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Frecce Tricolori a Catania, perché?

In questa città è necessario avviare una riflessione sulle reali caratteristiche e sull’opportunità di un evento come l’esibizione delle Frecce Tricolori, attorno al quale si sta costruendo un paradossale entusiasmo che finisce per occultare disagi e costi.

di Associazione Olga Benario - venerdì 2 maggio 2025 - 222 letture

In questa città è necessario avviare una riflessione sulle reali caratteristiche e sull’opportunità di un evento come l’esibizione delle Frecce Tricolori, attorno al quale si sta costruendo un paradossale entusiasmo che finisce per occultare disagi e costi.

Disagi e costi come quelli legati alla sospensione del traffico aereo presso l’aeroporto di Fontanarossa, previsto per un’ora al giorno durante un fine settimana che conclude un lungo ponte e un periodo festivo. A questo si devono aggiungere le risorse impiegate, con leggerezza, da un’amministrazione comunale già in difficoltà finanziarie oltre ai costi che ricadranno sulle casse dello Stato. Si parla complessivamente di molte decine di migliaia di euro di denaro pubblico, che sarebbero stati certamente più utili se destinati a finalità sociali.

Accanto ai costi economici, vi sono quelli ambientali: le Frecce Tricolori, tra esibizioni e addestramenti, consumano ogni anno una quantità di energia paragonabile all’intera produzione nazionale da fonte eolica, rilasciano nell’ambiente notevoli quantità di CO₂, oltre a sostanze potenzialmente pericolose derivate dai pigmenti usati per colorare i fumi, e generano inquinamento acustico.

Infine, non possono essere ignorate le preoccupazioni legate alla sicurezza: la storia delle Frecce Tricolori è purtroppo segnata da tragici incidenti, troppo noti per doverli ricordare.

Perché, dunque, tutto questo? Quali sono le finalità che spingono, nonostante tutto, a organizzare tali esibizioni?

È evidente che siamo di fronte a uno strumento di retorica nazionalista e bellicista, una retorica tanto più pericolosa nel contesto storico attuale, segnato da venti di guerra e riarmo. Respingere questa propaganda circense promossa dai vertici militari, denunciarne gli assurdi costi e ricordarne i rischi è oggi, quindi, un atto necessario.

Luca Cangemi - Associazione Comunista Olga Benario


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