Il Giornale e le liste di proscrizione
Lo strano incendio dopo la bomba a Ranucci – Usa: accreditati solo i giornalisti di destra – La dieta informativa dei giovani – Pubblicità Radio in negativo
REPORT: NON SOLO LA BOMBA A RANUCCI – Esiste un nesso tra la bomba fatta scoppiare davanti alla casa di Sigfrido Ranucci e il devastante incendio che ha distrutto a Roma la sede della società “42esimo Parallelo”, all’ultimo piano di un palazzo di piazza Risorgimento a Roma? Gli uffici sono ora completamente distrutti. La 42esimo Parallelo aveva prodotto “Magma”, il doc film sul delitto Mattarella e la domanda se l’è posta Liberainformazione (don Ciotti). La bomba di Ranucci è del 16 ottobre, l’incendio alla 42esimo Parallelo, giovedì 23 ottobre. Liberainformazione scrive che «Leonardo Sciascia era solito dire che le coincidenze non esistono». Poi così continua: «Non si può non considerare che tra le “piste” ipotizzate dallo stesso Ranucci dopo la bomba ci sia proprio l’attenzione dedicata da Report alle indagini sull’omicidio Mattarella, riaperte dalla Procura di Palermo per un verso, ma ravvivate anche dall’ottimo lavoro di Giorgia Furlan, appunto Magma, per un altro. L’indagine giudiziaria (che oggi ha portato all’arresto di un ex prefetto per depistaggio, ndr) e quella giornalistica sull’omicidio Mattarella percorrono come è noto strade differenti, che però non sono di per sé incompatibili l’una con l’altra, stando anche alle convinzioni di Giovanni Falcone, il quale fece in tempo a lasciarle agli atti della Commissione parlamentare antimafia».
IL GIORNALE E LE LISTE DI PROSCRIZIONE – Un gruppo di giornalisti ma anche attori, sono stati sbattuti su Il Giornale del 23 ottobre scorso con il seguente titolo: «Da Travaglio ai magistrati, muti i megafoni della bufala sul patto mafia-Forza Italia». Secondo il giornale dei Berlusconi quei giornalisti e attori avrebbero dovuto fare il mea culpa a seguito della sentenza su Dell’Utri-Berlusconi. In realtà Berlusconi non aveva rapporti diretti con la mafia. Si è limitato a finanziarla, dal 1974, tramite Marcello Dell’Utri (che per questo è stato condannato a 7 anni nel 2014). Anche in questa vicenda, Berlusconi era «l’utilizzatore finale». Ecco i loro nomi (oltre a Travaglio): Lirio Abbate, Fabrizio Calvi, Corrado Formigli, Francesco Giuffrida (funzionario Banca d’Italia), Peter Gomez, Beppe Grillo, Sabina Guzzanti, Antonio Ingroia, Daniele Luttazzi, Salvo Palazzolo, Sigfrido Ranucci, Sandro Ruotolo, Michele Santoro, Roberto Scarpinato, Luca Tescaroli, Giulio Cavalli, quest’ultimo indicato come «archetipo di infinite altre figurine come Ascanio Celestini, Pippo Fava, Marco Lillo, Paolo Biondani, Saverio Lodato, Attilio Bolzoni, Vauro Senesi, Giuseppe Lo Bianco, Sandra Amurri, Daniele Biacchessi, Enrico Bellavia, Carlo Lucarelli, sito Antimafia 2000, vari centri antimafia sovvenzionati e altra Antimafia d’apparato». Chissà se l’Ordine dei giornalisti interverrà nei confronti de Il Giornale. Attendiamo fiduciosi.
USA: ACCREDITI SOLO A GIORNALISTI DI DESTRA – A seguito del fatto che molti giornalisti accreditati al Dipartimento della Difesa Usa hanno rifiutato le nuove regole, ritenendole incompatibili con la libertà di stampa, decise dal segretario della Difesa Pete Hegseth, lo stesso ha deciso che i prossimi accrediti li avranno soltanto 60 giornalisti della destra. Sono Lindell TV (fondata dall’alleato di Trump Mike Lindell) e Gateway Pundit, entrambe accusate di aver diffuso informazioni false sulle elezioni del 2020, Post Millennial, Human Events, National Pulse e Frontlines, brand media di Turning Point USA, fondata dall’attivista recentemente assassinato, Charlie Kirk, e da Bill Montgomery. Inoltre avranno accesso al Pentagono: Timcast dell’influencer conservatore Tim Pool, accusato di complottismo e collaborazione con media finanziati dai russi; e Washington Reporter, testata digitale su Substack.
LA DIETA INFORMATIVA DEI GIOVANI – L’Osservatorio GenerationShip 2025 di Changes Unipol, a cura di Kkienn Connecting People and Companies, ha analizzato le abitudini dei giovani tra i 16 e i 35 anni in campo informativo. Dai dati emersi, risulta che l’informazione è utilizzata per svago (cinema, serie TV), il 59% per gestire la vita quotidiana (meteo, tutorial) e il 55% per seguire passioni e curiosità, come musica (55%) e benessere (52%). Attualità (51%), cronaca locale (43%) e politica (40%) interessano solo quando toccano la propria esperienza. I giovani mostrano meno interesse per politica (-11%), cronaca (-15%) e attualità (-13%) rispetto agli adulti, ma più attenzione a tempo libero (+20%) e studio (+19%). Nella loro ‘dieta informativa’ convivono locale e globale: 53% guarda al mondo, 47% resta ancorato al territorio. L’80% dei giovani si informa online, mentre solo il 45% utilizza ancora canali offline. I social media sono la principale porta d’accesso alle notizie (46%): Instagram (79%), YouTube (43%), TikTok (40%) e Facebook (41%) guidano la classifica. Tra le fonti tradizionali resistono i telegiornali (43%), i quotidiani online (35%) e la radio (25%), mentre solo il 12% legge quotidiani cartacei. La Gen Z non si ferma ai social: li usa per scoprire notizie, ma cerca conferme su testate e agenzie accreditate. I giovani dedicano in media 1 ora e 50 minuti al giorno all’informazione, più degli adulti (1h33’). L’81% dei giovani sa cosa siano le fake news, ma solo il 44% conosce i deepfake (tecnica utilizzata grazie all’intelligenza artificiale che ti “ruba” la faccia”), e tra questi, appena il 37% ne comprende davvero il significato. Il 42% ritiene di non aver mai visto un deepfake, segno che molti non riconoscono i contenuti manipolati. Il 58% dichiara di essersi imbattuto in notizie falsificate, mentre il 51% considera più pericolose le ‘mezze verità, che mescolano elementi reali e manipolati.
PUBBLICITÀ RADIO IN NEGATIVO – Secondo i dati rilasciati dall’Osservatorio Fep-Assoradio, coordinato dalla società Reply, la pubblicità radio per il mese di settembre è restata negativa con un -3,7%. Il progressivo da inizio anno, rimane positivo a +1,4%. I comparti merceologici che maggiormente danno pubblicità alle radio sono Automotive, Alimentari, Finanziarie, Tempo libero.
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