Io difendo la 194
Una lettera-appello da Lucca in difesa della legge 194 sulla tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza.
IO DIFENDO LA 194 Legge sulla tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza
Noi, donne e uomini della provincia di Lucca, con questo appello intendiamo difendere la legge sulla tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza.
Oggi si propone ripetutamente una offensiva tutta ideologica, per il modo in cui si parla dell’aborto, contro la legge 194.
Noi partiamo dal riconoscimento che la legge 194 ha consentito alle donne innanzitutto e alla società italiana di liberarsi dalla piaga dell’aborto clandestino, di ridurre in modo significativo le interruzioni di gravidanza, di agire sulla prevenzione, di avviare serie politiche di tutela della maternità e di affermare l’autodeterminazione delle donne nella scelta di una maternità responsabile.
Per ogni donna, la scelta dell’aborto è dura. L’attacco alla legge 194 parte da chi considera le donne persone moralmente irresponsabili. L’interruzione della gravidanza è una tragedia quando le donne vi sono costrette da altri o da condizioni di vita insostenibili, ma è anche una tragedia quando sono costrette a farlo clandestinamente. Quando una donna può scegliere se dire sì o no alla maternità diventa persona umana, vale a dire un essere morale e smette di essere una femmina della sua specie.
Per questo non si deve tornare indietro.
Nel nostro Paese è diventata coscienza collettiva, ampiamente consolidata, l’idea che l’aborto non è un reato, e non è neppure un diritto. È una decisione che una donna sa prendere, consapevole. È diventato senso comune assai diffuso che la legge 194 non ha incentivato l’aborto, ha garantito assistenza a chi ne ha avuto necessità, e soprattutto si è affidata al senso di responsabilità delle donne che hanno saputo far valere la loro autonomia.
La drastica riduzione del ricorso all’aborto è stata determinata dalla grande crescita del principio di responsabilità delle donne. Donne che hanno scelto liberamente di portare a termine la gravidanza.
Partiamo altresì dalla consapevolezza che una scelta di maternità libera e consapevole è garantita anche da politiche economiche e sociali che rispondano a nuovi e acuti bisogni sociali e che riconoscano i diritti fondamentali al lavoro, alla casa, ad una rete di servizi di sostegno alla maternità.
La legge 194 è per noi un rigoroso e saggio punto di equilibrio fra convinzioni diverse da cui non intendiamo in nessun modo arretrare.
Firme
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Per prima cosa difendiamo la vita: anche quella di un embrione! Che detto così potrebbe sembrare qualcosa di meno importante di una vita pur essendo un essere umano al primo stadio della sua esistenza.
Consentite l’aborto solo per ragioni sanitarie (rischio vita per la madre), non per giustificazioni di natura economica. Una donna può portare a termine la gravidanza ed essere aiutata a farlo per poi dare il bambino in adozione. Nei casi di figli nati da violenze capisco la delicatezza del problema al femminile, ma si dovrebbe comunque stimolare la donna alla soluzione precedente.
Aggiungo che i sistemi anticoncezionali non costituiscono una forma di aborto. Non sono in discussione e non dovrebbero esserlo, come a volte capita di sentire da certi episodi che confondono un rimedio preventivo anticoncezionale ad una pratica successiva di carattere "privativo".
L’unico desiderio dello spermatozoo sin dal momento in cui nasce dentro la sacca scrotale è venir fuori e nuotare, nuotare, nuotare, nuotare. Fa parte del mistero della vita.
Noi lottiamo anche per i diritti dello spermatozoo a nascere ed essere un individuo libero e consapevole. Siamo per il diritto al voto agli spermatozoi. Siamo in favore della concessione della cittadinanza italiana agli spermatozoi. Siamo in favore della loro candidatura ad elezioni politiche. Siamo per un governo degli spermatozoi. Vogliamo un’Europa dei popoli e degli spermatozoi. Basta con l’euro!
tratto da un discorso ufficiale di Benedetto XVI
Il miglior rimedio all’aborto è l’astinenza sessuale e la castità.
Suor Camilla Benzi
PS: Sei un cafone!
Sorella il suo problema è che ha una grande paura degli spermatozoi: li considera degli esseri alieni provenienti da un altro pianeta che la vorrebbero invadere.
Per non parlare dell’ARMA da cui fuoriescono copiosamente. Per lei, sorella, si tratta di una vera e propria arma!
Se le suore e i preti scelgono la castità perchè poi si impicciano delle questioni legate a figli che non nascono e non vengono al mondo?
Io da laico e contrario all’aborto che non disdegno però di fare l’amore occasionalmente (a dire il vero non mi capita nmmeno) mi sento molto più in diritto di un ecclesiastico di parlare contro l’aborto. Io da laico ho scelto la "morale", voi da ecclesiastici avete scelto la morale religiosa (una morale ristretta ad uso e consumo degli utenti).
La strada statale 194 è una delle più pericolose d’Italia.
Pensiamo anche agli spermatozoi a quattro ruote e con tubo di scappamento che solcano i sentieri dello spirito su questi magnifici corridoi d’asfalto.
Quanto era bello parcheggiare con la ragazza e stare fermi a risparmiar benzina per tre orette, "strombazzando" con il clacson.
Certo il preservativo oggi incrementerebbe il volume dei rifiuti. Ma i rifiuti al desiderio sessuale sono anche peggiori perchè ti creano mostri in testa.
Ad un certo punto in Italia nascevano ancora bambini perchè capitava talvolta che il preservativo fosse difettoso. Ora che hanno vinto i farmacisti obiettori non si fa più nemmeno all’amore.
Ho sentito un cretino di prete che sosteneva il matrimonio per preti allo scopo di incrementare le nascite. Perchè non incentiva i giovani della sua parrocchia "a scopare" piuttosto che a praticare l’astinenza. Se non si scopa da giovani da adulti si resta sostanzialmente "anemici" rispetto al sesso. Questo prete scoprirà che il suo eventuale figlio (che avrà con la moglie dopo essersi spogliato dell’abito talare) non risolverà il problema. Piuttosto dovrebbe fare INSEMINATOR in giro per la città (povero gioia).
Certi preti parlano di cose che nemmeno conoscono. Io cambierei la regola per fare l’eccelsiastico: sei vergine? vai pure e tornami liberato da questo problema (non con prostitute), sarai certamente un prete migliore! Vale anche per le suore.
L’astinenza è possibile se ci si impegna, ma non tutti i preti lo fanno ci sono anche quelli che si limitano a dir cavolate come quello sopra citato.
Una volta si era in voga di mettere in convento la figlia che aveva perso "avventatamente" la verginità. Cosicchè capitava che le vergini fossero tutte laiche e i conventi erano pieni di ragazze cha avevano perso la loro virtù: pensa tu che gran cazzata!
Risolviamo il problema della natalità senza disdegnare i rimedi anticoncezionali, pur continuando a dirci contrari all’aborto e ad assumerci le nostre responsabilità quando il preservativo si buca o la pillola/pillolo era scaduta.
Insomma una volta si faceva l’amore senza tanti problemi e nel sud se una ci restava c’era il matrimonio riparatore. perchè non tornare ai vecchi tempi?
Letizia che fai stasera?
Letizia ha deciso di non rispondere piu’ ai post anonimi. Chi vuole una risposta dovra’ non solo firmarsi, ma lasciare una mail. Oppure scrivermi privatamente, la mia mail è publicamente visibile. Ciao a tutti.. pro e contro 194...ognuno è ovviamente libero di pensare diversamente.. Ciao e grazie anche all’anonimo dell’invito a cena!