Giornali “irosi” anche nel 1904

Contro i vaccini, perché il cittadino ha il diritto di contagiarsi a piacere

di Adriano Todaro - mercoledì 7 aprile 2021 - 1435 letture

Sto scrivendo queste note, appena passata la Pasqua. Naturalmente sono a casa, così come vuole l’ordinanza del Presidente del Consiglio il quale ha passato questi pochi giorni di festa nella sua residenza a Città della Pieve, in provincia di Perugia. I cronisti di giornali e Tv sono stati sguinzagliati nella bella cittadina medioevale e hanno scoperto, pensate un po’, che Santo Mario è arrivato «adagiato sul sedile del passeggero di un’utilitaria Fiat». Insomma, uno di noi. Infatti, quando viaggiamo sulle utilitarie Fiat, tutti noi non stiamo seduti, ma adagiati. Lo scoop, però, è un altro: pensate che «La signora Serenella è passata a fare la spesa al Conad». E chi lo dice? Lo scrive il sito di Repubblica riportando la frase di un commerciante che, però, «chiede di non comparire». E fa bene. Vedi mai che con tutte queste spie russe che ci sono in giro…

Vabbè. Comunque io sono a casa e leggo o rileggo libri. Ora sto leggendo i tre volumi di Edoardo Galeano, lo scrittore uruguayano morto nel 2015 che ha scritto “Memoria del fuoco”, tre volumi dove si parte con “Le origini” (la scoperta dell’America di Cristoforo Colombo) che percorre 200 anni di storia. La seconda parte “Le facce e maschere”, racconta il periodo tra il 1700 agli inizi del 1900. Infine, la terza parte, si titola “Il secolo del vento” che va dal 1900 al 1986 con ritratti di personaggi celebri da Chaplin a Che Guevara, da Marquez a Kennedy e tanti altri. Mi ha colpito, in particolare, il racconto di un episodio avvenuto nel 1904 a Rio de Janeiro, in Brasile dove si dimostra come la gente credulona, ignorante e superstiziosa sia manipolata da giornali e potenti:

«Uccidendo topi e zanzare ha sconfitto la peste bubbonica e la febbre gialla. Ora Oswaldo Cruz dichiara guerra al vaiolo. Il vaiolo uccide i bambini a migliaia. Ne muoiono sempre di più, mentre i medici dissanguano i moribondi e i medicastri scacciano la peste con il fumo di sterco di vacca. Oswaldo Cruz, responsabile dell’igiene pubblica, promuove la vaccinazione obbligatoria. Il senatore Rui Barbosa, oratore dal petto gonfio e dal parlar forbito, pronuncia discorsi che attaccano il vaccino con armi giuridiche infiorettate di aggettivi. In nome della libertà Rui Barbosa difende il diritto di ogni cittadino di contagiarsi a piacere. A ogni frase, lo interrompono applausi torrenziali e ovazioni. I politici si oppongono al vaccino. E i medici. E i giornalisti: non c’è giornale che non pubblichi editoriali irosi e caricature spietate che prendono bersaglio Oswaldo Cruz. Il quale non può affacciarsi in strada senza subire insulti e sassate. Contro il vaccino, il paese intero, serra le file. Dappertutto si grida abbasso il vaccino. Contro il vaccino si sollevano in armi gli allievi della Scuola militare, che per poco non fanno cadere il presidente».

Non vi sembra tutto molto simile ai giorni che stiamo vivendo, malgrado siano passati 117 anni? Se volete esercitarvi, prendete i personaggi del racconto di Galeano e portateli ai giorni nostri. Chi è Oswaldo Cruz? E Rui Barbosa? E chi sono i politici che si oppongono al vaccino? E quali sono i giornali che pubblicano «editoriali irosi e caricature spietate che prendono bersaglio Oswaldo Cruz»? Buon divertimento e meditate gente. Meditate!


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