Girodivite e "I Siciliani"
Come Girodivite: Il corvo, Scordiainformalagente, Icaro, Fendinebbia, Parole contro, ma soprattutto Doccia fredda.
23 giugno 2004
Abbiamo lasciato, qualche segnale di fumo fa, il gruppo di ragazzi lentinesi di Open House alle prese con la voglia di fare un giornale.
Come fare? In Sicilia l’unica esperienza di giornalismo fuori dal quotidiano "La Sicilia", era quella de "I Siciliani", il giornale fondato da Giuseppe Fava nel 1982 e che agli inizi degli anni novanta aveva ripreso le pubblicazioni.
Oltre a far uscire di nuovo la rivista, il gruppo de "I Siciliani", cercava di stimolare la nascita di altri giornali locali e la crescita di giovani giornalisti attrraverso i rapporti con le scuole, l’organizzazione di corsi di giornalismo, la creazione della Holding dei poveracci, una rete di supporto ai gruppi locali che volessero fare un giornale.
Il gruppo di Lentini aderisce alla holding, alla quale avevano già aderito o avrebbero aderito in quel periodo, altre 6-7 testate, uscite spesso per pochi mesi, nell’arco di un anno, fra il 1993 e il 1994. «Il Corvo», edito a San Giovanni La Punta, che ebbe un certo successo giungendo alla distribuzione nelle edicole; «Scordia Informalagente», portato avanti da Salvatore Agnello, che uscì con un paio di numeri; «Icaro» giornale di Biancavilla; «Fendinebbia» di Enna. «Parole Contro», edito a Siracusa da Agata Ruscica ebbe i numeri iniziali "coperti" giuridicamente da «I Siciliani», ma non fece mai parte della holding.
La testata di punta fu però «Doccia Fredda», portata avanti da Massimo Malerba: a carattere satirico, una impaginazione che portava alle estreme conseguenze la grafica "povera" utilizzata nei giornali della holding: lo si poteva leggere nei due versi, avendo una doppia "prima pagina" (per leggere la seconda parte occorreva "girare" il giornale). «Doccia Fredda» arrivò ad avere una distribuzione, per alcuni numeri, anche nelle edicole catanesi.
Le testate della holding si contraddistinguevano per un taglio "giovanile", tutto orientato sulla cronaca e i problemi delle città, ma dal punto di vista più studentesco e persino goliardico - di contro alla "serietà" de «I Siciliani».
Ma con «Doccia Fredda» si arriva a un certo punto a porsi in maniera diversa rispetto a «I Siciliani» proprio dal punto di vista fondamentale della comunicazione.
La scelta stessa dei pezzi brevi e brevissimi, l’impaginazione che usava in maniera spinta fondi, fondini, ritagli triangolari e circolari, l’uso vernacolare del dialetto (come modello era ripreso «Il Vernacoliere» di Livorno) erano proprio all’opposto di quanto facevano "I Siciliani".
L’esperienza della Holding, che metteva in comunicazione gruppi locali di giovani con gli stessi desideri e le stesse difficoltà, che non si riconoscevano nelle esperienze politiche tradizionali ma soprattutto avevano voglia di cambiare, raccontandole, le loro città e la Sicilia, costituisce di fatto, in quel momento, un fatto politico praticamente senza precedenti: un momento di comunicazione inusuale fra le varie realtà giovanili, politiche e delle associazioni in Sicilia. Un momento sul quale, con questa storia di girodivite, scriviamo il primo pezzo di una storia tutta da fare.
Il punto di riferimento era il pianterreno di un palazzo di Via Regina Margherita, a Catania, sede de "I Siciliani".
I ragazzi di Lentini scrivevano gli articoli usando i PC 286 o le Amiga che avevano a casa. Sergio Failla e Giuseppe Riera, che nel frattempo imparava ad usare Quark Xpress - il programma di impaginazione - digitalizzavano le immagini e poi andavano a impaginare con il Mac in dotazione alla Holding dei poveracci.
All’inizio «Girodivite» esce come mensile, supplemento a "I Siciliani, in 4 o 8 pagine a seconda delle risorse finanziarie disponibili, direttore responsabile Riccardo Orioles.
Nel corso del 1995, l’esperienza de "I Siciliani" volge al termine, e con essa anche l’esperimento della Holding.
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