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Il talento del condottiero da Giulio Cesare a Berlusconi

"Io, uomo nato e vissuto in una società democratica, un’epoca per me d’oro, credo che l’era dei condottieri e dei dittatori non sia conclusa..."

di Giovanni Schiava - mercoledì 26 aprile 2006 - 8619 letture

Non si tratta di maghi, né di uomini che hanno poteri sovraumani, ma si tratta di individui che hanno, o per propria virtù o per generosità della natura, amplificato comuni doti umane. Sono uomini che riescono a spingersi oltre il normale uso di queste capacità, riescono ad attingere più in profondità facendo emergere da sé maggiori risorse energetiche.

Il talento che qui si discute è quello di Giulio Cesare, di Napoleone e di Hitler. Uomini che non hanno avuto il potere per diretta discendenza, ma che dal nulla, in pochissimo tempo sono riusciti ad ottenerlo. E’ anche il talento di Mussolini che, si, favorito da un vuoto di potere, ha saputo condurre a sé la machiavellica fortuna e conquistare velocemente il potere. Tutto ciò è accaduto con il consenso e la volontà di un popolo.

Questi uomini sono stati al potere perché acclamati e invocati dai loro popoli. Un’investitura popolare che, anche se inizialmente è solo in parte, a volte in minima parte, ben presto diventa la maggioranza.

Un uomo ottiene il potere in queste condizioni e riesce a stare al potere perché ha le capacità per farlo. Sono capacità di energia psicologica, di forza morale e spirituale. Hitler aveva un’istruzione ma non era un grande intellettuale, eppure trovò in sé l’energia e la forza di volontà di perseguire tenacemente i suoi obbiettivi, scavava dentro di sé e trovava le motivazioni profonde che lo portavano ad abbattere ostacoli e barriere. Una forza di volontà umana impressionante, un’energia travolgente che irretiva chiunque gli stesse vicino. Il carisma fu la sua arma più potente. Un carisma che conquistò un intero popolo. Un uomo che riuscì a far sposare ai tedeschi le più stravaganti idee sulla razza ariana e sull’emigrazione di massa degli ebrei, un capriccio tutto personale, fatto diventare l’ideale storico di un popolo. Hitler fu un fiume in piena, un vulcano in esplosione, abile da mistificare la propria follia. Tutt’oggi, quei filmati originali tenuti nascosti per decenni, trasmessi da History Channel, in cui Hitler si rivolge al suo popolo nella cornice di stupefacenti parate naziste che fanno respirare un’aria cosmica, infondono nello spettatore contemporaneo l’entusiasmo carismatico di quell’uomo.

E’ quella forza di volontà, quella tenacia, quella stessa energia che coglie di sorpresa i colleghi militari di Giulio Cesare e di Napoleone, i loro soldati, i loro superiori e i popoli che essi conquistano. Riuscì ad entusiasmare gli italiani più Napoleone che i governanti degli ultimi due secoli. Perché un uomo conquista le masse non per la sua brutalità ma per il suo carisma, fatto di qualità persuasorie eccellenti, sprigiona una forza, una carica e un ottimismo straordinario, anche nelle peggiori situazioni. Di questo talento egli ne è consapevole e ne fa uno strumento per la conquista del potere.

E’ il talento di Berlusconi, un uomo già stimato dal popolo per le sue doti imprenditoriali che non trova difficoltà a far mantenere quest’ idea positiva di sé non appena decide di “scendere in campo” politico. Una battaglia lampo che coglie di sorpresa e sbaraglia i suoi avversari, politici di professione convinti di navigare nelle favorevoli acque liberate dalla “grande balena bianca”. Una campagna elettorale, quella del Berlusconi del ‘94, che al grido del più semplice e scontato “forza Italia!”, crea dal nulla il polo politico dominante. Non è Berlusconi insieme ad altri, ma è Berlusconi che trascina tutti gli altri e che gradualmente emerge sui leader dei partiti alleati, non con un colpo di mano, ma con la forza e il carisma positivo di un uomo che trova in sé tutte le risorse necessarie per raggiungere i propri obbiettivi. E’ il Berlusconi che è consapevole di ciò e, nella campagna elettorale del 2006, invita ad un confronto-scontro in tv il suo avversario perché sa che non ha le stesse doti, e il cui avversario, provvido, accetta solo con delle regole molto rigide. E’ un Berlusconi che va controllato, perché se lasciato libero può essere un fiume in piena che, nonostante una fastidiosa lombo-sciatalgia, scarica tutta la sua energia al meeting degli industriali italiani, essendo in grado di gestire e sostenere lo scontro tutto da solo contro un organizzazione sindacale consolidata, sprigionando ottimismo e positività tra la platea.

Io, uomo nato e vissuto in una società democratica, un’epoca per me d’oro, credo che l’era dei condottieri e dei dittatori non sia conclusa. Credo che prima o poi, un uomo di “quel talento storico” si farà strada facendo brillare la sua luce sopra ogni altro più piccolo faro.


- Ci sono 5 contributi al forum. - Policy sui Forum -
Napoleone a chi?
28 aprile 2006, di : a.p. |||||| Sito Web: Dell’Italia votante

Si, di carisma come capacità di persuasione, Berlusconi ne ha, ma il punto dolente è proprio su quale tipologia di persone fa leva con i suoi atteggiamenti, le sue parole, le sue strategie...

