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Il Clown Nanosecondo che parla del mare con.......

E, mentre Rosso va da Sera noi continuiamo a parlare al microfono da dietro i tavoli, senza speranza, quando potremmo parlare nel cerchio non da Soli ma mentre ci si bacia con il Mare.

di Enzo Maddaloni - martedì 3 marzo 2009 - 4852 letture

Carissimo Mercurzio, angelo mio, a volte mi son chiesto se scrivo le cose per farmi leggere ..oppure per rilassarmi nel letto!

Certo se rifletto forse è più per questo che scrivo lungo e non corto......per stendermi comodo e per stare più che posso nel letto,.....anche più tardi....perchè sempre più scrivo di cose inutili e più mi rilasso per cercare di addormentarmi presto.

Non è certo molto pratico per vivere ma, almeno così mi dicono gli altri: Sogni!

Neppure! E, per questo, più riesco a come non fare a letto e più viaggio.... con la mia moto nel tempo del non detto!

E, poi a volte lo faccio apposta, a non voler essere imbucato...sono troppo fuori dalle rotte letterarie abituali e rischio solo di far perdere......tempo per chi posta.

Ormai le lettere non sono molto terrene e rischio sempre più di farle spiccare il volo con aquile, aquiloni, gabbiani ed angeli, e mi sembra più saggio mettermi con la testa tra le nuovole ..come te, anch’io.

I miei non sono post. Per l’amor di Jonatan neppure prose o poesie da essere commentati ma, messaggi in bottiglia per naufraghi ...più per essere imbustati nel cestino. Semmai son più passate per il sugo.

Si! Sono più assaggi che messaggi! Assaggi di Deriva e di Risacca due belle schiumazze lasciate dal mare mentre Scoglio e Sabbia si baciano. E, si! Sai com’è? Sono molte salsedinosi quando stanno insieme i due e per niente insipidi.

Per questo non mi sono mai chiesto se e chi li avessi letti, o se avessero le tette o un letto. Per me che ormai non dormo da parecchio, cerco solo di trovare nel frappetto della schiuma di mare chi potesse riuscire a leggere nel seno.

Si proprio cosi leggere in seno agli spruzzi dell’onda lasciati dal mare sulla spiaggia e, più reggo i seni per passare la notte è più poi riesco di sognare il mare.

Per me è importante viverle queste parole più che scriverle, perchè, lo so, scrivendole perdono il sapore. Lasciarle lì, semmai come gocce di pioggia che scorrono su un vetro, con la speranza che potessero semmai raggiungere il mare. Eliminando tutti i semi , no non i seni, ma i semi, della passata, salvando solo il sugo.

Per fuggire? Ma, chi sà! Forse si, Forse NO! Ormai con la mia moto del tempo cerco di viaggiare solo sulla riva delle spiagge in bagno asciuga.

Si ancora mi stirano gli asciugamani, ma sempre in buona compagnia. Si, qualche volta ci provo ancora, a fare l’amore nel pomeriggio con la bellezza: di un sole al tramonto; di un gabbiano che gioca con le onde; di un aquilone che carezza il vento; di un filo che si attorciglia al palo; di una cacca di piccione che mi cade in testa, un pò nel segno premonitore del futuro.

Ops,.... ma, come faccio a raccontarti il mare che ho visto da lassù? Seduto sulla cacca in volo del piccione, o mentre volavo con un aquila reale? A tutte le ore del giorno, in compagnia di Stella di Luna, di Tramonto, di Alba.... bambina che mia madre aspetta ancora che nasca?

Sono uno specialista del mare, io! Anche per questo mi avrebbe fatto piacere costruirtene un pò su dalle tue parti.

Il mare? Ma, come si fà a comprendere l’altro se non conosci il mare? Il mare ti fà passare la paura, perchè quando lui è agitato, l’altro ti può salvare e tenere compagnia. Se và affondo ci vai anche tu, se non c’è nessuno che ti butta una ciambella!

Ecco perchè avrei voluto realizzare il mare a Cairano. Lì ci vorrebbe un’isola, anche se c’è il fornaio. Ma, se non c’è il mare come si fà a creare l’isola che non c’è? Ma, il mare è fatto di tante gocce. Tutti sapori antichi. Odori dalle memorie di sapienze, messe lì tanto tempo fà sotto sale. Conservate li per un infinità di assaggi com’è infinito il mare. E, come si fà ad assaggiare il mare, se nessuno ti porge una ciambella?

Invece, qui ci si esprime con ancora con il sapere della poesia. Con il potere delle parole messe al posto giusto. Una dopo l’altra, che diventano potere sia dell’essere poeta che scrittore di sapienze a pagamento. Ma è dell’intelligenza del mare che voglio farti imparare, perchè tutti la posso vedere ed insegnare e ce ne tanta e poi non si paga.

Senza più dilugarmi se no ti annoio ne approfitto per trovare un letto dove mi possa stendere. Ho voglia di aspettare un tramonto e vedere lo sposalizio del Sole con il Mare.

Ci sono in giro tanti volti cupi. Eppure ogni giorno il sole si sposa con il mare, ma nessuno apprezza più Gioia e Allegria che sprizza da tutti i pori infuocati. Nessuno è sereno nonostante il dono più bello di Rosso e di Sera che ancora sperano.

