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Israele ha attaccato l’Iran

di Redazione - venerdì 13 giugno 2025 - 539 letture

Giovedì sera, 12 giugno 2025, Israele ha iniziato a bombardare diversi siti del programma nucleare e missilistico iraniano. Nell’attacco sono stati uccisi il comandante dei Guardiani della rivoluzione (i pasdaran, la forza militare più potente dell’Iran), il capo dell’esercito regolare, e diversi scienziati iraniani. L’Iran ha promesso una ritorsione militare estremamente dura [1]. Quello di Israele è stato un attacco diretto, effettuato rompendo tutti i trattati internazionali e civili esistenti tra le nazioni.

La Repubblica islamica lancia cento droni in risposta. Trump: "Faccia un accordo!". Israele: "il programma nucleare era al punto di non ritorno". Netanyahu: "Andremo avanti quanto serve". Uccisi il capo dei Pasdaran e il capo di Stato maggiore [2].

Si tratta, secondo fonti della sicurezza israeliana citate dai media ebraici, di “un’operazione chirurgica condotta con pensiero innovativo, pianificazione audace e impiego di tecnologie avanzate, forze speciali e agenti sul campo capaci di sfuggire completamente all’intelligence iraniana“ [3].

Secondo l’analisi de Il Post:

Se Israele si è deciso ad attaccare proprio adesso, è perché si sono realizzate alcune condizioni. Da una parte da alcune settimane sono ripresi i negoziati tra Iran e Stati Uniti per un accordo che consentirebbe all’Iran di mantenere un programma nucleare a uso civile, per produrre energia elettrica: Israele si è sempre opposto ai negoziati e considera anche quest’ultimo come una minaccia che va fermata. Dall’altra l’Iran è rimasto senza alleati ed è più isolato e vulnerabile di prima. Ed è rimasto senza alleati perché nell’ultimo anno Israele ha distrutto e indebolito buona parte dei suoi nemici nella regione, tutti allineati con l’Iran e parte del cosiddetto “Asse della resistenza”.

In ordine:

• Nella guerra nella Striscia di Gaza ha indebolito gravemente Hamas, oltre ad aver provocato massacri devastanti tra la popolazione civile palestinese.

• L’anno scorso con una serie di attacchi ha eliminato tutta la leadership del gruppo libanese Hezbollah, e ucciso o ferito migliaia di suoi membri. Israele ha anche invaso brevemente il sud del Libano, per eliminare le postazioni del gruppo più vicine al confine israeliano. Hezbollah era l’alleato più forte dell’Iran nella regione.

• L’indebolimento di Hezbollah ha avuto un ruolo importante anche nella caduta del regime di Bashar al Assad in Siria, un altro alleato dell’Iran. Israele non ha contribuito direttamente al rovesciamento del regime, ma quando i ribelli guidati da Hayat Tahrir al Sham hanno preso il controllo del paese ha approfittato della situazione per indebolire le forze armate siriane con bombardamenti alle sue basi aeree. Ha inoltre occupato parte delle alture del Golan, al confine tra Israele e Siria.

Anche l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti è stato un fattore nella decisione di Israele di colpire. Ogni altra amministrazione avrebbe probabilmente cercato di impedire o scoraggiare l’attacco, per timore dell’inizio di una guerra regionale. L’amministrazione Trump ha invece lasciato correre, anche se non ha partecipato direttamente all’operazione militare.


In ogni caso, quel che è avvenuto non solo viola qualsiasi trattato internazionale, ma lede la stessa civiltà umana. Da questo momento non solo il mondo è in guerra, e rischia che questa guerra non sia ristretta alla regione medio-orientale, ma che sia la scintilla che fa deflagrare un conflitto mondiale.

[1] Vedi: Il Post.

[2] Vedi anche: RaiNews.

[3] Vedi: AnalisiDifesa.


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