Il Bacio più romantico? Al sangue
Dal film di Thomas Alfredson “ Lasciami entrare”...
Anni Ottanta. Case popolari alla periferia di Stoccolma incrostate di neve e ghiaccio. Una luce verdognola e fioca dei lampioni rischiara questa porzione di città dormiente. Ed è proprio in quetsa dimensione pseudo-onirica che Oskar incontra una strana ragazzina che non sente ne caldo ne freddo, che vive di notte con un’unica e sola impellanza: la sete di sangue umano. E sì, Elì è una vampira. Ma non di quelle con mantelli e canini sporgenti o mostri semi-adddomesticati:
Elì incarna tutti i clichè puri della figura vampiresca, infatti azzanna le sue prede senza pietà e si sazia di chiunque, anche del suo ex-amante per sopravvivere. E’ un animale pronto a tutto, ma necessariamente solo. Ed è proprio questa solitudine, ontologica quasi, che fa innamorare i due ragazzini perché anche Oskar è solo essendo divenatato il capro espiatorio della sua classe.
L’amore tra i due è ingenuo, virginale e del tutto lontano dagli stilemi sociali ordinari; Oskar scopre, seppur a tentoni, la vera natura di Elì e non solo la accetta, ma la assimila in sé affascinato dal male; anche Elì impara a controllare i suoi istinti primordiali per resistere al succulento cibo che scorre nelle vene di Oskar, solo per lui.
Per questo il bacio fra i due ragazzini non può che essere commovente e romanticissimo nella sua brutalità: Elì, dopo un lauto pasto, appoggia la labbra grondanti sangue su quelle candide di Oskar come simbolo di accettazione e di amore assoluto. Sentimento che arriva al cuore dello spettatore violentemente perché estremamente dolce fatto di sguardi, di tocchi timidi, dal cubo di rubick e dall’alfabeto morse. Assolutamente da vedere.
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