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Francesco Grillo "Lezioni Cinesi - Come l’Europa può uscire dalla Crisi" (Solferino)

Da una parte la Cina, stella dell’economia e dell’innovazione globale, ma anche della diminuzione dei poveri e dell’aumento della speranza di vita. Dall’altra l’Italia, agli ultimi posti per crescita tra i Paesi di un’Europa che sembra aver perso fiducia in se stessa. Come siamo arrivati a questo punto?

di Emanuele G. - giovedì 21 novembre 2019 - 2113 letture

Il recente saggio di Francesco Grillo sparge abbondante sale su una ferita aperta già da tempo e che può essere sintetizzata in tal guisa: l’Europa è avvinta da un male oscuro, mentre il futuro è presente in Cina. Come può l’Europa uscire da una situazione al dir poco negativa per ritornare ad avere una visione del futuro? Visone del futuro al momento drammaticamente assente. L’idea centrale di "Lezioni Cinesi" è quello di capire meglio la realtà cinese per ottenerne utili suggerimenti su come si fa e come non si fa. Per raggiungere tale obiettivo l’autore passa in rassegna la storia cinese degli ultimi trent’anni in modo da estrarne gli aspetti principali utili ad aprire una seria discussione qui in Europa.

La Cina si è posta sette sfide partendo da una costatazione di fatto. Che la Cina si trova ancora in mezzo al guado fra Primo e Terzo Mondo. L’unico modo per compiere la transizione è l’umiltà. Quali sono le sette sfide? Si parte dall’ambiente per proseguire con il debito, la corruzione, l’invecchiamento della popolazione, le diseguaglianze, la competizione e l’identità. Come potete notare si tratta di sette sfide pragmatiche che cozzano in maniera sonante con l’ideologismo ingessato della nostra Europa.

Il saggio prosegue sviluppando tutta una serie di capitoli riguardanti gli aspetti essenziali della vita cinese. Mi riferisco alle città, al Marxismo in salsa cinese, a Internet, alla democrazia come metodo di risoluzione dei problemi, allo Stato imprenditore, al merito e all’innovazione. Da quanto esposto la Cina ha un masterplan su cui basare il suo presente e il suo futuro. Come contraltare abbiamo un’Europa afona e assente.

Volenti o nolenti dobbiamo riconoscere che la Cina ha realizzato il più lungo periodo di espansione che un paese abbia mai avuto nella storia. Ma quali lezioni ci impartiscono i cinesi? In sintesi: sono umili, lo Stato deve essere presente, si è regolamentato Internet, un’applicazione tutta cinese del termine democrazia, la propensione naturale all’innovazione, misurazioni e incentivi in favore di chi ha saputo risolvere i problemi, l’importanza della formazione e, infine, la capacità di avere una strategia globale.

In fin dei conti, la domanda che tutti noi ci dovremmo porre è la seguente:

DI CHI SARA’ IL XXI SECOLO?

In conseguenza di ciò l’autore suggerisce all’Europa dieci iniziative, ossia:

1) Istituzioni flessibili e pragmatismo;

2) La sfida delle piattaformi digitali;

3) Conoscenza e cittadinanza europea;

4) Dalle riforme alla sperimentazione;

5) Europa come laboratorio di democrazia digitale;

6) Globalizzazione, Africa e medio Oriente;

7) Meno retorica sull’euro;

8) Un modello nuovo di produzione e consumo di energia;

9) Più città e meno Stati;

10) Efficienza e meritograzia.

Ecco le parole finali del saggio: "[...] Per riuscire a riconquistare il senso di una storia che ci è sfuggita di mano, dovremo ricominciare a studiare e a trasmettere il valore dello studio e dell’esplorazione; quel mito dell’esplorazione che ha accompagnato la mia infanzia, qualche anno dopo la conquista della Luna. Dovremmo ricominciare a cercare idee, a proteggerle e farle crescere, a costruire classi dirigenti che del talento possano non aver paura. Dovremmo farne un dovere tanto quanto lo è l’obbligo di vaccinarsi, per diminuire le probabilità che il cinismo continui a corrodere l’«entusiasmo». Dovremmo abituarci a concepire senso di responsabilità, senza il quale perderemo la sfida posta da società che di doveri sono pervase, e a percepire il cambiamento come una vicenda che diventa possibile solo se coinvolge tutti. E che non può riguardare soltanto una politica che, da sola, è impotente di fronte a trasformazioni così radicali e diffuse. Entusiasmo: anche di questo parlammo con il professore che organizza i corsi dell’Università della Terza età a Shanghai. È la parola greca da cui nascono Ulisse e l’Occidente. Da quel punto geografico che si sposta secondo la tua posizione, ma che è sempre quello da cui nascono tutti i viaggi e l’idea di poterci migliorare ancora una volta, senza la quale non ci ricorderemmo più neppure cosa siamo. L’alternativa è rimanere seduti su un divano, ipnotizzati da un telefono, ad assistere impotenti all’ascesa di macchine che stanno imparando a programmare se stesse. In fondo, è l’istinto di sopravvivenza, lo stesso che ha spinto i cinesi a una ricerca sistematica dell’innovazione, che ci costringerà ancora una volta a inventare una soluzione."

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- Per avere maggiori informazioni:

Solferino

- Photo credits:

La copertina ci è stata fornita dalla casa editrice


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