Innovazione e Cultura Digitale: il caso DicHulter

DicHulter rappresenta un esempio concreto di come le nuove tecnologie possano essere messe al servizio del patrimonio culturale, garantendone la conservazione e la diffusione
Mi considero per età e formazione un “tardivo digitale”, con scarso senso pratico, privo di abilità manuale, con fatica provo a gestire il mondo tecnologico che mi circonda, forse per segno astrale o perché nato nella città di Gorgia padre dei sofisti e del notaro Jacopo, a sua volta padre del sonetto.
Sarà anche per questo che le parole creative e gioconde mi attraggono e affascinano sin dalla bellezza calligrafica di un tempo, mentre, tra ascisse e ordinate, i grafici mi mettono spesso in uno stato di profonda soggezione. Da qualche settimana ho preso la saggia decisione di entrare sulla piattaforma Linkedin dove posto interventi apparsi negli anni su “Giro di vite” in relazione al tema del tempo libero e non solo.
- Carmine Marinucci presidente di DicHulter
Solo negli ultimi tempi, grazie all’incontro con DicHulter, un’eccellenza italiana nella diffusione della cultura digitale, in particolare in ambito educativo, ho deciso di avvicinarmi significativamente al mondo digitale, aprendomi a nuove opportunità di interazione e conoscenza. Ho scelto di entrare su LinkedIn, dove condivido interventi pubblicati nel corso degli anni su Girodivite, affrontando temi legati al tempo libero e non solo.
Questa esperienza appena avviata mi fa riflettere sull’importanza del digitale non solo come strumento di connessione, ma anche come mezzo per ampliare la partecipazione democratica e favorire la crescita personale. Devo a DicHulter e al suo presidente Carmine Marinucci - un gentiluomo d’altri tempi per stile e garbo che integra la tradizione con l’innovazione - un sincero ringraziamento per aver sollecitato un interesse esplicito al digitale e avermi introdotto in questo nuovo modo.
Negli ultimi mesi, ho avuto modo di seguire diversi webinar organizzati proprio dall’associazione DicHulter, che propone la cultura digitale come un “ecosistema” di conoscenze e innovazioni. Continuerò a farlo e ne approfitto per segnalare Il nono Webinar #DiCultHer della serie 2024-25: Costruire percorsi aumentati e mondi virtuali per raccontare il patrimonio culturale dei territori che si terrà venerdì 7 febbraio 2025 dalle 15:00 alle 18:00 On Line sulla Piattaforma Zoom. Il digitale e i social permeano ormai ogni aspetto della nostra vita e trasformano settori chiave come l’istruzione, l’arte, la comunicazione e la ricerca.
Un insieme di pratiche, strumenti e conoscenze che definiscono l’era dell’informazione e della comunicazione tecnologica. L’accesso alle risorse online, l’uso dell’intelligenza artificiale e la diffusione delle reti sociali stanno rivoluzionando il modo in cui apprendiamo, collaboriamo e condividiamo informazioni. I principali impatti della cultura digitale includono: maggiore accessibilità ai contenuti culturali e informativi, grazie alla digitalizzazione di libri, documenti e opere d’arte; democratizzazione della conoscenza, con la possibilità per chiunque di accedere a risorse prima riservate a pochi; nuove modalità di apprendimento e formazione, che superano i confini della didattica tradizionale; evoluzione della produzione e fruizione artistica, con strumenti innovativi che ampliano le possibilità espressive. Tutto ciò fa di DicHulter un ponte tra tecnologia e patrimonio culturale, per valorizzare e preservare il patrimonio culturale attraverso le tecnologie digitali. Un progetto che integra strumenti avanzati di archiviazione, analisi e condivisione, per un accesso dinamico e interattivo ai contenuti storici, artistici e letterari. Le principali caratteristiche di DicHulter comprendono: l’archiviazione e catalogazione avanzata dei contenuti, per garantire una conservazione efficace e duratura; strumenti di analisi linguistica e semantica, utili per la ricerca accademica e la comprensione dei testi storici; piattaforme interattive per la fruizione del patrimonio culturale, che rendono più coinvolgente l’esperienza del pubblico; l’integrazione con tecnologie emergenti, come intelligenza artificiale e realtà aumentata. Adottare queste piattaforme, nel facilitare la conservazione di documenti e opere d’arte ne amplia anche la fruibilità, riducendo il rischio di deterioramento e incentivando la partecipazione attiva degli utenti.
L’innovazione nel campo della digitalizzazione culturale apre scenari entusiasmanti. Tra le prospettive future più rilevanti troviamo: sviluppare nuove metodologie per l’analisi e la rappresentazione dei dati culturali; potenziare le tecnologie di intelligenza artificiale, migliorare la ricerca e l’organizzazione dei contenuti, con un maggiore coinvolgimento delle istituzioni e delle comunità, per rendere la digitalizzazione un processo condiviso e partecipato. DicHulter collabora attivamente con biblioteche, musei, archivi e istituti di ricerca, per favorire un approccio multidisciplinare alla conservazione digitale. Grazie a queste sinergie, rende possibile sviluppare soluzioni avanzate per l’analisi e la valorizzazione dei beni culturali, resi accessibili a un pubblico sempre più ampio.
La cultura digitale va oltre la trasformazione tecnologica nel prospettare una rivoluzione che riguarda il modo in cui apprendiamo, creiamo e condividiamo conoscenza. DicHulter rappresenta un esempio concreto di come le nuove tecnologie possano essere messe al servizio del patrimonio culturale, garantendone la conservazione e la diffusione: va sostenuta con una partecipazione attiva. Investire nelle innovazioni tecnologiche digitali significa in primo luogo preservare il passato e costruire un futuro per far sì che il sapere diventi veramente accessibile a tutti.
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