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Giornata della memoria

par Pina La Villa - jeudi 24 janvier 2008 - 8651 letture

La giornata della memoria quest’anno sarà dedicata alla figura di Giorgio Perlasca, e prevede un incontro con Franco Perlasca e una mostra di Alberto Del Bello dal titolo "Se questo è un uomo".

L’appuntamento, organizzato dall’Issico e dall’Università di Catania insieme alla fondazione Giorgio Perlasca è per lunedì 28 gennaio 2008, alle ore 10:30 all’ Auditorium De Carlo, ex-Monastero dei Benedettini, in Piazza Dante.

Dicembre 1944 – Gennaio 1945 :

Ironie della storia : la partecipazione alla guerra civile spagnola a fianco del generale Franco, dota Giorgio Perlasca di un documento di congedo che gli permetterà di organizzare la sua "impostura", cioé di farsi passare per un diplomatico spagnolo (Jorge Perlasca) a Budapest.

Nelle vesti di diplomatico Giorgio Perlasca regge pressoché da solo l’Ambasciata spagnola, riuscendo a proteggere, salvare e sfamare giorno dopo giorno migliaia di ungheresi di religione ebraica ammassati in “case protette” lungo il Danubio. Li tutela dalle incursioni delle Croci Frecciate, si reca con Wallenberg, l’incaricato personale del Re di Svezia, alla stazione per cercare di recuperare i protetti, tratta ogni giorno con il Governo ungherese e le autorità tedesche di occupazione, rilascia salvacondotti che recitano “parenti spagnoli hanno richiesto la sua presenza in Spagna ; sino a che le comunicazioni non verranno ristabilite ed il viaggio possibile, Lei resterà qui sotto la protezione del governo spagnolo”. Li rilascia utilizzando una legge promossa nel 1924 da Miguel Primo de Rivera che riconosceva la cittadinanza spagnola a tutti gli ebrei di ascendenza sefardita (di antica origine spagnola, cacciati alcune centinaia di anni addietro dalla Regina Isabella la Cattolica) sparsi nel mondo. La legge Rivera è dunque la base legale dell’intera operazione organizzata da Perlasca, che gli permette di portare in salvo 5218 ebrei ungheresi.

La scoperta di questa storia si deve ad alcune donne ebree ungheresi, ragazzine all’epoca delle persecuzioni. Nel dopoguerra, attraverso il giornale della comunità ebraica di Budapest, ricercano notizie del diplomatico spagnolo che durante la seconda guerra mondiale le aveva salvate. Cominciano ad arrivare le testimonianze e a poco a poco viene ricostruita la storia che oggi conosciamo, un esempio di come anche sotto la dittatura è possibile assumersi una responsabilità personale.

Notizie apprese dal sito

http://www.giorgioperlasca.it/intro.html


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