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Intervista ad Antonio Presti: 25 anni di devozione alla bellezza

"Fiumara d’Arte nasce dal desiderio di fare un omaggio alla Sicilia contemporanea che, scegliendo la via della bellezza, decide di rappresentare l’impegno civile ed estetico dell’uomo con un proprio presidio..."

di Redazione - lunedì 9 aprile 2007 - 6380 letture

Antonio Presti, lei ha realizzato negli anni ’80, tra Tusa e Santo Stefano di Camastra, la Fiumara d’Arte, il più grande museo all’aperto d’arte contemporanea d’Europa. Come è nata l’idea di disseminare imponenti sculture lungo il greto di un fiume asciutto?

Fiumara d’Arte nasce dal desiderio di fare un omaggio alla Sicilia contemporanea che, scegliendo la via della bellezza, decide di rappresentare l’impegno civile ed estetico dell’uomo con un proprio presidio. Fiumara nasce su terreni demaniali per una precisa scelta politica: io non ho mai voluto possedere l’opera ma soltanto l’idea. In una società in cui tutto è al servizio del denaro ed è subordinato al possesso dei beni, il primo atto di rinuncia in grado di sublimare la materia rispetto all’opera d’arte, è proprio la bellezza, perché essa può manifestarsi anche soltanto come idea, come puro pensiero. Il valore del dono sta nella sua condivisione: fin dall’inizio Fiumara d’Arte è nata per il pubblico. Oggi è uno dei luoghi più visitati, per la sua contemporaneità e coerenza, per il suo calarsi nel paesaggio senza sconvolgerlo. Ma questo spirito di condivisione non è stato accettato subito dalle istituzioni: solo dopo una battaglia ventennale il parco di Fiumara d’Arte è stato riconosciuto "patrimonio artistico della Regione Siciliana".

Cosa rappresenta Fiumara d’Arte per il territorio?

Ho voluto creare una sorta di circuito d’arte che non fosse costretto entro luoghi definiti, nel chiuso dei musei, subordinato al pagamento di un biglietto e all’orario delle visite. Il mio desiderio era quello di portare l’arte in strada, renderla visibile e accessibile, farla entrare nel quotidiano. Volevo creare una sorta di contro-museo, unico nel suo genere, che potesse diventare un volano per lo sviluppo turistico ed economico dell’intero comprensorio. I comuni di Fiumara d’Arte oggi fanno parte di un percorso artistico-culturale che coniuga la bellezza della natura a quella delle opere monumentali. Fiumara d’Arte oggi è presente in tutte le guide, nelle antologie scolastiche e nei manuali degli istituti d’arte, oltre ad essere argomento di centinaia di tesi di laurea. E’ un valore assoluto per il pubblico che l’ha scelta e la sostiene.

Il riconoscimento istituzionale arriva solo oggi, dopo anni di negazioni e rifiuti. Secondo lei Fiumara d’Arte è stata osteggiata per motivi politici? In venticinque anni, da quando è nata Fiumara d’Arte, si sono avvicendate tutte le espressioni partitiche, Destra, Sinistra, Centro. Non è stata una questione di partito - la cultura non ha, e non può avere, colore - ma di quella politica che non ha promosso il valore della cultura, del pensiero, della pittura, della filosofia, della musica. Allo stesso modo il riconoscimento del museo a cielo aperto non è una vittoria di potere, ma della cultura, di tutti quelli che hanno creduto in Fiumara ed hanno lottato perché l’utopia della bellezza non venisse travolta dalla sterile applicazione di quei codici del diritto per cui ieri la Fiumara era da abbattere e oggi da salvare e salvaguardare.

Nel 2005 lei ha chiuso simbolicamente la “Finestra sul mare” di Tano Festa. Oggi la riapre, dopo il restauro.

Sottrarre l’opera allo sguardo è stato un gesto di grande impatto emotivo per affermare l’esistenza della scultura come pensiero, anche a prescindere dalla materia. Il gesto rappresentava allora la risposta al disinteresse, alla "politica del rifiuto" delle Istituzioni nei confronti dell’arte e della cultura. Far calare un velo con la parola chiuso in tutte lingue, significava impedire e interrompere la vista dell’opera per salvarla dal disfacimento e conservarla nell’immaginario del pubblico intatta. Un atto così forte, che diventava esso stesso fatto artistico. La riapertura oggi significa, da un lato riconciliare il valore simbolico della scultura al suo aspetto materiale, dall’altro il riconoscimento del parco scultoreo da parte delle istituzioni. Alla "chiusura" aderirono migliaia di studenti, artisti, critici e giornalisti. Oggi sono felice di poter festeggiare con tutti loro questa grande vittoria dell’arte e della cultura. Da questo momento comincia la storia "istituzionale" di Fiumara, le sculture, in quanto parte di una collezione, acquisiscono finalmente il diritto alla tutela. E sempre dalla Finestra sul mare comincia idealmente il percorso che porterà nel più breve tempo possibile al restauro per bloccare il degrado di tutte le opere, ripristinarne la fruibilità e la leggibilità e quel rapporto/dialogo tra opera e fruitore, in verità mai interrotto.

Il convegno "Conservazione e progettazione" concluderà un percorso che dopo 25 anni è finalmente arrivato alla sua consacrazione?

Non voglio parlare di conclusione, e quindi di "raccolto", ma piuttosto di nuova semina. Fiumara d’Arte non può chiudersi nel processo a breve termine della storicizzazione: la conservazione delle opere, per quanto necessaria, non rappresenta un punto d’arrivo, ma la possibilità di proiettarsi nel futuro attraverso una nuova progettazione. L’intervento congiunto di importanti esponenti nel campo del restauro e di giovani critici d’arte ed artisti, affermerà il principio che solo legando la conservazione alla progettazione si può affermare e continuare a tenere vivo il valore del contemporaneo. Per questo in concomitanza con il restauro della scultura di Tano Festa presenterò tre nuove camere d’arte dell’Atelier sul mare e a conclusione del convegno annuncerò la costituzione della Fondazione “Antonio Presti - Fiumara d’arte”. È già pronto il programma delle attività 2007/2008: l’intervento di restauro sul Labirinto di Arianna di Italo Lanfredini, la realizzazione di tre nuove sculture monumentali all’aperto nei comuni di Motta d’Affermo, Pettineo e Santo Stefano di Camastra e la creazione di tre nuove camere d’arte presso l’Atelier sul mare. La Fondazione avrà tra i suoi obiettivi anche quello di creare una collaborazione con Università, Accademie e Istituzioni preposte alla tutela, affinché Fiumara d’Arte diventi officina attiva, luogo vivo in cui le nuove generazioni possano formarsi al valore dell’arte e di un impegno etico di "devozione alla bellezza", che sarà loro compito portare avanti.

La bellezza salverà il mondo?

La bellezza non salverà il mondo, ma può tentare di offrire quell’emozione e quello stupore che gli uomini hanno rifiutato per inseguire falsi valori della nostra contemporaneità.


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