Il pane scurdatu dei politici

Walter e Luca uniti nella lotta. Le distrazioni dei politici: dimenticano la Resistenza, ma si ricordano di 700 telefonini
Leggendo i giornali degli ultimi giorni, mi è venuta in mente una frase che, quando ero ragazzino, mio padre mi ripeteva spesso. Se dimenticavo qualcosa, lui, siciliano, esclamava: “Figghiu mio, ma che mangiasti? Pane scurdatu?”. Ora, io non so se ho scritto giusto perché nato in terra padana-longobarda, la terra laboriosa di Calderoli. Comunque, non voglio soffermarmi su reminiscenze giovanili quanto, piuttosto, interessarmi ad alcuni recenti episodi.
E così ho saputo che il capo degli industriali è andato ad un convegno dove c’era anche Walter Veltroni. Che bella coppia! Hanno fatto il minuetto e, alla fine, si sono trovati d’accordo anche perché Luca Cordero ha voluto sottolineare che agli industriali “interessa molto il programma del Partito democratico. Siamo interessati a capire i contenuti delle proposte del Pd”. E agli operai, interessa? Non è dato sapere, ma si vocifera che un sopravvissuto della TyssenKrupp sarà candidato.
D’altronde, un partito moderno non ha certo il tempo di ascoltare gli operai che oltre tutto spesso non stanno stare al loro posto e ruttano dopo aver mangiato. Volete mettere Luca, la signorilità di Luca, le sciarpe di Luca, l’accento di Luca. E poi le scarpe. Ma le avete viste le scarpe che indossa? Come le indossa bene, con signorilità innata. E il ciuffo ribelle? L’unico guaio che con tutto quello che ha da fare, ogni tanto si dimentica qualcosa. Quella mattina, prima di uscire di casa, la moglie gli aveva ricordato un impegno al ministero del Lavoro: “Ricordati Luca che al ministero ti aspettano. Non dimenticarti!”. “Certo – aveva risposto Luca – che non mi dimentico. Si parla delle morti in fabbrica ed io ci devo essere”. Poi è uscito di casa e sapete com’è, incontri uno, ti bevi un caffè con un altro. Insomma, Luca ha dimenticato l’impegno ed è andato solo da Walter.
I soliti maligni hanno voluto vedere nella sua assenza, l’indisponibilità della Fiat a trattare questo problema. Non è vero. Certo, nelle fabbriche di Cassino e Melfi sono morti due operai nel dicembre scorso, ma è stato un caso e poi non erano dipendenti Fiat, ma di un’impresa esterna.
Anche l’americano Walter, quello del Yes, we can, ha delle dimenticanze. Nel manifesto dei valori del suo partito si sono dimenticati di scrivere la parola “Resistenza”. Per giustificarsi, un senatore del nuovo partito ha affermato che il Pd si fonda sul “presupposto che la storia del ‘900 è finita, e con lei le sue ideologie; il fascismo, oltreché il comunismo [perciò] l’antifascismo in quanto ideologia politica è anacronistica come il fascismo”. Chissà come rideranno i vecchietti dell’Anpi a leggere queste parole che poi sono stranamente molto simili a quanto ha affermato qualche giorno dopo papa Ratzinger. Parlando dell’inferno ad un certo punto ha affermato: “Chi non lavora per il paradiso non lavora neanche per il bene degli uomini sulla terra: nazismo e comunismo, che volevano cambiare solo il mondo, lo hanno distrutto”.
Ma chi gliele scrive queste frasi? Bruno Vespa? Ma tornando a noi, anche Walter si è dimenticato di andare in Africa ed eccolo qua calmo, comprensivo, disponibile a battersi contro Berlusconi. Sembra il principe di Condé che prima della battaglia di Rocroi “dormì profondamente”.
Insomma, ‘sti politici hanno le dimenticanze. Antonio Bassolino (uno dei 45 "saggi" del Pd) si dimentica sempre di telefonare e allora la sua Giunta fa un bando per 700 telefonini per assessori, dirigenti e personale con particolari esigenze di reperibilità. Mario Landolfi, presidente della Commissione di vigilanza Rai (inquisito con l’accusa di aver agevolato un clan camorristico locale) si è dimenticato di vigilare sul suo collaboratore Cosimo Chianese di Mondragone, città natale di Landolfi. I carabinieri hanno arrestato Chianese per associazione per delinquere finalizzata alla truffa per corsi professionali mai eseguiti. Alla Provincia di Roma si sono dimenticati dei mancati guadagni di alcuni consiglieri. Poverini! Non c’è però da preoccuparsi. Zac. Una bella leggina e il gioco è fatto: 3 milioni di euro per risarcire 10 consiglieri. In Campania si erano dimenticati del problema delle bufale e così si sono inventati il commissario straordinario alle bufale. E chi lo fa? Lo fa l’assessore regionale Andrea Cozzolino, fedelissimo del governatore Bassolino. Avrà un ufficio con 20 dipendenti e una dotazione, iniziale, di 66 milioni di euro. Il portale tricolore www.italia.it è fallito ed è stato chiuso. I nostri politici si sono dimenticati di informarci del costo del portale: 15 milioni di euro! Capito bene? Certo: 15 milioni di euro per un portale. Se andavano nel negozio sotto casa mia se la cavavano con un migliaio di euro.
Tutti episodi da dimenticare? Io il pane scurdatu non lo mangio e, al momento del voto, ricorderò tutto.
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