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"Finale di partita" di Beckett per NuovoTeatro

di Marco Pisano - giovedì 15 febbraio 2007 - 5116 letture

“Finale di partita” di Samuel Beckett al teatro Ambasciatori per NuovoTeatro. Regia di F. Branciaroli; prodotto dal Teatro de “Gli Incamminati”.

Una stanza angusta sospesa ad un paio di metri da terra. Un uomo immobile al suo interno. Le pareti sembrano schiacciarlo. Degli oggetti coperti da teli biancastri. Ecco come si presenta questa messinscena del capolavoro beckettiano curata da Franco Branciaroli.

In questa prima immagine sta già la cifra asfissiante del testo, un assaggio della sua strisciante tragicità. L’uomo in piedi è Clov - ovvero Tommaso Cardarelli - gli oggetti coperti sono due grossi bidoni dai quali poi emergeranno i corpi mutilati di Nagg e Nell - Alessandro Albertin e Lucia Ragni - e Hamm, loro figlio - Franco Branciaroli - sulla sua sedia a rotelle.

Questi e pochi altri sono gli elementi, umani e materiali, sui quali ruota l’opera beckettiana; il resto è parola. Parola assurda e potente. Tragica e ironica ad un tempo.

Sono proprio queste le corde su cui gioca la regia di Branciaroli; una regia che cerca di amplificare l’indicibile dramma di un’umanità ridotta a pochi scarti umani, attraverso la tagliente ironia delle battute di Beckett.

Ecco perchè Hamm ha un bizzarro accento francese che gli conferisce un aspetto insolitamente macchiettistico; ecco perchè Clov parla con quella strana musicalità spezzata che sa di giocattolo rotto. Sono questi gli espedienti, insieme ad altri, usati per esplorare gli spazi di comicità celati dietro l’assurdo del testo cardine beckettiano.

È un esperimento coraggioso e rischioso quello di Branciaroli; i ritmi lenti imposti dal testo non lo agevolano e infatti il sottile filo d’ironia che attraversa lo spettacolo a tratti si spezza provocando un calo d’attenzione.

Ma rimane in ogni caso la notevole performance degli attori e l’impeccabilità di alcuni momenti della messinscena. Da sottolineare poi l’impatto della scenografia - di Margherita Palli - e delle luci - di Gigi Saccomandi - , elementi capaci di accompagnare la parola in modo netto ed efficace.


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