I partigiani della pace con Arci a Genova, il 12 giugno 2025
Il Movimento dei Partigiani della Pace nasce nell’aprile 1949 a Parigi. La denominazione discende dall’esperienza della resistenza e raccoglie il messaggio della politica antimperialista e della cultura antifascista. La lotta sarà indirizzata all’interdizione dell’arma atomica e all’incontro delle cinque grandi potenze per un patto di pace finalizzato ad evitare una nuova disastrosa guerra.
La partecipazione al primo Congresso mondiale per la pace è straordinaria (2287 delegati di 72 paesi) e si intreccia con le manifestazioni contrarie al Patto Atlantico.
Tra gli aderenti: Frédéric Joliot-Curie (premio per la fisica a cui spetterà la presidenza e la relazione introduttiva), Pablo Picasso (che dipingerà il manifesto del congresso: la famosa “Colomba della pace”), Aragon, Farge, Amado, Matisse, Ehrenburg, Neruda, Einstein. Nella delegazione italiana, guidata da Nenni, figurano Vittorini, Guttuso, Quasimodo, N. Ginzburg, G. Levi, G. Einaudi.
Il Congresso termina dopo sei giorni di lavoro (dal 20 al 25 aprile) con la lettura di un manifesto che chiede, tra le altre cose:
rispetto della carta dell’ONU e il rifiuto delle le alleanze militari che la vanificano;
interdizione dell’arma atomica e di tutti i mezzi di distruzione di massa;
riduzione delle spese militari, “schiacciante fardello […] responsabile della miseria dei popoli”;
il diritto dei popoli alla “indipendenza nazionale” e a “disporre di sé stessi”;
difesa delle “libertà democratiche”, la cui limitazione o soppressione è un elemento di preparazione della guerra;
condanna dell’isteria bellicista, dell’odio razziale, della predicazione dell’inimicizia tra i popoli e denuncia e boicottaggio di “organi di stampa, produzioni letterarie e cinematografiche, personalità e organizzazioni” che propagandino la guerra.
Nello stesso periodo il Parlamento italiano deve pronunciarsi per la ratifica del Patto Atlantico. Contro l’adesione alla NATO viene promossa una petizione il 1 maggio 1949. In due mesi, nonostante gli ostacoli posti da molte Questure, si raccolsero 6.300.000 firme. Alla Camera dei Deputati interviene Sandro Pertini, che motiva il voto contrario all’adesione alla Nato da parte dell’Italia.
Nei primi mesi del 1950 la lotta per la pace in Europa si concentra contro lo sbarco delle armi americane destinate ai paesi della NATO. In vari porti d’Europa, da Genova ad Amsterdam, da Rotterdam ad Anversa ed Amburgo i portuali rifiutano lo sbarco delle armi.
A Roma nell’ottobre del ’49 si tiene una riunione del Comitato mondiale che decide per rivolgere un appello alle assemblee elettive di tutti i paesi e alle loro popolazioni perché vengano discusse ed accolte alcune proposte di pace tra le quali:
Cessazione della corsa agli armamenti e “riduzione dei bilanci di guerra e degli effettivi militari”;
Proibizione delle armi atomiche;
Il Comitato mondiale dei Partigiani della Pace si riunisce a Stoccolma dal 15 al 19 marzo 1950. Da qui scaturirà il famoso appello per l’interdizione dell’arma atomica. Vi partecipano 150 delegati da tutto il mondo. Ecco il testo del documento:
“Noi esigiamo l’assoluto divieto dell’arma atomica, arma di intimidazione e di sterminio in massa delle popolazioni. Noi esigiamo la realizzazione di un rigoroso controllo internazionale per assicurare l’applicazione di questa decisione. Noi consideriamo che il governo il quale, per primo, utilizzerà contro qualsiasi paese l’arma atomica, commetterà un crimine contro l’umanità e dovrà esser considerato come criminale di guerra. Noi chiamiamo tutti gli uomini di buona volontà di tutto il mondo a sottoscrivere questo appello”.
Nel 1951, riunito a Berlino, il Consiglio mondiale per la Pace lancia un appello alle cinque grandi potenze del mondo affinché sottoscrivano un patto di pace. In Italia vengono raccolte 16 milioni di firme a sostegno dell’appello. In tutto il mondo saranno oltre 600 milioni.
• Oggi, in un mondo segnato da una drammatica escalation di guerra e barbarie, nonché dalla crescita dell’intolleranza e di un sempre più brutale autoritarismo verso chi dissente, gli autori del libro “I Partigiani della pace” LAURA TUSSI e FABRIZIO CRACOLICI ci riconnettono con quella storia. Oltre alle interviste a Moni Ovadia, Alex Zanotelli, Vittorio Agnoletto, che danno il quadro politico e culturale nel quale l’accelerazione ed estensione della guerra hanno potuto svilupparsi, in questo libro troviamo idee e proposte per contrastare le dinamiche del conflitto e le sue conseguenze politiche, economiche e morali.
Presentazione con gli Autori Giovedì 12 Giugno ore 18 con la partecipazione di GIANNI ALIOTI e la moderazione di FRANCO OLIVERI al Circolo ARCI Zenzero Via Torti, 35 - GENOVA
LAURA TUSSI, docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale e ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica.
FABRIZIO CRACOLICI si occupa di ricerca storica contemporanea ed è nipote di Ignazio Cracolici, capostazione ferroviario, inviato al confino in Istria durante il ventennio, per aver ripudiato il fascismo.
- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -