Il silenzio vincente

La sinistra italiana in questi giorni vive di strani sorrisi. Si potrebbe dire che l’italia sta vivendo la crisi di governo più silenziosa della storia ed un dubbio a questo punto sorge spontaneo.
I leader dell’oppossizione sanno cosa significa oppossizione? Sono stati sedati da qualche strano oppio o realmente sono felici? Quei sorrisi dovrebbero forse indicarci che in italia in questo momento l’unica che sappia cosa significa opporsi sia l’onorevole mussolini?
Che il tentativo di controriforma o di riforma esterna, ancora da definire, di alternativa sociale sia l’unico tenativo di un recupero di integrità e trasparenza di cui forse oggi la politica italiana sente il bisogno ed i politici la minaccia. Non potrebbe forse essere che i leader del centro sinistra siano ormai assefuatti anche loro dal sogno berlusconiano,e giochino più un ruolo di comparsa ben accetto che di reale antagonismo? O forse questa loro passività deve essere giustificata dalla presunzione di aver avuto una rivalsa su una maggioranza, senza accorgersi di non averne il merito?
Confusi e felici i leader dell’unione potrebbero non essersi accorti che la cdl è l’unica nemica di se stessa; e siano realmente convinti di aver un ruolo imporatante nello screditare l’attuale governo con il loro discutibile e poco corretto antiberlusconismo.
A mio avviso sono in errore due volte. In primo luogo nel portare avanti un tipo di oppossizione nominativa e non ideologica, ripercorrendo quell’errore che è stato il padre del fallimento della destra odierna, quell’appelarsi alle memorie e ai personaggi invece di ripercorrere la via di un sano e utile dibattito tematico. in secondo luogo nel puntare su un elettorato segnato e nel proporre una serie di obiezioni stimolanti esclusivamente per una ristretta cerchia di intellettuali, senza adempiere ad un ruolo di risveglio su quella grande parte di elettorato che vive ancora il mito di Berlusconi e della riforma fiscale. la promessa ed il materialismo rimagono due pressuposti necessari,oggi non utilizzati dall’opposizione, che preferisce mantenere una facciata di coerenza ideologica,screditata fin troppo facilmente dall’eclatante mancanza di unità, invece di abbassre il livello della sua politica ad una comprensione, o per lo meno ad un opera di convincimento del proletariato.
Un proletariato ignorante ma determinate per gli equilibri politici. Un proletariato che vota con il proprio bilancio fisso in mente e con l’incubo delle tasse e delle bollette. Un proletariato lontano dalla lotta di classe e dagli istinti democratici. Un proletariato che segue il profumo dei soldi , che involontariamente eguaglia i suoi interessi a quelli dell’imprenditore. Quello stesso imprenditore tante volte temuto e tante volte contrastato.
Un proletariato che subisce l’informazione e non ha più gli strumanti per criticarla. Un proletariato che è ora culturale, e quindi molto più esteso di quanto la definizione storica del termine faccia pensare e che comunque in prospettiva risulta anche economico. Un proletariato fatto di professori studenti e dottori, che è vittima di una politica subliminale difficilmente visibile, ma che lo racchiude in una società di illusioni. illusioni che la destra dipinge meglio, e che fanno si che l’italia viva di un elettorato disonestamente creato, ma che in maniera del tutto pratica oggi appartiene alla destra.Il nuovo proletariato fascista.
Sembra che di questo diabolico disegno la sinistra non voglia rendersene conto, continuando a rispettare e a sottovalutare una maggioranza che ha superato da molto i limiti della decenza e della prepotenza,che sta mettendo in ridicolo l’oppossizione e la base democratica del paese, e che l’insuccesso alle regionali non ha certo sottrato da quel ruolo dittatoriale che oggi occuppa; come fose qualche membro del centro sinistra è portato a pensare. Potrebbe ,infatti, essere che Prodi creda ormai la possibilità del voto anticipato come l’attuazione di un passaggio di potere solo formale,che se non oggi lo aspetta alle elzioni del 2006.
Ma potrebbe forse star accadendo che mentre la sinistra si culla sugli insuccessi altrui,la destra si stia riprendendo in maniera tanto losca quanto silenziosa, strumentalizzando in maniera estrema l’informazione e stimolando nuovamente il popolo italiano all’abitudine allo scandalo, dopo l’abitudine alla guerra,all’america e alla privatizzazione della politica. Forse la mancanza di "killer-instict" da parte di una sinistra sempre più osservatrice potrebbe far si che anche il voto diventi un’ abitudine da ripetersi.
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A mio avviso la sinista ha perso l’occasione di rinnovare i propri rappresentanti. Ancora oggi provo nausea vedendo Prodi in TV anche se sono passati anni da suo governo.
perchè ci si meraviglia se un democristiano con altrettante incriminazioni di Berlusconi stia con la sinistra perchè ci si sorprende che p.d.s stia a guardare in silenzio ,non è quello che ha sempre fatto da 40° anni aiutati dai sig. che non fanno altro che aizzare la popolazione allo sciopero illudendoli che se fossero altri al governo avrebbero più soldi ,più posti di lavoro ,più cose giuste ?,senza mai sottolineare in quale stato era il nostro governo prima di Berlusconi ?,questi sig. davvero non anno mai illuso la popolazione? neanche quando tenevano in piedi società allo sfascio perhè non trovare un altro lavoro all’operaio perchè attingeva alle risorse che forse spettavano a tutti i cittadini ,davvero si vince con il silenzio ,almeno la destra ci da qualche illusione