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Il ’no’ di Brindisi al rigassificatore

Ormai la notizia è ufficiale: il Governo è favorevole ai rigassificatori. Il ‘si’ tanto atteso è avvenuto al termine della riunione del consiglio dei Ministri ...

di Vincenzo Raimondo Greco - martedì 22 agosto 2006 - 3861 letture

Ormai la notizia è ufficiale: il Governo è favorevole ai rigassificatori. Il ‘si’ tanto atteso è avvenuto al termine della riunione del consiglio dei Ministri che ha istituito una “cabina di regia” su energia e ambiente della quale faranno parte Pecoraro Scanio, Pierluigi Bersani e Enrico Letta.

La nuova politica governativa si baserà sulla costruzione di cinque rigassificatori. Prima tappa della “cabina di regia” sarà la riunione di mercoledì 30 agosto, indetta per verificare lo stato autorizzativo dei terminali a metano. L’obiettivo è quello di accelerarne la realizzazione, prevista per il 2009, coordinando i rapporti tra amministrazione centrale e periferiche. Il giro di vite si è reso necessario a causa dalla situazione energetica italiana che vive periodo di profonda crisi nonostante l’intesa raggiunta con l’Algeria per aggirare un mercato sempre più monopolizzato dal colosso russo Gazprom.

Pochi giorni prima della decisione del Consiglio dei Ministri, lo stesso Amministratore delegato dell’Eni si era dichiarato favorevole ai rigassificatori. “Servono i rigassificatori” aveva detto Scaroni che ci permetteranno di sganciarci dalle importazioni via tubo. Lo Stato potrebbe intervenire utilizzando l’articolo 120 della Costituzione che assegna al Governo, in caso di interesse nazionale, un potere sostitutivo eliminando gli ostacoli posti dalle Regioni. Proprio questo sembra essere lo scoglio più difficile da superare. E le prime nubi foriere di tempesta arrivano dalla Puglia.

Per l’assessore regionale alle Opere pubbliche, Onofrio Introna, non c’è un “no ideologico nei confronti del rigassificatore” ma un rifiuto a farlo nella città pugliese che annovera una “quantità di impianti ad alto rischio”. Introna contesta anche la procedura burocratica che si è concretizzata con “l’autorizzazione alla costruzione dell’impianto” caratterizzata “da irregolarità e lacune” e svoltasi “in un tormentato periodo della storia politico-amministrativa quella città, segnato da scandali e inchieste giudiziarie, e chiuso a qualsiasi coinvolgimento delle popolazioni interessate”.

Il progetto per la realizzazione del rigassificatore di Brindisi è stato affidato alla British Gas Italia S.p.A. (ora Brindisi LNG S.p.A). Il terminale, che sarà costruito in località “Capo Bianco”, avrà una capacità di 4 miliardi di metri cubi annui, espandibile fino a 8 miliardi. Ma il porto di Brindisi, aggiunge Introna, “ è un porto piccolo e il suo recupero polifunzionale, e il risanamento di tutta l’area cittadina prossima allo scalo, sono il cuore del progetto ‘Brindisi città d’acqua’ che vede oggi convergere”, seppure con i dovuti distinguo, “l’amministrazione comunale di centrodestra e l’amministrazione provinciale di centrosinistra”. Proprio per questo l’assessore regionale chiede che il Governo ascolti la “nuova classe dirigente” locale che ha costruito la vittoria alle ultime elezioni amministrative sul ‘no’ al rigassificatore ritenuto estremamente pericoloso ed incompatibile con il nuovo modello di sviluppo.


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no, no, no, no...
27 agosto 2006

Il sud-Italia vuole aiuti economici, vuole infrastrutture, vorrebbe essere industrializzato come il nord, però non vuole avere tutti questi fastidi, il rigassificatore no, il ponte sullo stretto no, il viadotto no, la galleria no, la centrale no, il marciapiede no...... Mi chiedo cosa pensino i magrebini quando sbarcano sulle coste di Lampedusa o della Sicilia: abbiamo sbagliato rotta, siamo tornati in Eritrea !
    no, no, no, no...
    29 agosto 2006, di : cittadina di brindisi

    Il Sud Italia e Brindisi in particolare reclamano a gran voce lo sviluppo sostenibile. I brindisini sanno bene cosa sono infrastrutture ed industrie: a Brindisi abbiamo un grande polo chimico e ben tre centrali elettriche che producono il venti per cento dell’energia nazionale. Il rigassificatore verrebbe piazzato proprio in mezzo a questi impianti ad elevato rischio di incidente rilevante, a circa due chilometri dal centro storico della città... e sai qual’è il paradosso più amaro? Che nonostante una presenza cosi’ invasiva di industrie ed infrastrutture, la nostra è la città con il più alto tasso di disoccupazione in Italia e nel Sud. Sai cosa hanno portato quelle industrie a Brindisi? Tanti tanti morti per tumore...anche sotto questo aspetto spetta a noi detenere il triste primato... Facile parlare dunque quando non si conoscono i reali termini della questione... I brindisini stanno finalmente vivendo una fase di straordinaria crescita civile, cittadini ed istituzioni fianco a fianco... probabilmente a te sembrerà incomprensibile visto quello che scrivi sui magrebini e l’Eritrea... inutile dunque dilungarsi... solo un suggerimento: informati prima di esprimere opinioni fondate sulla non conoscenza dei fatti e delle circostanze.

    http://www.noalrigassificatore.it/

    http://www.provincia.brindisi.it/provbr/AmbienteTerr.nsf/rigassificatore?OpenPage