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Grandi leader crescono: Paolo Gentiloni

Gentiloni esce da Bruxelles e diventa lobbista per la European House Ambrosetti. Un articolo di Lorenzo Poli (Pressenza).

di Redazione - martedì 27 maggio 2025 - 718 letture

E’ il meccanismo delle famose “revolving doors” (“porte girevoli”): la facilità con cui si entra nelle istituzioni europee e si esce verso multinazionali, gruppi bancari e altri soggetti privati. Accade infatti di frequente che politici al termine del proprio mandato scelgano di ricollocarsi nel mercato privato – spesso molto più redditizio – diventando efficaci lobbisti grazie alle proprie conoscenze e influenza.

Dopo la fine del mandato a Bruxelles di commissario per gli Affari Economici sotto la guida di Ursula von der Leyen, l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è diventato membro della società di consulenza che organizza anche il Forum Ambrosetti.

Finita la sua esperienza a Bruxelles, Gentiloni ha già trovato e accettato l’offerta di chi gli ha prospettato una carriera da lobbista. Come rivelato da Euractiv, l’esponente del Pd è diventato nuovo membro della European House Ambrosetti, società di consulenza e think tank finanziario, economico ed industriale che, tra le altre cose, organizza anche il famoso Forum Ambrosetti di Cernobbio.

Lo stipendio sarà inizialmente di 30mila euro all’anno per rivestire il ruolo di speaker e consulente.

Non è inusuale che politici e funzionari che hanno ricoperto ruoli di spicco all’interno delle istituzioni europee finiscano per ricevere incarichi per società o gruppi di pressione interessati a influenzare le decisioni dell’Unione. Ma a destare stupore e proteste è la rapidità con la quale l’ex commissario Gentiloni ha accettato il nuovo incarico.

Le regole delle istituzioni di Bruxelles prevedono non a caso che gli ex commissari non possano svolgere attività di lobbying sulle istituzioni nelle quali hanno lavorato precedentemente per un periodo di almeno due anni dalla fine del loro mandato, oltre al divieto di rivelare al nuovo datore di lavoro informazioni acquisite durante il proprio impiego in Ue.

Il Comitato Etico Indipendente della Commissione Ue ha espresso un primo parere sostenendo che il mandato di Gentiloni da commissario porterà con ogni probabilità dei vantaggi al suo nuovo datore di lavoro.

Sebbene le condizioni imposte per assumere il nuovo incarico sono abbastanza semplici da rispettare [1], non è difficile comprendere che questi principi, per quanto giusti, non traccino dei confini così marcati tra ciò che è consentito e cosa non lo è, detto poi che i controlli sono praticamente inattuabili.

Non sono mancate le proteste di Daniel Freund, europarlamentare tedesco dei Verdi che si è contraddistinto negli anni per le sue campagne in favore di una maggiore trasparenza delle istituzioni europee. L’eurodeputato ha definito “completamente assurda” la nuova posizione lavorativa di Gentiloni che, sostiene, non sarebbe dovuta essere approvata nel corso del periodo di due anni di stop previsto dalle regole europee.

Vedi su: Il Fatto quotidiano.


L’articolo di Lorenzo Poli è stato diffuso sa Pressenza.


[1] I suoi contatti con gli ex colleghi della Commissione verranno gestiti con “particolare cura” e rimarrà il divieto di fare attività di lobbying su qualsiasi argomento di cui si è occupato nel corso del suo mandato al Berlaymont.


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