1. Il grande affare di contrada Xirumi
Ed eccoci a Lentini “Città delle arance”, della base americana di Sigonella e di un nuovo, mastodontico, tentativo di speculazione edilizia, che aggira leggi, distrugge territorio e dichiara pubblicamente che l’avvenire economico risiede nel cemento, nel territorio come merce di scambio.
Forse nessuno ricorda il tentativo di introdurre in Sicilia, nei primi mesi del 2006, una serie di norme “semplificatrici”/abrogative [assai peggiori del ddl. N. 1048 dell’agosto 2005, Legge Lupi] della legislazione esistente in materia di tutela urbanistica delle risorse naturali, paesaggistiche, storiche, architettoniche e culturali. Una sorta di colpo di mano abrogativo, che fu ritirato dal Polo per le forti opposizioni che incontrò anche da parte del mondo professionale e accademico. Quella campagna antiabrogazionista trovò eco anche nel programma di Rita Borsellino che auspicava la costruzione di territori socialmente responsabili.
Non passò quella norma, ma la sua filosofia continuò e continua ad operare non curante della legislazione esistente, aggirando norme, trovando escamotage di tutti i tipi, connivenze nelle istituzioni di controllo, alleanze più o meno lecite a gruppi di potere locale, regionale, nazionale.
Ed eccoci a Lentini “Città delle arance”, della base americana di Sigonella e di un nuovo, mastodontico, tentativo di speculazione edilizia, che aggira leggi, distrugge territorio e dichiara pubblicamente che l’avvenire economico risiede nel cemento, nel territorio come merce di scambio.
Ettari 67.01.63 (lotto A) + ettari 24.48.20 (lotto B) = ettari 91,49,83 Previsione di superficie coperta per il lotto A = mq. 145.000,00, per un volume di mc. 500.000,00 Previsione di superficie coperta per il lotto B = mq. 50.000,00, per un volume di mc. 170.000,00
È così che 914.983 mq del territorio di Lentini, in provincia di SR, dovrebbero essere recintati per tirare su un “Complesso insediativo chiuso ad uso collettivo ex art.15 L.R. 71/78 destinato alla esclusiva residenza temporanea dei militari americani della base Sigonella U.S. Navy . – Località Xirumi, Cappellina, Tirirò.” Si tratta di terreno agricolo (zona “E”) che, con variante al Piano Regolatore Generale (P.R.G.), sarà trasformato in terreno edificabile (zona “CE4”).
Cominciamo dall’inizio.
Il venerdì 3 febbraio 2006 arriva in Comune la proposta di variante al P.R.G. della società SCIRUMI s.r.l., presentata dal suo presidente, Mauro De Paoli. La proposta è corredata di progetto, relazioni, pareri e studi vari.
Appena 6 giorni dopo, il giovedì 9 febbraio, il Coordinatore del 4° settore del comune di Lentini, Salvatore D’Anna, chiede all’Amministrazione Comunale, di esprimersi sulla variante, “precisando che la stessa non contrasta né con lo strumento urbanistico generale, né con le previsioni dello Schema di Massima approvato del nuovo P.R.G. in fase di approvazione”.
Il 17 febbraio, 8 giorni dopo la nota dell’architetto D’Anna, il sindaco Neri, “appresa l’importante rilevanza sociale” (quindi sembrerebbe che il Sindaco apprenda dell’affare in quella data) “dispone che il provvedimento venga istruito con urgenza” e che quindi sia portato in Consiglio Comunale.
Inizia così la corsa al grande affare.
Si riunisce più volte la 3^ Commissione Consiliare Urbanistica, che in data 13 aprile 2006 verbalizza il suo parere positivo. Passano 5 giorni e in data 18 aprile 2006, alle ore 19,30, alla prima convocazione e in poche battute, con 13 voti favorevoli, 3 astenuti e 4 assenti il Consiglio Comunale, approva la variante al P.R.G. che trasforma una zona agricola “E” in zona “CE 4” per la realizzazione di un complesso insediativo chiuso ad uso collettivo. Naturalmente non mancano i pareri del Genio Civile, dell’ASL e degli uffici della Soprintendenza ai BB.CC. e AA., quello per i servizi alle aree archeologiche e quello per i beni architettonici, naturalistici, paesaggistici ed urbanistici.
Chi porta in Consiglio comunale la proposta di Deliberazione? Il Vice Sindaco Maria Arisco, poiché il Sindaco non c’è più per dimissioni (manteneva illecitamente due cariche e poi doveva candidarsi alle politiche di aprile) ed il Comune è in commissariamento in attesa delle nuove elezioni.
A rigor di logica il Consiglio dovrebbe deliberare solo su questioni urgenti o di ordinaria amministrazione e non certo su una popò di variante al Piano Regolatore Generale, ma qui la logica è il grande affare e non si bada certo al pelo nell’uovo.
Anzi, si bada anche a quello, infatti dal punto di vista legale “pare” sia tutto a posto. Non avendo, infatti, affisso al pubblico, benché già deliberato, la data dei comizi elettorali, questo strano consiglio comunale può ancora operare normalmente. Così dicono. Certo, la cosa non è molto ortodossa, ma c’è fretta, l’ex Sindaco Nello Neri la caldeggia e ne fa pubblico vanto come cosa sua.
