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Fisco: Stato inefficiente

I dati rivelati sulla capacità di riscossione dello Stato dell’evasione fiscale rappresentano l’ennesima “Caporetto” per lo Stato italiano

di Emanuele G. - mercoledì 17 luglio 2013 - 4769 letture

Continua, dunque, il calvario del nostro paese. Ogni giorno che passa vengono al pettine i problemi insoluti di anni, se non di decenni. La colpa? Il generale torpore morale che ci ha tutti coinvolti, e non da ora... La settimana scorsa se n’è aggiunto un altro. Dai risvolti drammatici per lo stesso Stato e per noi tutti. Da alcune tabelle che il Ministero dell’Economia ha consegnato alla Commissione Finanze della Camera risulta che lo Stato ha avuto negli ultimi tredici (2000-2013) la seguente performance in termini di riscossione di somme oggetto di evasione:

1. TOTALE RUOLI EMESSI 807,7 MILIARDI

2. SOMME EFFETTIVAMENTE RECUPERATE 69, 1 MILIARDI

3. SOMME OGGETTO DI SGRAVIO TOTALE 193,1 MILIARDI

4. CARICO RESIDUO 545,5 MILIARDI

di cui

- SOSPESO 20,8 MILIARDI

- FALLIMENTI 107,2 MILIARDI

- IN RATEAZIONE 18,6 MILIARDI

In breve, una “Caporetto” che definire storica è puro eufemismo. Si tratta della resa incondizionata dello Stato nei confronti dell’evasione fiscale che costituisce uno dei peggiori mali espressi dal nostro paese negli ultimi decenni.

Tanto per darvi un quadro ancora più netto della situazione:

a) I 69,1 miliardi effettivamente riscossi rappresentano appena l’otto per cento del totale;

b) Dei 545,5 miliardi di carico residuo rientreranno nella disponibilità dello Stato si e no 55 miliardi e solo entro il 2024 come chiosa Enrico Zanetti di Scelta Civica vice-presidente della Commissione Finanze della Camera;

c) Questi 807,7 miliardi sono pari a un terzo del debito pubblico;

d) Circa i ruoli definiti "sospeso", "fallimenti" e "rateazione" si può ben dire che trattasi di altre somme perse per l’erario.

In pratica tutte le crociate che lo Stato ha intrapreso negli ultimi anni per stroncare l’incivile fenomeno dell’evasione fiscale appaiono alla luce dei succitati dati una colossale presa in giro. Infatti, come si può definire una situazione in cui si ha uno Stato bravo nei proclami e incapace, allo stesso tempo, di riscuotere effettivamente quanto evaso da tanti “onesti” cittadini? La cosa più grave è che la situazione descritta sopra costituisce, anche, il bilancio consolidato dell’attività svolta da Equitalia per l’appunto dal 2000 in poi. Un bilancio fallimentare che dovrebbe spingere chi di dovere a riflettere sull’utilità di mantenere in vita un carrozzone come Equitalia che a causa della sua conclamata inefficienza può mandare in default l’Italia.

Ma c’è un aspetto ancora se non più grave e inquietante. L’Italia non si troverebbe in questa drammatica crisi economica se lo Stato avesse dimostrato reale capacità di rientro delle gigantesche somme oggetto di evasione fiscale. E’ chiaro che alla luce di questi drammatici dati rivelati la settimana scorsa lo Stato avrebbe potuto sviluppare reali azioni contro la disoccupazione oppure rendere sterili le presenti discussioni su Imu o Iva od ancora assicurare finanziamenti per migliorare la scuola, la sanità, l’ambiente e altri settori strategici per il nostro paese. Avrebbe potuto fare tutto questo a patto di una reale ed incisiva lotta contro l’evasione fiscale. Perché il recupero delle somme evase avrebbe costituito un “tesoretto” effettivo e tangibile per permettere all’Italia di affrontare al meglio la terribile crisi economica che la sta investendo da un bel po’ di tempo.

Venire a sapere che siamo nel pantano a causa di tanti cittadini disonesti e di uno Stato imbelle è un fatto di una gravità insopportabile.


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Fisco: Stato inefficiente
27 luglio 2013, di : Bruce

Sono totalmente d’accordo, non si ha idea delle persone veramente ricche e totalmente sconosciute al fisco. Io segnalai un caso alla GdF locale (in provincia di Avellino) di persona italiana e residente in Italia propietaria di numerose rendite immobiliari in Inghilterra e forni anche le prove dei documenti di proprietà e dei redditi su supporto dvd, che avevo essendomi occupato della contabilità di questa persona. Ad un anno dalla segnalazione NULLA E’ STATO FATTO malgrado il dlg. 74/2000 art. 5 che prevede addirittura l’arresto. E questa persona milionaria continua a vivere nell’ombra del qualunquismo pur essendo multimilionaria. Protetta in primis dall’inefficienza e inerzia dello Stato che preferisce operazioni nazionali piuttosto la difficile indagine Europea e nelle banche inglesi.