Giornata internazionale a sostegno delle vittime della tortura

La tortura è un crimine. Non restare in silenzio

di Amnesty - giovedì 26 giugno 2025 - 626 letture

La tortura non è una ferita del passato. È ancora oggi una delle più gravi violazioni dei diritti umani, praticata in molte parti del mondo, nel silenzio, nell’impunità.

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STOP TORTURE

Negli ultimi mesi, grazie al nostro lavoro di ricerca, abbiamo raccolto e denunciato testimonianze drammatiche da parte di persone palestinesi arrestate da Israele durante l’offensiva militare a Gaza. Uomini, donne, adolescenti e persino minorenni sono detenuti in condizioni disumane, sottoposti a pestaggi, umiliazioni, privazioni di cibo, acqua, sonno e contatti con l’esterno. In molti casi, sono trattenuti senza accuse né processo, in totale isolamento, privati del diritto alla difesa e della possibilità di vedere i propri cari. Abbiamo documentato come nelle strutture militari di Sde Teiman e Anatot, le persone siano state costrette a restare nude o in mutande, bendate, ammanettate, incatenate, esposte al freddo per ore o per giorni. Alcune di loro hanno riportato ferite gravi, segni evidenti di percosse, altre sono scomparse per settimane.

Dal 7 ottobre 2023 almeno 60 detenuti palestinesi sono morti sotto custodia israeliana, mentre le autorità continuano a trattenere oltre 4.000 persone senza accusa né processo, in molti casi vittime di sparizioni forzate.

Davanti a violazioni così gravi e sistematiche, il silenzio non è un’opzione. Per questo ti scrivo oggi, perché abbiamo bisogno di te, della tua voce, del tu.

Con te al nostro fianco possiamo continuare a indagare, a denunciare, a fare pressione sulle autorità perché pongano fine a queste gravi violazioni e rispettino il diritto internazionale.

Insieme a te, continuiamo a batterci per un mondo in cui la tortura sia abolita ovunque, così come la pena di morte, che ancora oggi viene praticata in troppi paesi.

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