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Il fuoco della speranza

Fiaba immaginifica di anime perse che spiccarono il volo come uccellini....

di Enzo Maddaloni - mercoledì 5 dicembre 2007 - 4983 letture

C’erano una volta,

tante anime perse ed ognuna cercava di mettere un legnetto per tenere acceso il fuoco della speranza, nella comunità provvisoria di Bordeliner della Baronia. Quel fuoco, era proprio difficile da tenere acceso, perchè c’era Bastardìsssimologooo che ogni tanto buttava "benzina" sul fuoco.

Un giorno Lapennalà disse che era stanco di portar legna da solo, mentre gli altri non facevano niente, o pensavano solo: chi a pregare, chi a mangiare, chi a passeggiare per i borghi; chi a sognare l’isola che non c’è..... e, peggio ancora,..... il paese delle meraviglie...figurati! C’era anche Programmatico.....che ogni tanto gridava: Fermi tutti! Organizziamoci! Bisogna fare un programma!

Un giorno che Programmatico gridava programmiamoci e Bastardissimologooo buttava "benzina" sul fuoco, un uccellino, udendo le grida di disperazione di Lapennalà, volò sul davanzale della finestra della casetta di Lapennalà.

Lo guardò fisso negli occhi, e gli disse, con aria anche un pò troppo arcigna per un uccellino della sua stazza: “ ....dai non lamentarti continua mettere il Tuo legnetto nel fuoco della speranza. Vedrai che prima o poi anche gli altri si accorgeranno di quel che stai facendo tu e ti daranno una mano”.

L’uccellino volo via, dopo aver mangiato una mosca che era riuscita, finalmente, a liberarsi dalla prigionia di una bottiglia, poggiata sul tavolo della cucina. Chi sa che cercava nella bottiglia, se era vuota? Ma!

Dopo poco arrivò Frarminio, con altri amici, e disse Lapennalà: “…sai abbiamo incontrato un uccellino e ci ha detto di non preoccuparci, di non crucciarci più di tanto perchè possiamo prendere esempio da loro. Loro volano tutto il giorno. Raccogliendo ognuno un rametto al giorno....e poi ..mangiano....guardano e vanno in giro per paesi...giocano...raccontano storie .......in verità non sono molto organizzati. Ma, vivono la bellezza del giorno. Questa li aiuta. Li fà sentire liberi di andare avanti. Pensa che tutto il tempo che sono preoccupati per qualcosa lo dedicano a star seduti davanti ai tramonti in silenzio. E, quando sono arrabbiati contano le sfumature del cielo all’alba”.

Proprio in quel momento, che fini di parlare Frarminio, arrivò di corsa Gillolibera, la moglie di Lapennalà. Si chiamava Gillolibera, perchè era un pò gillosa del marito ma in seguito aveva anche apprezzato la libertà. Gillolibera era bellissima e dolce come il miele. Portava sotto il braccio un fascio di legno che aveva raccolto nel bosco vicino, per il fuoco della speranza.

Gillolbera era emozionatissima ed iniziò a raccontare l’incontro che aveva fatto poco prima: “Sapete ho incontrato un sacco di uccellini che stanno venendo qui con il loro legnetto a darci una mano, su non ci scoraggiamo”.

Manco fini di dire questa storia fantastica che uno stormo di uccellini tutti colorati invasero la casa. Ognuno di loro aveva un rametto nel becco. Il Capo, è si, certamente doveva essere il Capo, un capo bisogna sempre averlo prima o poi, si chiamava Vorreisaperechisei. Il Capo, a quel punto, ordinò agli uccellini di scaricare nel fuoco tutti i legnetti. E, così il fuoco della speranza esplose in mille scintille illuminarono la casa e tutta la comunità provvisoria.

A quel bagliore Verderosa, corse in casa anche lui insieme al mitico Romanoniò. grande Guerriero della Reteelettrica e della Luce, e chiese agli uccellini: “Ma, chi siete? Da dove venite?”

Il Capo degli uccellini immediatamente rispose di petto impennato: “Giovanotto! Innanzitutto sono io che mi chiamo Vogliosaperechisei e quindi chi sei Tu! Qui le domande le faccio io!”

Al ché, il figlio di Vogliosaperechisei, Nonmifaccioicazzimiei intervenne e rivolgendosi al padre gli disse: “…e, dai Papà! Non essere così impennato di petto. In queste condizioni è dovere nostro presentarci per prima noi: Siamo anime perse come voi! A queste parole dell’uccellino subito Programmatico aggiunse: ".. è già adesso anche gli animali hanno un’anima? Ah, Ah, Ah!"

Senza batter ali Nonmifaccioicazzimiei rispose: "...tu potrai anche non crederci ...(e continuando) ...ma, è vero che avete aperto un cantiere per costruire l’isola che non c’è. Il paese di Alice. Sapete anche noi stiamo fuggendo dal nostro passato e dal nostro futuro di morte. Per questo vorremo vivere adesso! Qui! Con Voi! Per questo anche noi abbiamo portato un legnetto.”

A quelle parole Lapennalà, Fràrminio, Gillòliberata, Verderosa, Romanoniò sbarrarono i loro occhi. La beatitudine, si era impadronita dei loro cuori. Ed ormai anche loro galleggiavano nell’aria. E, leggeri come gli uccellini presero a volare anche loro. Già erano alti sulla comunità provvisoria.

Tutti dal paese li vedevano ormai alti nel cielo. Non credevano ai loro occhi. Era tanta la gioia della comunità provvisoria che pure tutti gli altri, quando videro questo spettacolo, corsero a prendere un legnetto, per tenere acceso il fuoco della speranza.

Se andate dalle parti Bordeliner della Baronia e vi capita di incontrare dei bellissimi uccellini tutti colorati. Guardategli negli occhi. Sicuramente vi diranno chi sono........

Nota bibliografica dell’attore: Ops..... dimenticavo.... la storia continua:

http://altairpinia.blogspot.com/


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