Gela: Una Petizione Popolare per mantenere l’Azienda Ospedaliera Vittorio Emanuele III.

di cirignotta - mercoledì 15 ottobre 2008 - 2014 letture

Il Movimento Polo Oncologico di Gela assieme al comitato progetto Provincia e all’Associazione Cittadini Attivi hanno iniziato in data 8 ottobre 2007 una raccolta firme per dire NO alla chiusura dell’Azienda Ospedaliera Vittorio Emanuele III di Gela, nell’ambito del piano di rientro 2007-2009 prodotto dall’Assessore alla Sanità Russo della regione Siciliana al Ministero della Salute in data 25 settembre. Tra le rivendicazioni quella di una realtà territoriale di ben 77000 abitanti che opera in un territorio vicinoro di circa 250000 cittadini ,che non possono permettersi nell’ambito della parte Sud della Provincia di Caltanissetta di essere accorpati ad un’azienda distante circa 80 km e con sede a Caltanissetta. In riferimento anche ad una situazione industriale caratterizzata dal locale petrolchimico di Gela è impossibile prospettare la mancanza di una struttura ad alta specialità c he possa controbattere il grande impatto sanitario relativo ad eventuale catastrofi industriali. Considerato anche il fatto che Gela e’ stata classificata zona ad alto impatto ambientale come rilevasi dal D.P.R del 17 Gennaio 1995 riguardante l’approvazione del”Piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia di Caltanissetta-Sicilia Orientale”non che’ dell’allegato B del D.M. 18 settembre 2001 ,n.468 (G.U. n°13 del 16-01-2002) e vista la legge regionale del 06/02/2006 n°10 che all’art.1,comma 3,stabilisce che l’Assessorato Reg.le per la Sanita’,nell’ambito della programmazione e dell’organizzazione del nuovo Piano Sanitario Regionale ,puo’ autorizzare l’attivazione di nuove unita’ operative complesse ad elevata assistenza ricomprese nell’allegato A”Alta specialita’” come da decreto del 27 maggio 2003 “piano di rimodulazione della rete ospedaliera” oltre che’ nuove unita’ operative complesse in discipline oncologiche nei presidi ospedalieri o nelle aziende ricadenti nelle zone classificate ad alto rischio ambientale”. Considerato che gli effetti sulla salute derivanti da esposizioni ambientali dei residenti nei comuni con grandi insediamenti industriali effettuata dal Dipartimento osservatorio epidemiologico della Regione Siciliana - in collaborazione con l’E.S.A Epidemiologia Sviluppo Ambiente e con l’ASL ROMA/E «Stato di salute della popolazione residente nelle aree ad elevato rischio ambientale e nei siti di interesse nazionale della Sicilia - Analisi della mortalità (aa 1995-2000) e dei ricoveri ospedalieri (aa 2001-2003)» si è valutato il quadro di mortalità (1995-2000) e di morbosità (2001-2003) della popolazione residente nelle aree siciliane dichiarate dalla legislazione nazionale e regionale «aree ad elevato rischio di crisi ambientale», tra le quali rientra l’area industriale di Gela, mediante appositi parametri tecnico-statistici rispetto alla popolazione residente nei comuni limitrofi scelti come riferimento; lo studio citato ha evidenziato che nell’area di Gela vi sarebbe «un eccesso di patologie tumorali sia negli uomini che nelle donne; che si registra in particolare un aumento dei tumori dello stomaco, del colon retto, della laringe, dei bronchi e polmoni, della vescica e dei linfomi non-Hodgkin; un eccesso di ricoveri per le malattie cardiovascolari, per le malattie respiratorie e in particolare per le malattie respiratorie acute, per le malattie polmonari croniche, per l’asma bronchiale e per l’asma nei bambini». Contestualmente lo studio ha rilevato un eccesso di ricoveri negli uomini per la pneumoconiosi e nelle donne per le malattie del rene. Va evidenziato, altresì, che a Gela sono migliaia i casi di malformazioni congenite; tale studio ha riportato che «è verosimile che gli eccessi di mortalità e morbosità osservati nelle aree di Augusta-Priolo, Gela e Milazzo siano attribuibili ad esposizioni professionali ed ambientali legate ai numerosi impianti industriali ed al conseguente inquinamento delle matrici ambientali»come indicato dalla risoluzione N. 8-00023 della XII commissione della camera dei deputati del parlamento Italiano. Visto che Gela negli ultimi anni ha subito una mancata tutela dell’art.lo 32 della costituzione attraverso una riforma del servizio sanitario che ha delegittimato il suo territorio, in attuazione dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale con un impegno di risorse finanziarie atte ad assicurare l’effettiva garanzia ed attuazione a tale diritto nella valenza individuale e sociale dell’uomo”Gela” come centro dei bisogni sanitari. Provocando in tal senso una distorsione interpretrativa dell’art. 32 cost. che prevede “un interesse della collettività” nella tutela della salute individuale. In considerazione anche della convenzione di Oviedo a protezione dei diritti dell’uomo e della dignità di essere umano nei confronti delle applicazioni della biologia e della medicina che all’ art.lo 3 tiene in considerazione i bisogni della salute e delle risorse disponibili, attraverso le misure appropriate atte ad assicurare, ciascuna nella propria sfera di giurisdizione, un accesso equo a cure della salute di qualità appropriata. Molte verità che quindi ora passano al vaglio dei cittadini che con le loro firme dovranno manifestare il loro stato di disagio inerente la mancanza di infrastrutture sanitarie atte a produrre prevenzione,diagnosi e cura di tumori e malformazioni e tante altre patologie da industrializzazione. Le associazioni invitano tutti a firmare in massa attraverso il modulo scaricabile anche on line all’’indirizzo www.cirignotta.blogspot.com


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