Genova G8. Dura requisitoria dei Pm, ma la politica è distratta

Il papa afferma che "La vita va difesa in ogni sua fase", ma non si riferiva a Genova
Molte volte avvengono, in uno stesso giorno, delle vicende speculari. E’ il caso di lunedì 25 febbraio quando il papa, Benedetto XVI, ha affermato che “La vita va difesa in ogni sua fase”, sottolineando che i medici “sono tenuti ad esprimere la solidarietà dell’amore, la salvaguardia e il rispetto della vita umana in ogni momento del suo sviluppo terreno, soprattutto quando patisce una condizione di malattia o è nella sua fase terminale”.
A fianco di queste importantissime ed alte indicazioni, il giornale che leggevo portava la requisitoria del Pm Vittorio Ranieri Miniati, che ha condotto l’inchiesta con la collega Paola Petruzziello per i fatti di Genova del G8, avvenuti ben sette anni or sono.
Forse − ho pensato − il papa dicendo quelle parole si riferiva ai fatti di Genova. Invece, a Genova la vita e il rispetto umano non ci sono stati e il papa non pensava a Genova, ma alla legge 194 e all’eutanasia. Chissà perché ci si preoccupa maggiormente dei feti e non dei diritti delle persone.
A Genova − come è stato affermato nel passato − sono stati usati “metodo cileni”, c’è stata la “macelleria messicana”, i diritti sono stati calpestati e i “prigionieri” sono stati umiliati, vessati, torturati, minacciati. Leggere la requisitoria del Pm è terribile, ma più terribile ancora è che le forze politiche non hanno dato peso alle parole del Pm. Tutti presi come sono dalle alchimie elettorali, non hanno dato il giusto risalto alle parole di Ranieri Miniati.
Eppure è un resoconto degno di Abu Graib con violazioni dei diritti umani che fanno rabbrividire con minacce alle ragazze e la promessa che “entro stasera vi facciamo tutte”, con la marchiatura, con pennarelli, dei ragazzi come se fossero bestie da mandare, appunto, al macello. Schiaffi, pugni, capelli strappati o tagliati, picchiati con manganelli, tenuti in piedi per ore, magari sulle punte, teste sbattute contro il muro e i caloriferi hanno ricordato i testimoni descrivendo di “aver visto macchie di sangue sui muri all’altezza delle teste”.
Il tutto condito con musichette e filastrocche inneggianti a Hitler e Mussolini, augurando i forni crematori per i reclusi.
Il papa si preoccupa dei medici che praticano l’aborto, legge di Stato. Che dire allora dei medici di Bolzaneto? Che dire di Giacomo Toccafondi e Aldo Amenta accusati di abuso d’ufficio, lesioni personali in concorso, minacce e omissione di referto? Il Pm ha descritto cosa facevano questi medici che dovrebbero avere al primo posto il rispetto per la vita. Afferma il Pm che “i piercing sono stati giustamente rimossi ma in maniera brutale e con minacce, oppure davanti ad altre persone” e ha ricordato “il caso della ragazza con il piercing vaginale, obbligata a rimuoverlo con le mestruazioni davanti a 4-5 persone”, mentre i ragazzi venivano minacciati di sodomizzazione con frasi del tipo: “Carino il comunista, ce lo facciamo?”.
A Genova la Costituzione è stata calpestata. Hanno ammazzato Carlo Giuliani e l’hanno dimenticato. Hanno ripristinato la tortura, nel silenzio assordante dei “partiti costituzionali”. Il vicepresidente Fini − ed altri parlamentari di destra − mentre si calpestava la Costituzione, era nella sala dei carabinieri. Dentro, a Bolzaneto, alla Diaz, lo stato di diritto è stato abolito. Ci siamo scandalizzati di Guantanamo, ma abbiamo dimenticato Genova. Quando si tengono, nudi, per ore, persone che non hanno commesso nessun reato, quando si usano fini epiteti come “troia” e “puttana”, quando a un disabile gli si grida in faccia “nano di merda” e si gli si proibisce di andare in bagno con il risultato che il ragazzo deve farsela addosso, cos’è se non la fine dello stato di diritto?
Altro che “rispetto della vita umana”. Qua non c’è stato nessun rispetto. Ma i fatti di Genova, c’è da scommetterlo, non entreranno nei talk show elettorali in Tv. Siamo un Paese che dimentica in fretta, di poca memoria. Che futuro potrà mai avere un Paese che si preoccupa se la senatrice Binetti sarà riconfermata?
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