Il pie’ veloce Ciampi...

Tutti insieme ad Alta Velocità

di Alberto Giovanni Biuso - mercoledì 30 novembre 2005 - 2786 letture

Le dichiarazioni di Ciampi sulla necessità di «non rimanere indietro» nella costruzione della ferrovia ad alta velocità in Val di Susa confermano quanto scritto e documentato da Federico Repetto a proposito dell’incapacità di una intera classe politica -non solo italiana- di comprendere che lo sviluppo del PIL e di tutto ciò che lo determina non significa affatto che si dia un reale progresso nella vita delle persone.

Ma se il Presidente della Repubblica ha potuto inserirsi in modo così esplicito e deciso nella questione è perché tutte o quasi le forze politiche presenti in Parlamento concordano sull’urgenza di realizzare il TAV. Il sindaco di Torino Chiamparino e la presidente della regione Piemonte Bresso sono anche loro favorevoli -il primo con particolare determinazione- alla realizzazione di quest’opera insensata e dannosa. Eppure sono esponenti dei DS e certamente “di sinistra”. E altrettanto di sinistra, anzi di più, era il D’Alema che umanitariamente bombardava Belgrado (per tacere del socialista Blair...).

È solo l’ennesima conferma che la demarcazione non è più fra Destra e Sinistra ma passa fra coloro che sono contenti del Pensiero unico liberalisocialista e quelli che amano un pluralismo radicale dei punti di vista, fra coloro che guardano a modelli ottocenteschi e quanti cercano di pensare il XXI secolo, fra chi ritiene che il bene e il male siano sempre da una parte sola e coloro che lo vedono frammentato nei singoli e nei corpi sociali, fra i sostenitori e gli avversari del dominio statunitense, fra coloro che pongono una differenza ontologica fra Auschwitz e Hiroshima e quanti si rifiutano di avallare una simile indecenza, fra chi crede che la storia segua leggi prefissate dallo Spirito e chi è consapevole che esse sono sempre costruite a partire dal biologico, fra quanti ritengono la specie umana signora e padrona della natura e chi invece si accorge che fuori dalla natura siamo il niente, fra chi è convinto che la crescita degli indicatori economici sia l’unico criterio e chi invece sente che «le anime come i corpi hanno bisogno di cibo, dateci il pane ma dateci anche le rose», come sapeva Rosa Luxemburg.

La permanenza tenace della dicotomia Destra/Sinistra significa ormai ben poco e costituisce piuttosto un alibi e un sostegno per la classe di mandarini al potere.

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