Il Castello di Venetico Superiore

Un altro castello non visitabile sulle colline messinesi che si affacciano sul Mar Tirreno e l’Arcipelago delle Eolie
Non era la prima volta che ci recavamo in questa località del messinese tirrenico, quello che si affaccia sulle sette sorelle, le Isole Eolie per intenderci, che si estende fino al litorale palermitano percorrendo circa 150 km.
Ci siamo tornati con la speranza di poter accedere all’interno, considerato che nelle altre occasioni non è stato possibile farlo. Il Castello di Venetico Superiore rientra tra quelle costruzioni di epoca medioevale, delle quali la zona del messinese tirrenico ha come caratteristica.
Qualche anno fa, questo imponente maniero, da sempre interessato dalla fragilità della collina sulla quale sorge, soggetta a frequenti frane, rientrò nel progetto di recupero e messa in sicurezza, voluto dalla Regione Siciliana. Un progetto che avrebbe interessato un centinaio di castelli sparsi sul territorio e bisognosi di manutenzione che riportasse all’attenzione dei potenziali visitatori un pezzo di storia della Sicilia.
A guardarlo oggi, per come si presenta ad una visita ravvicinata, si possono notare degli interventi sui muri di contenimento che, a voler essere onesti, hanno in qualche modo traviato l’aspetto originario di rudere che, in ogni caso, restituiva un aspetto più rustico e affascinante dell’intera struttura.
Abbiamo raggiunto il castello dalla parte orientale del messinese e, dopo essere usciti al casello di Rometta sull’autostrada A20, la Messina-Palermo, abbiamo seguito la S.S. 113 in direzione di Palermo. Dopo aver superato il paese di Spadafora, incrociando il suo Castello, risalente alla fine del 1500, giunti a Venetico Marina, svoltando a sinistra ad un incrocio gestito da un semaforo, si percorre la SP 56 per meno di 5 chilometri.
Giunti in paese, conviene lasciare l’auto nella prima piazzola di sosta posta proprio sotto il castello. Proseguendo a piedi, ci si inerpica su una stradina in salita che porta sulla sommità del paese. Le indicazioni turistiche non sono proprio complete, indicando in modo particolare le chiese, anche qui presenti in diverso numero. Per raggiungere il castello, ad un certo punto solo un occhio attento riesce a individuare la targa in maiolica posta sul muro di una stradina stretta sulla sinistra con la scritta "Via Castello".
Giunti in prossimità del maniero, i resti di una costruzione che doveva costituire un locale di servizio, ma ricorda come struttura architettonica una eventuale chiesetta. Un poco più sopra, una scalinata completamente ricoperta di sterpaglie conduce all’ingresso che, nei secoli scorsi, ospitava un ponte levatoio. Ci si ritrova così davanti a uno sbarramento in ferro, oltre il quale, si intravede un palazzo fortificato.
Anche in questa occasione, la nostra visita si è fermata davanti a questa "protezione" in ferro di color rosso antiruggine. Abbiamo provato, consultando internet, a cercare fonti informative sull’eventuale possibilità di accedere all’interno, magari con relativo orario delle visite e notizie sui biglietti, ma la nostra ricerca è stata vana.
Ci limitiamo quindi a riassumere qualche notizia storica sul castello. Fu edificato verso la seconda metà del XV secolo dalla famiglia Spadafora e, prevalentemente, fu utilizzato come roccaforte militare e residenziale. Il terremoto del 1908 lo danneggiò gravemente, il resto dell’opera di distruzione fu completato dai bombardamenti dell’ultima guerra. Nel 1920 fu restaurato, grazie all’intervento della famiglia Samonà, discendenti degli Spadafora, che lo utilizzarono come residenza estiva fino al 1969.
- Balcone
- Feritoria
- Il Castello
- Mura
- Oltre le sbarre
- Oratorio Estivo
- Panorama sul Tirreno
- Salita al Castello
- Specchio
- Torrione
- Vista su Capo Milazzo
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