A ricordarcelo c’è, ad esempio il consigliere Sebastiano Ramaci, al quale, durante la discussione in Consiglio comunale del 18.04.2006, preme ricordare come l’amministrazione Neri abbia “risposto prontamente” all’affare americano, “riconoscendone l’interesse pubblico” e che a questa operazione l’amministrazione Neri “ha lavorato, non dal 17.02. 06, ma da un anno circa”. Da un anno circa? Ma se il Sindaco aveva appreso “l’importante rilevanza sociale” del progetto dalla nota del 17 febbraio dell’Arch. D’Anna! Vuol forse sostenere l’incauto consigliere, che ancora prima che arrivasse in Comune la richiesta di variante della Società Scirumi s.r.l., membri dell’amministrazione Neri, si incontravano con rappresentanti di detta società o con altri interessati o con gli stessi americani, concordando o dando il loro appoggio e consenso alle modifiche al P.R.G.? Ma certo che vuol dire quello, è lo stesso Nello Neri che lo urla a squarcia gola nel suo comizio elettorale contro gli “untori di morte” (le sinistre, naturalmente). E ricorda persino il suo rocambolesco arrivo e decollo da una portaerei americana.
Ma cosa c’era andato a fare? Non era la società Scirumi l’interprete del bisogno americano? Vuoi vedere che al Consiglio comunale hanno raccontato un sacco di frottole o nascosto l’andamento reale del grande affare? Può anche darsi che l’ex Sindaco Neri, nella foga del comizio, abbia millantato un po’ di credito per gli affascinati dal sogno americano. Eppure deve esserci qualcosa di vero e a quanto pare di assai poco chiaro. Neri, che nel frattempo è divenuto, grazie ad un ripescaggio, deputato nazionale, durante il medesimo comizio, ricordava della sua richiesta di “pizzo” alla Scirumi s.r.l., anzi di aver telefonato, non più Sindaco, ai resti della sua giunta affinché chiedessero il “pizzo” alla società Scirumi s.r.l., che contenta aderì. “Pizzo”, naturalmente, nel senso (ironico?) di legale richiesta di un ritorno economico per il Comune, non certo per le sue tasche, né per la sua campagna elettorale.
Una richiesta in opere di urbanizzazione per l’amata città di Lentini, che grazie ad una piccola variante al P.R.G. tornerà alla normalità, alla piena occupazione e con le casse piene dell’ICI americana.
E poi ci sono anche le carte, come la nota del 17 novembre 2005 inviata al Comune di Lentini e per conoscenza alla Soprintendenza di Siracusa dalla società Scirumi e la nota datata 14 dicembre 2005, prot.2353, che la Soprintendenza invia alla società Scirumi e al Comune di Lentini. Quest’ultima è una breve relazione sui “Lavori di indagine archeologica a Xirumi”, evidentemente richiesti dalla Società Scirumi s.r.l. nei primi mesi del 2005, come propedeutica alla prossima proposta di variante, che sarà presentata al Comune il 3 febbraio 2006.
Neri & c. lo sapevano allora dal dicembre 2005? Forse anche da prima, a credere al Ramaci tra maggio e giugno del 2005: pochi mesi dopo la nascita della stessa società Scirumi s.r.l. (3 dicembre 2004). Perché tutto questo interesse su quando è realmente partita l’operazione? Perché sarebbe una cosa sconcertante scoprire che tutta questa storia è una farsa orchestrata e decisa fuori dal Municipio, per esempio tra Vicenza e Catania, negli uffici di Lombardo (MPA, Movimento per l’Autonomia, di cui Neri è il tesoriere) o in quelli del noto imprenditore Abate, o in quelli del Cavaliere di Catania Ciancio San Filippo o addirittura negli ambienti palermitani di Cuffaro. Che c’entrano Vicenza, Abate, Lombardo e Ciancio? Lo vedremo più avanti.
Torniamo al Consiglio Comunale ed alla sua deliberazione sulla variante.
I tre consiglieri astenuti sono del centro sinistra: due DS e uno di Rifondazione; quello della Margherita, Alfio Mangiameli, ha aderito più che entusiasta. I tre dichiarano pubblicamente di non essere contro il merito della questione, che anzi considerano positiva, ma di essere in dubbio sull’effettivo ritorno economico, che sembra un po’ risicato. Infatti la società SCIRUMI s.r.l. “facendo seguito ad una specifica richiesta [“pizzo” come scherzosamente la chiamava Neri] del Comune di Lentini, si dichiara disponibile” alla realizzazione di opere varie per “rendere facilmente fruibile il Lago di Lentini [il Biviere, ndr], oltre al completamento di opere di urbanizzazione nel nuovo quartiere periferico di c.da S.Antonio per un importo complessivo di € 2000.000,00” . Solo l’assessore Salvatore Di Mari (DS) argomenta pure sulla liceità, in prossimità dell’indizione dei comizi elettorali, dell’inserimento all’ordine del giorno della proposta di variante.
In breve, i consiglieri di opposizione non si oppongono, alcuni si astengono, due se ne escono ed uno, Mangiameli, vota a favore dichiarando che il provvedimento “questa sera passerà senza un voto contrario, perché anche l’astensione preannunciata dall’opposizione permetterà alla proposta di avviare il suo iter, […] perché l’opposizione ha dimostrato, come tante altre volte, grande senso di responsabilità”. Proprio così, senso di responsabilità. D’altro canto il consigliere comunale Mangiameli aveva sostenuto che “Oggi si chiede solo ed esclusivamente il cambio di destinazione d’uso …”. Una bazzecola insomma, cosa da niente.
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