GUARDIA DI FINANZA: DANNO ERARIALE PER 14 MILIONI DI EURO PER CANONI DEMANIALI MARITTIMI NON VERSATI
Danno erariale di ben 14 milioni di euro per canoni demaniali marittimi non versati. Questo il risultato dei una indagine portata a termine dalla Guardia di Finanza di Lucca, su incarico della Procura Regionale presso la Corte dei Conti. A darne la notizia il comandante provinciale delle Fiamme Gialle colonnello Paolo Cussotto, il maggiore Gabriele Di Guglielmo e il capitano Antonio Scozzese del Nucleo Polizia Tributaria di Lucca. Un’indagine pilota, la prima in Toscana, tesa a verificare il danno erariale conseguente al pagamento di canoni concessori irrisori da parte dei titolari di concessioni demaniali marittime. Le indagini svolte dai finanzieri hanno permesso di appurare un danno erariale pari a poco più di 14 milioni di euro, di cui 12.179.000 per canoni demaniali marittimi non versati e 1.827.000 per imposta regionale non versata. Cifra corrispondente al maggior canone concessorio che i 440 stabilimenti balneari del litorale versiliese, da Forte dei Marmi a Viareggio, avrebbero dovuto pagare negli anni che vanno dal 2004 al 2007. Il mancato introito dei canoni demaniali è stato determinato dall’inerzia da parte della Regione Toscana che, pur avendo constatato l’alta valenza turistica del territorio costiero della Provincia di Lucca, non ha provveduto ad adeguare i relativi canoni concessori. Per capire il motivo occorre fare un passo indietro. Fino al 2007 la classificazione delle aree demaniali del litorale versiliese prevedeva che le aree demaniali marittime rilasciate in concessione avessero una bassa valenza turistica. Ovvero sia erano inserite nella categoria C. In categoria A, ad alta valenza turistica, erano inserite solo le aree non date in concessione. In pratica solo le spiagge libere. Per individuare la valenza turistica, dato necessario alla determinazione dei canoni da applicare ai fini del rilascio della concessione demaniale marittima, la Regione Toscana aveva proceduto alla classificazione del territorio costiero toscano. Una operazione questa che è stata eseguita utilizzando dei criteri di analisi, a cui era stato dato un valore, e la cui somma aveva determinato l’effettivo peso della valenza turistica. Gli elementi caratterizzanti tali criteri sono stati, tra i tanti, la qualità dell’arenile, la sua estensione, il valore paesaggistico, le presenze stagionali, l’assenza di aree industriali e l’assenza di zone con divieto di balneazione. Tali criteri, organizzati in una scheda descrittiva di sintesi, hanno permesso di accertare la “valenza turistica” di ogni singolo Comune interessato. Viareggio, Camaiore, Pietrasanta e Forte dei Marmi sono risultati appartenere alla categoria A, cioè ad alta valenza turistica, anziché alla categoria C, cioè a bassa valenza turistica. Tutti gli stabilimenti balneari versiliesi avrebbero dovuto pagare un canone concessorio pari a più del doppio di quello che in realtà hanno pagato. Nessun pericolo di sanzioni e richieste di pagamenti agli stabilimenti in concessione. E’ mancata da parte dei funzionari della Regione una delibera ad hoc. Se la Procura Generale presso la Corte dei Conti riterrà di agire saranno i Funzionari della Regione a dovere rispondere del danno erariale.
“I balneari sono stati “abbuonati” - ha concluso il comandante provinciale della Guardia di Finanza - pagando quanto loro detto di pagare”. Quali terzi in buona fede, non sono imputabili.
Letizia Tassinari
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