I fallimenti tecnologici della nostra civiltà

Quand’è che una civiltà può considerarsi fallimentare? Quali "compiti" assegnereste a una civiltà perché possa ritenersi degna di esistere e di essere presa a modello per l’umanità?

di Sergej - domenica 9 dicembre 2007 - 3416 letture

Ok, tralasciamo tutte le discussioni sul concetto di "civiltà". Lasciamo perdere per un momento la discussione su quella che può considerarsi "civiltà perfetta" (un saggio diceva che la civiltà perfetta è quella che non lascia tracce di sé: vuol dire che la Terra ha avuto modo di riciclarla interamente ovvero che le cose che ha costruito erano eco-compatibili; tutta l’archeologia è il rinvenimento degli scarti, degli eco-mostri delle civiltà del passato). Andiamo terra-terra a vedere in cosa la nostra civiltà tecnologica ha fallito, quali problemi concreti non ha saputo risolvere.

Voi, in cosa pensate ha fallito la nostra "civiltà"?

Per stimolare il dibattito pongo alcuni punti che ritengo essenziali:

1) teletrasporto. Abbiamo immaginato il teletrasporto (Star Treck) ma dopo due generazioni ancora siamo al telefonino, mancante però della funzione essenziale: la possibilità di trasportarci senza fatica da un punto all’altro dell’universo;

2) il taglio delle unghie. Sembra una fesseria, ma ancora oggi per tagliarci le unghie dobbiamo ricorrere alle antiche, antiquate, possibilmente affilate forbicette. E chi ha problemi di vista? E gli anziani? La nostra tecnologia ha qui clamorosamente toppato;

3) l’energia. Dopo l’invenzione della macchina a vapore non si è fatto un solo passo in avanti. Tutte le macchine che abbiamo costruito, a prescindere dal tipo di conmbustibile impiegato (carbone, acqua, vento, plutonio o altro) utilizza sempre un aggeggio che ruota: in pratica, è la ruota che invece di essere fatta ruotare da un mulo o da uno schiavo, viene fatta ruotare da un getto d’acqua riscaldata; il movimento produce energia elettrica (con enormi perdite nella trasformazione e nell’attrito: dal punto di vista energetico una follia);

4) la trasmissione di lunga durata del sapere. Il papiro rimane la forma più duratura di supporto materiale per la trasmissione del sapere nel lungo periodo. La carta si sbriciola, non parliamo dei supporti magnetici che sono davvero quanto di meno adatto allo scopo. Basterebbe domani una tempesta magnetica o una inversione della polarità nord-sud per farci tornare all’età della pietra;

5) la lavastoviglie. Ok, questa macchina permette teoricamente di "non lavare più i piatti". Solo che non è proprio vero. Occorre caricare la lavastoviglie. Occorre comunque lavare prima i piatti stando attenti che non ci siano incrostazioni o residui di cibo. Insomma: mezz’ora per caricare la lavastoviglie, e un’ora per aspettare che la lavastoviglie faccia il suo ciclo di lavaggio. E poi occorre starci dappresso per risistemare piatti stoviglie bicchieri negli armadietti... Ma è concepibile una perdita di tempo di questo tipo? Ma dico, siamo matti?

6) quando piove ci si bagna. Bravi i nostri superuomini (e superdonne) tecnologici: neppure in grado di evitare la pioggia dove non serve. In compenso siamo stati bravissimi a cambiare il clima per creare siccità nelle campagne e alluvioni nelle città. Piove governo ladro, e in più ci viene anche il raffreddore.

:-)

Alla prossima civiltà tecnologica, quali compiti affidereste - tra quelli che non abbiamo saputo risolvere noi -?


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I fallimenti elementari (scuole) della nostra civiltà
9 dicembre 2007

Sicuramente ha sbagliato ad insegnarvi l’italiano poiché scrivete "Voi, in cosa pensate ha fallito la nostra "civiltà"?" invece di "Voi, in cosa pensate abbia fallito la nostra "civiltà"?". Prima di fare degli articoli e di porre dei problemi su cui pensare e far pensare perché non vi ripassate la grammatica? IGNORANTI !!
I fallimenti tecnologici della nostra civiltà
10 gennaio 2008

Sergej torna a scuola!!
    I fallimenti tecnologici della nostra civiltà
    29 dicembre 2008, di : Gianni la iena

    Ci sarebbe da dire troppe cose sull’argomento e non saprei da dove iniziare. Comunque secondo la mia modesta impressione, la prima cosa che mi viene in mente è questa: perché non ricominciate ad andare a scuola? Non per offendervi, ma per impare a esprimervi in maniera corretta. Cordialità G.R.