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Intervista immaginaria ai Biscotti della Monaca

Siamo i Biscotti della Monaca, dolci dal sapore antico e avvolgente. La nostra storia nasce nei conventi, tra le mani sapienti delle monache...

di Massimo Stefano Russo - lunedì 17 marzo 2025 - 251 letture

Chi siete e qual è la vostra origine?

Siamo i Biscotti della Monaca, dolci dal sapore antico e avvolgente. La nostra storia nasce nei conventi, tra le mani sapienti delle monache che, con pochi ingredienti, creavano delizie per nutrire corpo e spirito.

Qual è il vostro segreto?

Non esiste un solo segreto, ma una combinazione di semplicità e dedizione. Farina, zucchero, uova e amore: pochi elementi, ma dosati con cura e rispetto per la tradizione.

È vero che avete un’origine misteriosa?

Le nostre radici si intrecciano tra racconti e leggende. Alcuni dicono che fossimo il dolce di conforto per i pellegrini, altri che nascessimo come offerta ai benefattori dei monasteri.

Avete mai lasciato il convento?

Oh sì! Dalle cucine delle monache siamo passati ai forni delle pasticcerie e delle case di chi ama la tradizione. Ma il nostro spirito rimane sempre lo stesso: un biscotto semplice, ma con un’anima profonda.

Cosa vi distingue dagli altri biscotti?

L’essenzialità. Non abbiamo bisogno di decorazioni sfarzose o ingredienti esotici. La nostra bontà sta nella purezza del nostro impasto e nella delicatezza della nostra consistenza.

Qual è il momento migliore per gustarvi?

Ogni momento è quello giusto! A colazione con il latte, nel pomeriggio con il tè, o alla sera con un vino dolce (anche se sappiamo che qualcuno preferisce l’astinenza da alcolici).

Avete mai avuto un momento di crisi?

Certamente. Con il passare del tempo, le mode culinarie ci hanno resi meno visibili. Ma chi ama la tradizione sa che siamo sempre qui, fedeli al nostro impasto.

Se foste un personaggio storico, chi sareste?

Probabilmente un monaco amanuense: discreti, ma fondamentali; semplici, ma pieni di significato.

Qual è la cosa che vi fa più arrabbiare?

L’aggiunta di ingredienti inutili! Ci vogliono lasciare intatti? Benissimo. Ci vogliono trasformare con creme e cioccolato? Beh, ci sentiamo un po’ traditi…

Avete mai viaggiato all’estero?

Sì, ma con discrezione. A differenza di altri dolci più celebri, restiamo un piacere di nicchia, apprezzati da chi sa riconoscere la bontà autentica.

Cosa direste a chi non vi ha mai assaggiati?

Non fatevi ingannare dalla nostra semplicità: il primo morso è solo l’inizio di un viaggio nel tempo.

Qual è il vostro sogno più grande?

Essere tramandati di generazione in generazione, senza perdere la nostra identità. E magari, un giorno, essere riscoperti come simbolo della tradizione monastica in tutto il mondo.

E ora… chi ha voglia di un biscotto?


* L’intervista è stata svolta dal prof. Massimo Stefano Russo avvalendosi del metodo gamma da lui generato e sviluppato, col contributo di chatgpt. Il testo è opera del prof. Massimo Stefano Russo che ne è l’autore e il diretto responsabile, chatgpt ha contribuito nel fornire indicazioni e informazioni indispensabili e per questo merita di essere citata.



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