L’Amore è imperfetto

Regia di Francesca Muci. Italia, 2012, drammatico, 100 min.
Con Anna Foglietta, Bruno Wolkowitch, Camilla Filippi, Giulio Berruti, Lorena Cacciatore.
Tratto dall’omonimo romanzo di Francesca Muci, “L’Amore è Imperfetto” è un film molto al femminile; tutto ruota attorno alla protagonista, la trentacinquenne Elena (Anna Foglietta), che si porta dietro un bagaglio di incertezze (e delusioni, anche pesanti..) sulla sua vita affettiva con al centro una di quelle “rinunce” veramente importanti…Un banale litigio per un motorino, una mattina, le fa incontrare la disinibita diciottenne Adriana (la palermitana Lorena Cacciatore) e il maturo, fumatore di sigari, Ettore (Bruno Wolkowitch).
Ancora viaggiando su una sessualità da definire appieno, la bella Elena si lascia alternativamente soggiogare dalla vitalità della ragazzina che la coinvolge in giochi saffici, web-cam, sesso telefonico e improvvisate visite, con l’aplomb (…troppo aplomb) di Ettore, parigino separato, romantico, di lavoro produttore di nuove leve musicali jazz. Il caso sceglierà per lei e la nuova e consolidata storia d’amore che vivrà col cinquantenne francese le porterà in dote un nascituro, situazione che le darà coraggio per poter tornare a fare i conti con il suo passato.
Le note liete del film sono da ricercare nell’abilità di regista e sceneggiatori di raccontare tanto sesso, ma mai morboso, coraggioso e intriso di sensualità, nella consapevolezza dell’assenza di contorni ben definiti in questa materia; nella maturità artistica di Anna Foglietta, “laureatasi” con questa performance ad attrice protagonista di sicuro affidamento, ben supportata dalle altre donne del cast, la Cacciatore e Camilla Filippi (nel film, l’amica Roberta). Meno entusiasmi ha prodotto il cast maschile, più narciso e meno capace di veicolare emozioni.
Le note stonate riguardano anche il mancato approfondimento della carenza affettiva che Elena si porta dietro (di colpo poi spiattellata sul finire del film in pasto allo spettatore in una poco credibile scena ludica in terrazza) e l’assenza di un filo melodrammatico che unisce le varie storie d’amore, amori imperfetti d’accordo, come recita il titolo, ma slegati.
E’ come se registi e sceneggiatori abbiano voluto rappresentare il meglio della loro creatività senza cimentarsi oltre e piuttosto che inserire sequenze utili per tenere legato il racconto (che si svolge fra il 2005 e il 2012), abbiano volutamente preferito omettere, piuttosto che procedere con raziocinio ma con poca ispirazione.
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