“Il prezzo che paghiamo”

Il documentario di Greenpeace e ReCommon che racconta la crisi climatica in Italia.
C’è un legame indissolubile tra la crisi climatica e l’industria fossile. Già dagli anni Settanta, le grandi compagnie petrolifere e del gas – come ENI, ExxonMobil, Shell e BP – sapevano quanto le loro attività avrebbero inciso sul clima globale. Eppure hanno scelto di ignorare le evidenze scientifiche, anteponendo il profitto alle conseguenze per il pianeta e per le generazioni future. Oggi, come sempre, sono le persone comuni a pagare il prezzo più alto.
Il 23 maggio sarà presentato ufficialmente “Il prezzo che paghiamo”, un documentario prodotto da Greenpeace Italia e ReCommon, realizzato dal collettivo FADA e diretto da Sara Manisera. Un racconto crudo e autentico di come la crisi climatica sia diventata ormai una presenza costante nella nostra vita quotidiana, narrato attraverso le voci di chi ne subisce gli effetti più diretti e drammatici.
Il documentario ci porta in Emilia-Romagna, dove Maria Gordini, agricoltrice, ha perso casa e azienda a seguito delle alluvioni devastanti del 2023 e 2024.
Spostandoci in Basilicata incontriamo Camilla Nigro, Isabella Abate e Giorgio Santoriello, cittadini e cittadine che convivono ogni giorno con le pesanti ricadute delle attività estrattive di ENI, Shell e TotalEnergies. Vivono su un territorio che ospita il più grande giacimento petrolifero su terra dell’Europa occidentale, segnato da decenni di trivellazioni.
Attraverso le loro storie personali, alternate alle analisi di ricercatori, giornaliste e attiviste, il documentario ricostruisce il filo che lega le estrazioni del petrolio e le devastanti ricadute sociali, ambientali ed economiche, dalla contaminazione delle terre e delle acque, fino alle alluvioni e agli eventi climatici estremi.
Un racconto che pone una domanda cruciale: chi paga davvero il prezzo della crisi climatica?
Nonostante eventi sempre più frequenti e distruttivi – alluvioni, siccità, incendi – i media italiani continuano a trattare la crisi climatica in modo superficiale, spesso omettendo di citare i principali responsabili: le compagnie fossili.
“Il prezzo che paghiamo” nasce proprio per colmare questo vuoto informativo. Attraverso un’inchiesta rigorosa, documenti d’archivio, interviste a esperti e testimonianze raccolte sul campo, il documentario mette in luce la responsabilità diretta delle multinazionali fossili nella crisi climatica in corso. E racconta come queste aziende, pur conoscendo da decenni gli effetti delle proprie attività sul riscaldamento globale, abbiano continuato a investire nella distruzione del pianeta.
Il documentario è, al tempo stesso, denuncia e memoria collettiva: un viaggio attraverso le ferite aperte dell’Italia per raccontare ciò che la più potente multinazionale fossile del nostro Paese e le altre aziende fossili internazionali vogliono tenere nascosto.
“Il prezzo che paghiamo” ti aspetta al cinema
23 maggio (Roma)
Dove: Festival delle Terre organizzato dal Centro Internazionale Crocevia
Indirizzo: Nuovo Cinema Aquila – via L’Aquila, 66/74, 00176 Roma
Orario: 20:30
Ingresso gratuito
27 maggio (Bologna)
Dove: Le Serre
Indirizzo: via Castiglione, 134, 40136 Bologna
Orario: 20:30
Ingresso gratuito
28 maggio (Campi Bisenzio – Firenze)
Dove: Fabbrica Ex-Gkn di Campi Bisenzio
Indirizzo: via Fratelli Cervi 1, 50013 – Campi Bisenzio (Firenze)
Orario: 20:30
Ingresso gratuito
29 maggio (Roma)
Dove: Spin Time
Indirizzo: via di Santa Croce in Gerusalemme 55, 00185 Roma
Orario: da confermare
Ingresso gratuito
Il calendario delle proiezioni è in aggiornamento
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Scrivi a: info@ilprezzochepaghiamo.it
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