Il Quadro della settimana: "Giovane Mendicante" di Bartolomé Esteban Murillo (Siviglia 1617-1682)

Olio su Tela.
 1645-1650.
 cm 134 x 110.

di Orazio Leotta - martedì 7 agosto 2012 - 10214 letture

Capolavoro della collezione spagnola del Louvre, il giovane mendicante è il primo dipinto di Murillo che entrò nelle collezioni reali francesi (acquistato personalmente da Luigi XVI nel 1782). L’interesse di Murillo per le rappresentazioni profane e, particolarmente, per quelle dedicate all’infanzia hanno fatto pensare che a Siviglia fosse stato attivo un esteso giro di committenti nordici: i soggetti di strada e di vita popolare ebbero infatti molto successo all’estero, ed è probabile che i numerosi mercanti fiamminghi attivi nella città andalusa, sedotti da tali temi, li commissionassero direttamente ai pittori del luogo.

Prima testimonianza della vita infantile dipinta dall’artista, giovane mendicante il quadro non rappresenta, come lascia invece intendere il titolo, un giovane mendicante, ma uno di quei monelli di strada, che vivevano senza ricevere cure e senza risorse. La composizione è dominata dal violento chiaroscuro e dal contrasto tra l’ombra del fondo e la figura del fanciullo bagnata dalla luce. Le gambe, le braccia e i brandelli delle vesti del ragazzo sono contraddistinte da forme cedevoli e aggraziate che contrastano con la linea geometrica della finestra e con quella prodotta dal riflesso della luce sul muro. L’esecuzione è vigorosa e la pennellata ampia e grassa.

La borsa e la brocca in primo piano ricordano la natura morta riprodotta da Velazquez nei “Bodegones”, dipinti dall’artista a Siviglia prima della partenza per la corte. Come Velazquez, anche Murillo osservò con attenzione le occupazioni quotidiane delle persone di condizioni sociali modeste, ristudiandole poi nel proprio atelier con umiltà e affetto.

Biografia tratta da: http://www.settemuse.it

Murillo, Bartolomé Esteban, pittore Barocco è nato a Siviglia, in Spagna il 1 gennaio 1617.

Più giovane di quattordici fratelli, rimasto orfano all’età di dieci anni, è stato adottato nella famiglia di sua zia, sposata con un facoltoso medico che lo mise a bottega presso il pittore Juan del Castillo (1584-1640).

Esteban rimase nella bottega di Juan Castillo una decina d’anni e qui conobbe la Pittura Fiamminga, che a quei tempi era piuttosto di moda, perchè Siviglia all’epoca era un importante centro commerciale con notevoli contatti con le popolazioni di mercanti del Nord Europa.

Quando, nel 1639, quando il suo maestro lascio la città il giovane artista preferisce restare indipendente e per guadagnarsi da vivere comincia a fare quadri economici su tela grezza venduti alle feste di paese.

Gli studiosi d’arte sono concordi nel presumere che Murillo si sia recato a Madrid tra il 1641 e il 1644 per studiare le opere di Rubens, Van Dyck, Tiziano e Correggio, dato che tracce dei loro stili è entrato nel suo modo di dipingere.

Fra il 1645 ed il 1646 il pittore doveva essere abbastanza conosciuto se ha avuto la commissione per undici dipinti con scene della vita di santi francescani.

Questi dipinti denunciano nel loro percorso, l’evoluzione dello stile di Murillo, le forme diventano più morbide ed i colori più caldi.

Nelle scene francescane Murillo inserisce molte scene di genere, che in seguito divennero il soggetto dei suoi lavori: che ben presto divenne un soggetto separato nelle sue opere: Il ragazzo mendicante (1650), Mangiatori di uova e meloni (c.1650), Il piccolo venditore di frutta( c.1670-1675); infatti Murillo è ricordato per i suoi dipinti riguardanti fanciulle e ragazzi.

I bambini di Murillo, come le sue Madonne presto diventarono popolari in Spagna e nel resto d’Europa; il pittore, ormai ricco, prende parte attiva nella vita sociale della sua città e, nel 1660 è uno dei fondatori dell’Accademia di Belle Arti di Siviglia, di cui viene eletto Primo Presidente.

Nel 1662 il pittore viene ammesso a diverse organizzazioni religiose di Siviglia ed è richiesto per eseguire i ritratti delle persone importanti della città, purtroppo, in questo periodo di grande successo, nel 1664 muore la moglie che aveva sposato giovanissimo.

Restato solo con cinque figli, il più grande dei quali ha solo 14 anni e il più piccolo è in fasce, Murillo si ritira con la famiglia in un convento di padri cappuccini.

Dal 1665 al 1682, Murillo dipinse molte delle sue opere religiose principali, come quella di Santa Maria la Blanca (1665), l’Ospedale di Carità (1670-1674), dei Cappuccini (1676), dei Sacerdoti Venerabili (1678 ), degli Agostiniani (1680), e, infine, dei Cappuccini di Cadice, insieme ad un gran numero di tele realizzate in momenti diversi per la Cattedrale di Siviglia o di altre chiese e di molte opere devozionali per i privati.

Lo Sposalizio mistico di Santa Caterina d’Alessandria fu l’opera rimasta incompiuta, perchè, durante la lavorazione di questo dipinto, il pittore cadde da un’impalcatura.

Riportato nella natia Siviglia, da Cadice, in condizioni critiche ben presto morì, il 13 aprile 1682, lasciando molti allievi e seguaci innumerevoli.

Le sue opere hanno influenzato la successiva pittura spagnolo ed hanno anticipato la pittura Rococò europea del XVIII secolo.


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