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Gaza: firmata la tregua a Doha

Con la mediazione del Qatar e la partecipazione degli Stati Uniti, Egitto e Turchia, è stato firmato a Doha il 15 gennaio 2025 la tregua nella guerra tra Israele e Gaza.

di cirignotta - giovedì 16 gennaio 2025 - 519 letture

Con la mediazione del Qatar e la partecipazione degli Stati Uniti, Egitto e Turchia, e naturalmente delle parti in causa, è stato firmato a Doha il 15 gennaio 2025 la tregua nel contesto della guerra tra Israele e Gaza. Il mediatore del Qatar Sheikh Mohammed bin Abdurrahman bin Jassim Al Thani ha annunciato che Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo per porre fine alla guerra a Gaza e scambiare i prigionieri israeliani con i prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.

L’accordo dovrebbe entrare in vigore il 19 gennaio 2025

Una guerra iniziata nell’ottobre del 2023 che ha falciato circa 46.707 persone a Gaza, secondo informazioni delle autorità sanitarie, un attacco sferrato da Israele dopo le incursioni di Hamas che hanno ucciso circa 1139 persone e fatti più di 200 prigionieri israeliani. In atto i termini dell’accordo dovranno passare dal parlamento israeliano che lo dovrà ratificare. Dopo l’annuncio, infatti, l’esercito israeliano ha intensificato gli attacchi contro la Striscia di Gaza, uccidendo almeno 81 palestinesi nelle ultime 24 ore, secondo il Ministero della Salute dell’enclave. Quindi ancora niente di sicuro fino alla ratifica del parlamento israeliano.

L’accordo prevede una tregua in tre fasi a partire da domenica 19 gennaio e nei prossimi 84 giorni un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, il rilascio parziale di ostaggi e prigionieri e il ritiro graduale delle truppe israeliane ed il ritorno delle migliaia di sfollati nelle loro case a Gaza assieme agli aiuti umanitari. Nel testo viene previsto il rilascio di 33 ostaggi israeliani in cambio di centinaia di prigionieri palestinesi e l’avvio del ritiro delle truppe israeliane da alcune aree della Striscia.

In tutto questo la memoria e il dolore che ha colpito la popolazione di Gaza che vuole ricominciare ma oggi tutto è stato distrutto e gran parte dei sopravvissuti è profondamente traumatizzata e resta nella paura di un ricordo dettato dalle guerre precedenti con Israele. Occorre una pace certa ed un riconoscimento della Palestina come Stato per ricominciare.

Il mondo ha reagito positivamente all’accordo ma le dichiarazioni di Trump nel social Truth Social sono certamente di monito: “Con questo accordo in atto, il mio team per la sicurezza nazionale e l’inviato speciale in Medio Oriente, Steve Witkoff, continuerà a lavorare a stretto contatto con Israele e i nostri alleati per garantire che Gaza non diventi mai più un rifugio sicuro per i terroristi".

La speranza e che l’accordo sia anche ratificato dalle fazioni che hanno collaborato con Hamas e che sono delle cellule autonome proprietarie delle azioni terroristiche che potrebbero in futuro innescare nuovi incendi di guerra.


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