Quale il popolo che acclama questo novello Napoleone? E’ esattamente quello descritto nell’articolo "Dell’Italia votante", pubblicato nelle pagine di Girodivite.

L’altra metà dell’Italia vede questo grande comunicatore della pochezza piuttosto come Hitler, "abile da mistificare la propria follia". Si, ma solo con quel popolino di cui sopra...

    Napoleone a chi?
    30 aprile 2006

    La Dittatura "facile". L’art.596 cod. penale cita:

    "Il colpevole dei delitti preveduti dai due articoli precedenti non è ammesso a provare ,a sua discolpa,la verità o la notorietà del fatto attribuito alla persona offesa."

    Precede l’articolo citato l’art. 595: diffamazione.

    Ora questi articoli sono stati predisposti dal noto fascista Rocco che ha "scritto " il codice penale attualmente in vigore in Italia(con poche modifiche successive !).

    Se nel "ventennio" qualche cittadino italiano si permetteva di dire che Mussolini era stato -di fatto- il mandante dell’assassinio di Matteotti certamente scattava a suo danno la querela per diffamazione( oltre al resto!). E’ quindi facile fare il dittatore in Italia quando si possono usare(ancora oggi) i mezzi giuridici predisposti a suo vantaggio da una dittatura! Un cittadino.

Lista curiosa
2 maggio 2006, di : Stefania Tiezzi

La ringrazio per il Suo articolo che dà voce e corpo all’ideal-tipo del Berlusconi votante di cui parlo nel mio ’Dell’Italia votante’. Vista l’idea che Lei ha del concetto di ’talento’, ha dimenticato di includere, nella Sua curiosa lista, Wanna Marchi.
    Lista curiosa
    2 maggio 2006, di : Giovanni Schiava

    Gentile amica, credo proprio che non abbia capito bene il contenuto dell’articolo. Non v’è da parte mia alcuno schieramento politico. Si tratta solo di un’analisi storica, più obbiettiva possibile, che forse può non essere accettata solo da chi è animato da fervore politico. Il fatto di mettere sullo stesso piano Berlusconi ed Hitler e dire che entrambi abbiano avuto talento, lo dimostra. Ho solo voluto rilevare quanto abbia contato e conti nella storia un certo tipo di "risorsa psicologica" in alcuni personaggi. Altro discorso è da fare sui principi e sugli ideali che muovono questi uomini, argomento da me neanche sfiorato. Il talento di cui parlo è tutto psicologico e morale, intendendo per morale la forza interiore che scuote tali "condottieri" e si può essere condottieri nel bene e nel male. Resto a sua disposizione.
MA CHE TALENTO CI VUOLE PER GABBARE GLI IGNORANTI?
3 maggio 2006, di : Socrate

Ma quale talento? Questo vecchio nanerottolo ha semplicemente promesso a degli ignoranti quello che avrebbero voluto sentire.

Così come Wanna Marchi promette alle sue clienti grassone di farle dimagrire con una crema, o di farle guarire dal cancro con l’acqua santa.

CRETINO CHI CI CREDE, BERLUSCONI E WANNA SONO SOLO DEGLI OPPORTUNISTI.

A chi l’ha paragonato a Wanna Marchi vanno i miei complimenti: è la prova che in Italia non siamo tutti cretini.

A Berlusconi un consiglio: ORMAI SEI VECCHIO, VATTENE AL CIRCOLO A GIOCARE A CARTE, CHE TANTO I SOLDI E IL POTERE NON TI RINGIOVANISCONO, NE’ TI FANNO CRESCERE IN STATURA.

Il talento del condottiero da Giulio Cesare a Berlusconi
16 maggio 2006, di : Ellie T. Dragon

Si, essere dei ’leaders’ va con il charisma; per quando, nei filmini vedo la grandezza delle parate ma anche il ridicolo di Hitler. Neanche Charlie Chaplin, ha potuto ridicolizarlo nel grado che Hitler faceva a se stesso.

Nel suo tempo Gerrmania soffriva di mancanza di lavoro e di fame. Alora e gioco facile a meterli a gridare contro i benestanti ebrei (e non tutti gli ebrei erano benestanti) e a gioire quando linizio della guera ha datto del lavoro (construire delle machine infernali) e pane e la illusione di essere i migliori, i piu forti, e alore meritare di sogiocare tutti gli altri.

Delle illusioni ha potuto vendere anche Berlusconi per pocco tempo, sfortunatamente a tanti, ma non a tutti gli italiani. Tutti i malfatorri fanno i loro profiti facendo della publicitta sui tuoi certissimi benefizi ....

Napoleone grande? Anche alora un paese che sofrive di finanze disastrose e alora la guerra era l’illusione ...

Napoleone che ha disfato l’Europa, Hitler che ha disfatto lEuropa e Berlusconi che e stato fermato al punto che ha portato Italia sull’orlo del precipizio...

    Il talento del condottiero da Giulio Cesare a Berlusconi
    17 maggio 2006, di : Giovanni Schiava

    Gentile amica, le ricordo che il mio articolo non intende esaltare la grandezza di questi personaggi storici, è chiaro. Parlo di un talento psicologico e morale che può essere di chiunque, sia se fa del bene e sia se fa del male.
Il talento del condottiero da Giulio Cesare a Berlusconi
1 marzo 2011, di : dangabr1

Ecco la canzone che consacra il premier italiano come un Napoleone, ascoltatela, fa pensare: http://www.youtube.com/watch?v=ve6CPC8p8mE