la guerra sia sempre un affare lo hanno imparato gli ucraini a loro spese, dal momento che già gli Usa hanno stabilito che le miniere e le terre rare dell’Ucraina passeranno sotto la loro esclusiva proprietà. D’altronde con tutti i miliardi e le armi spedite a Kiev per contrastare l’aggressione russa, dovuta (neanche a dirlo) all’idea di allargare all’inverosimile la Nato, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non si è neppure sognato lontanamente di opporsi.
“Neanche il 2,5%, si parla di oltre il 3%”, una proposta che “trova concordi quasi tutti i Paesi”, ha dovuto ammettere il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, perdendo l’ultima occasione del governo “sovranista” di fare il sovranista davvero. Il 2% di cui si parlava fino a ieri? “E’ ormai ampiamente superato”, ha affermato Crosetto. D’altronde quel furbone di Donald Trump ha annunciato di volere il 5%, sapendo di arrivare almeno al 3%.
E’ l’Unione Europea dei fallimenti, dei grandi proclami vuoti, il grande assente nel mondo multipolare. E’ l’Europa che compra il gas di scisto (proibito dalle leggi Ue) dagli Usa per portarlo con inquinanti navi gasiere pagandolo quattro volte quello russo, è l’Europa che se non c’è una guerra fa i salti mortali per provocarla, perché le lobby dei produttori ingrassino su milioni di morti. E’ l’Europa dove la politica sottostà al Pentagono, l’Europa che dà alle famiglie che non arrivano alla fine del mese. E’ l’Europa dei galloni sulla divisa, l’Europa del riarmo, che crea il nemico per giustificare il riarmo. E’ l’Europa di Ursula von der Leyen, che per capitale ha Washington.
L’articolo di Enrico Oliari è stato diffuso da Notizie geopolitiche.
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