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Immigrato con gola tagliata? Allora è stata banda rivale

Chiude Metro dopo 25 anni – Ranucci oggi in Commissione vigilanza Rai – 2 novembre: giornata internazionale per porre fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti – A Milano apre nuova libreria Mondadori

di Adriano Todaro - mercoledì 5 novembre 2025 - 482 letture

RANUCCI – Oggi, 5 novembre, alle ore 20 è stata convocata l’audizione in Commissione di Vigilanza di Sigfrido Ranucci. Con lui sarà ascoltato anche il direttore dell’Approfondimento Rai, Paolo Corsini. Il giornalista sarà ascoltato su richiesta delle opposizioni dopo l’attentato che ha subìto e accolta dall’ufficio di presidenza. Praticamente, in parte, è la ripresa della bicamerale ferma da più di un anno a causa della mancata elezione del presidente Rai.

CRIMINI CONTRO I GIORNALISTI – Il 2 novembre è stata la Giornata internazionale per porre fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti. La giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite 12 anni orsono e da quel momento le intimidazioni e le violenze contro i giornalisti sono aumentate. Secondo l’Ifj (Federazione internazionale dei giornalisti) che riunisce sindacati e associazioni di giornalisti in tutto il mondo «le intimidazioni e le violenze contro i giornalisti sono aumentate incessantemente. I giornalisti che seguono le manifestazioni vengono picchiati, attaccati con spray al peperoncino o colpiti con proiettili di gomma, nonostante siano chiaramente identificate come “stampa” sui loro vestiti o gilet. Le redazioni vengono vandalizzate o perquisite da individui non identificati. Le giornaliste, in particolare, sono prese di mira da campagne d’odio online, minacce di stupro o di morte e doxxing» (la divulgazione di informazioni identificative su qualcuno online). «Nei casi più estremi, i giornalisti che indagano sulla criminalità organizzata o sulla corruzione scompaiono o vengono trovati morti in circostanze sospette. E molti giornalisti vengono presi di mira direttamente mentre svolgono il loro lavoro di reportage di guerra». Dall’inizio del 2025 solo un omicidio di giornalista su dieci viene indagato. Il documento dell’Ifj termina con un appello: «Combattere l’impunità è una responsabilità universale… La lotta contro l’impunità non appartiene solo ai giornalisti. Appartiene a tutti noi. Perché quando un giornalista viene ucciso impunemente, la storia muore; e quando la storia muore, muore con essa la nostra capacità di chiedere conto al potere».

A MILANO NUOVA LIBRERIA MONDADORI – All’interno di un storico mercato rionale, il Mercato Rombon, costruito nel 1962, dopo un progetto di riqualificazione, la Mondadori ha aperto una nuova libreria. La libreria sorge fra i quartieri di Lambrate e Città Studi. Si estende su uno spazio di 100 metri quadrati e propone un catalogo di oltre 7.000 titoli tra narrativa, saggistica e classici, con le sezioni We are Junior per i lettori più giovani, Just Comics per gli appassionati di fumetti, e le aree dedicate ai generi romance e fantasy. Ci sono spazi per cartoleria, giochi, gadget e gift card.

CHIUDE METRO DOPO 25 ANNI – L’1 novembre è stato comunicato ai lavoratori il licenziamento collettivo di tutti i giornalisti (8) per «cessata attività» di Metro, quotidiano che aveva già sospeso le pubblicazioni nel dicembre 2024. Poi c’è stata la liquidazione giudiziale della società editrice New Media Enterprise da parte del Tribunale di Roma. Metro è stato il primo quotidiano gratuito a essere distribuito nelle stazioni e in altri punti frequentati dai cittadini come le metro. Prima era distribuito solo a Roma poi, di seguito anche in tante altre città italiane. L’editore del quotidiano Metro era svedese e giù usciva in Olanda, Finlandia, Ungheria, Danimarca, oltre alle edizioni svedesi a Stoccolma, Malmoe e Göteborg. Come ha ricordato Fabrizio Paladini, primo direttore di Metro, a Professione Reporter, l’uscita del primo quotidiano gratuito non era stato visto bene dagli altri quotidiani, preoccupati che il gratuito portasse via lettori ai giornali che si acquistavano in edicola. Ma Metro, continua il primo direttore, si rivolgeva a quelle persone che non avrebbero mai acquistato un quotidiano in edicola. Gli articoli di Metro erano tutti molto brevi (si diceva che si doveva poterli leggere da una fermata della metro a un’altra) e solo i paginoni monografici arrivavano a 50 righe. Qualche mese dopo l’uscita di Metro, ecco apparire City (Corriere della Sera) e Leggo (Caltagirone). Nei suoi momenti di maggior diffusione, Metro nel mondo aveva qualcosa come 25 milioni di lettori, in 220 città di 25 Paesi: Cina, Russia, Stati Uniti, Brasile e quasi tutta l’Europa.

IMMIGRATO TROVATO CON GOLA TAGLIATA. I GIORNALI: «REGOLAMENTO DI CONTI» – Questa è una notizia che dimostra come non si dovrebbe fare il giornalismo. Mohammed Nur Alam, un 36enne del Bangladesh, è stato trovato con la gola tagliata su una sponda del fiume Roja, a Ventimiglia, nella notte di lunedì 27 ottobre. I giornali (Corriere, Repubblica, Stampa, Secolo XIX ecc.) hanno subito fatto un calcolo: è immigrato quindi è stato un regolamento di conti fra bande extracomunitarie rivali. Ma Open e Riviera 24 hanno scavato per vederci chiaro e hanno ricostruito la storia di Mohammed Nur Alam, un immigrato arrivato nel nostro Paese per lavorare e sfamare così la sua famiglia rimasta in patria. Purtroppo Nur Alam aveva pessime condizioni di salute e era stato costretto ad abbandonare diversi lavori. Poi aveva trovato posto, come magazziniere, in un emporio cinese. Lunedì 27 ottobre aveva avuto l’ennesimo malore ed era stato cacciato dall’emporio. Mohammed Nur Alam (lavoratore in nero), è passato da casa, ha raccontato tutto al cognato, ha preso un coltello, è andato al Roja e si è tagliato la gola. Cose che avvengono nel nostro Paese, in questa Italia «assassinata dai giornali e dal cemento».


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