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Il partito dell’amore di Mario Portanova

Presentato alla FNAC di Genova, da Marco Menduni e Ferruccio Sansa, il libro di Mario Portanova, ’Il partito dell’amore’. Un’occasione per parlare di informazione e capacità di reagire all’attuale situazione civile comatosa.

di giorgio boratto - mercoledì 28 aprile 2010 - 4786 letture

L’idea del libro, dice l’autore Mario Portanova, è nata subito dopo l’aggressione a Milano da parte di Massimo Tartaglia. Quello che Berlusconi aveva coniato per il PDL, come ’partito dell’amore’, nei giorni seguenti all’evento, il concetto fu rinverdito con la frase: ’L’amore vince sempre sull’odio e l’invidia’. Berlusconi ribadiva che lui era il Bene e tutti gli altri il Male. In questi giorni di campagna elettorale quello slogan è servito per offuscare ogni possibile dialettica politica. Ancora una volta le elezioni si trasformano in referendum pro o contro Berlusconi; pro o contro l’amore, che è soprattutto quello per lui stesso. Il ’partito dell’amore’ è ora anche il titolo del libro di Mario Portanova, che per chiarezza riporta nel sottotitolo, cosa si intende veramente: ’Alle radici dell’odio. Così l’esercito di Berlusconi ha spaccato il paese e svuotato la nostra democrazia’.

Gli interventi di presentazione del libro sono stati per i giornalisti Marco Menduni e Ferruccio Sansa l’occasione per ricordare quanto bisogno ci sia in Italia di corretta informazione e di un conseguente giornalismo libero e capace di fare inchieste su tutto. Purtroppo l’Italia odierna da’ l’impressione di essere assuefatta; anche dalle risposte da ’muro di gomma’ che si hanno dai politici su quanto viene denunciato dalla stampa, si comprende il cattivo stato in cui versa l’Italia democratica. Non si risponde più sui fatti, sui loro contenuti, ma per ordine di schieramento, per tifo, e non si telefona più al giornalista o lo si querela, ma ci si rivolge all’editore per inibirlo.

Il libro di Mario Portanova è un vademecum sul degrado della politica in Italia e soprattutto dei suoi personaggi; quelli che nel capitolo ’L’esercito del bene’ sono elencati in ordine alfabetico: da Alemanno Gianni fino a Vito Elio. Non vengono tralasciati neppure gli alleati del ’Partito dell’amore’ ovvero i leghisti, quelli che hanno seminato Le radici dell’odio (un altro capitolo del libro). Qui si va da Umberto Bossi e Mario Borghezio per concludere con Roberto Maroni, Giancarlo Gentilini, Matteo Salvini e Luca Zaia. Per tutti un profilo aggiornato ed eloquente di quanta volgarità, razzismo e becera politica abbia investito le istituzioni democratiche italiane. Sotto questo profilo il libro potrebbe ritenersi un ’istant-book’, ma forse è meglio comprarlo e leggerlo come documento a ’futura memoria’: materia che gli italiani, si sa’, ne sono sprovvisti.

In un momento di grave crisi dell’informazione, la casa editrice chiarelettere, va a colmare, con la sua collana di libri scritti da giornalisti in prima linea, grandi vuoti di conoscenze di fatti politici, contribuendo a tenere viva una coscienza civile ancora capace di indignarsi e sperare.


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