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Il male di stagione: la leccisìte

La leccisite, neologismo che vogliamo coniare per primi, come ti fracassa la televisione italiana dopo cinquant’anni di onorevole carriera.

di Paola Fagone - mercoledì 15 dicembre 2004 - 10155 letture

In genere i rami storti si raddrizzano da giovani, quando sono teneri. Ma la pianta in questione è diventata una rampicante, difficile da potare, a meno che, non si elimina il problema alla radice. Come? Spegnendo il televisore.

Non avremmo dovuto parlarne, ancora stento a crederci, ma la cosa è diventata un fenomeno di costume e dei fenomeni di costume, come quelli da baraccone, se ne deve parlare.

Loredana e Raffaella (sic) Lecciso, esplodono prepotentemente e la loro deflagrazione radioattiva ( o tivuattiva), che ancora dura, contamina tutte le reti televisive italiane.

Sono presenti in tutte le fasce orarie, protette e non, in tutti i contenitori, compresi quelli della spazzatura, da quelli leggeri fino a quelli autorevoli dei telegiornali e dei talk-show. Maurizio Costanzo si è fatto autogol dichiarando che Buona Domenica non si occupa di televisione spazzatura - senti chi parla, la discarica a cielo aperto dei rifiuti tossici televisivi - non pensando minimamente che le Lecciso potessero rimbalzare alle reti Mediaset, ha dovuto cedere il posto, ma lo hanno visto tentare di impiccarsi, al programma di satira per eccellenza, Striscia la notizia.

Ricci è un volpone e per fare un dispiacere a Paolo Bonolis, dopo averle fracassate, le ha inserite a sorpresa nel suo programma televisivo, annusando le potenzialità in termine di ascolto delle due galline d’oro. E il caso di dirlo. Il buon Bruno Vespa, visto i presupposti, anticipa tutti registrando una puntata che va in onda il giorno del debutto sulle reti mediaset delle play girl. Che fosse un gran cerimoniere lo sapevamo, non potendo farne a meno, ha invitato le donzelle incriminate al suo autorevole programma...

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Lecciso Loredana
La nuova moglia di Albano

La dissociazione di Bruno Vespa la si può evincere nei casi paradossali e il "fenomeno Lecciso" lo è in più punti. Ormai da giorni cercano di spiegarne le meccaniche in svariate tribune televisive. Ma non se ne viene a capo.

Ancora mi chiedo come si possa usare lo stesso tono, gli stessi ospiti, la stessa faccia, per parlare del mostro di Cogne, delle vittime di Nassirya, dei parrucchini del Presidente, delle gemelle Lecciso. Questo è mostruoso, tanto da meritare un’interrogazione parlamentare! Gemelle per caso, perché la Raffaella, senza riferimento alcuno alla Carrà, no se la fila nessuno. La prima donna è Loredana, in, su, per, ex, Carrisi. Non lo sappiamo. Lei ci marcia e pare abbia trovato il canale giusto per fare implodere la televisione italiana.

Vespa chiama a raccolta la sua corte, lo psicanalista belloccio, più analista che psico, (nel senso meno scientifico del termine), la giornalista accomodante o cerchiobottista per usare un neologismo politico giornalistico; la Boralevi pericolosissimo esemplare femminile che dovrebbe andare in giro con un cartello con su scritto: messaggio promozionale, dato che ha sempre un libro che parla alle donne, sulle donne, per le donne da pubblicizzare; il massmediologo e tutta quella fauna di ospiti fissi che ti ritrovi comodamente seduti, pure alle riunioni di condominio.

La colpevole, svampitella, sa come aggirare gli ostacoli alle domande indiscrete e per fare capire che non sa fare davvero nulla, ci propina la sua dimostrazioncina che fa impennare gli indici di ascolto. Abbiamo capito, non siete delle show-girl, ma non è colpa vostra. Il massmediologo ha parlato chiaro, questo è il risultato della televisione che genera se stessa. E’ la prole televisiva sono questi mostri che, ne sono sicura, nella fascia notturna di rai due, avvisate Gabriele La Porta, avranno il senso mistico-filosofico di amore e morte. E se vanno in fascia notturna vanno a finire nel vocabolario come la nutella.

Senza voler abusare del termine tormentone, ne sentiremo parlare per molto. Il problema di fondo però non sono le Lecciso, ma la programmazione che deve essere necessariamente ad effetto per essere seguita. Qualcuno sostiene che la televisione spazzatura è una truffa ai danni di chi paga il canone televisivo; io penso che sia il contrario.

E’ una punizione per chi non assolve al dovere e si deve sorbire le loredane e i costantini. Lasciatela perdere è innocua, in testa non ha niente, oltre i bigodini. Fa tenerezza, la struggente tenerezza che ispirava il Frankestein tormentato, mentre si aggirava per i boschi in cerca di un suo essere tutto intero.

E Al Bano? Al Bano, vecchio fazendiere del sud, nemmeno lui da risposte convincenti. Ci sarebbe piaciuto sapere che il labbro gonfio fosse il risultato della sua furia meridionale, di masculo geloso. Ma non è così. Intanto lui canta, canta in giro per il mondo e si sa: "Albanu na caggia, o canta pi amuri, o canta pi raggia!"


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> Il male di stagione: la leccisìte
16 dicembre 2004, di : Piero Buscemi |||||| Sito Web: Il male di stagione: la leccisìte

Sei fantastica!!! E’ l’unico attributo che riesco a trovare per commentare il modo e lo stile dei tuoi articoli. Ti dirò di più: ogni volta che esce un nuovo numero di Giro, il tuo è il primo articolo che vado a leggere. Prima ancora del mio. Continua così. Brava!!!
    > Il male di stagione: la leccisìte
    16 dicembre 2004, di : paola

    Grazie Piero, il tuo messaggio è un invito a fare meglio... Sei troppo gentile e carino. Alla prossima uscita.