E, mentre Rosso va da Sera noi continuiamo a parlare al microfono da dietro i tavoli, senza speranza, quando potremmo parlare nel cerchio non da Soli ma mentre ci si bacia con il Mare.

Ecco perchè continuo a parlare nel cerchio dei Soli. Nei cerchi di Uomini e Donne, dove le parole sorgono dal cuore e come Rosso con Sera anche con Alba si può diventare rugiada al tramonto.

Certo vorrei che fosse di tutti e non solo per pochi. So che il Sole non costa, anche se nessuno lo sa leggere ancora senza sforzo.

Eppure basta mettersi di fronte al mare e non aspettare il pesce che arriva sopra il peschereccio pescato ma il tramonto del sole ripescato ogni giorno dal mare. Ti giuro, ti nutre! Molto di più di un pollo che sa di coniglio, di un coniglio che sa di pollo di un’orata che sa di tacchino e di un tacchino che sa di banana. Certo così divento quello che mangio e non più Sole con Riso. Un pò come Deriva genetica, che se è pure senza barca a vela, va sempre più di traverso.

Ecco perchè nella biblioteca dell’anima, agli appuntamenti fuori dalle rotte abituali, continuo a raccogliere storie di uomini e donne che porto gelosamente nel cuore, senza svelarle a nessuno.

Sono morbido io, sai? Ma, che fatica continuare ad essere Clown. Il poeta si illude di essere morbido ma credo che stia diventando sempre più rigido. La sua scrittura resta nel verbo e nella grammatica e solo poco volte si lascia andare in licenza. Anche se ultimamente so che si è messo in aspettativa di nuove e più ammalianti aspirazioni tristali.

Credo che le madri dei veri poeti non sono più incinte. I poeti non ti incantano più, perchè sono tutti in attesa di nuove madri per battere insieme a loro nuove strade dell’amore. Un lavoro è più sicuro? Ma come fai a lavorare per scrivere. Se non scrivi cose inutili che senso ha?

Semmai si dovrebbe scrivere solo con la speranza che qualcuno, prima o poi le legga e poi con i fogli costruisca barchette di carta, per lasciarle a Deriva genetica con le ghiande e le staminali al vento.

Come è triste questa nuova scienza biologica, mio caro angelo Mercurzio. Eppure è quello che è successo non solo a me ma a tanti altri come me che sono stati oltre che Derisi con la torta di pere anche calnoliati in Scilia e adesso anche in Sardegna. Tutti dileguati e scolti come neve a primavera. Ora, tu mi chiedi con quale speranza torniamo a Cairano?

Io voglio vedere il mare a Carirano, solo così ...."posso prenderti per incatamento e metterti su n’vasel ch’ad ogni vento per mare andasse ..NON...al voler vostro e mio...." ma, al voler svuotato della nostra sorte. Si angelo mio come d’incanto vorrei portarti a vedere il mare a Cairano.


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Il Clown Nanosecondo che parla del mare con.......
16 marzo 2009, di : mercuzio

E Cairano con la sua malia è riuscita per incanto a coprire del suo silenzio il frastuono stridente delle parole oramai al servizio dei cattivi efreddi pensieri.I concetti ,le idee ,gli universali e necessari a priori sifacevano particolari,mutevoli esempre nuovi con l regolarità armonica delle onde leggere del mare in primavera che lasciano ilsegno della loro regolarità con segni concentrici sul bagnasciuga.Mi chiedevo perche anche il mare ha bisogno di lacsiare ’segni’ forse per amore oper gioco conoscendo i difetti del’uomo di dare un senso ai segni facendone un scienza. E ci arrabbiamo perchè non riusciamo più a "vedere" i sogni, i desideri, le speranze e gli attimi che ci frustrano eci inquietano.Questo fa il poeta quando si diemntica di sè e quasto fanno imaghi e i clown....un pò anche per amore vero per se setssi. Io vorrei essere negli uomini enelle persone che incontro ed amo.Non apprezzo più colui che sa solo raccontarmeli gli uomini ,le cose,la natura, le idee,le parole.Io vorrei saperci entrare in esse ,esserci dentro.Mi piacerebbe confondere i generi anche quelli letterari:la tragedia ela commedia.L’esistenza è un miscuglio (sinolo diceva Aristotele) di lirica e realtà,storia e cronaca, senza arresti epause.....il vivere corre,fluisce, oggi è già domani,sapendo che domani è già un giorno dierso.Non cisono mai stao eroi, poeti, santi e navigatori che possono fermare il tempo ....amche i clown tentano ma non sempre ci riescono.A differenza degli altri almeno non si rattristano continuano a sorridere e ridere anche se solo per far sorridere e ridere. Il tempo ,caro nanos, o si glorifica o si distrugge .Il tempo è il vivere sapendo che non è un atto unico in commedia o tragedia e non è mai l’ultimo a patto che la testa si possa fermare ,controllare e che non si fermi il cuore e la sua capacità illusionista di inventare e far vivere sogni. Come vedi....."anch’io non sto tanto bene ......dopo che anche Marx e Dio sono morti" come diceva il tuo e mio amico W.Allen! Ci vediamo presto. mercuzio triste e razionale.