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Ferrovie dello Stato S.p.A.: gli effetti della privatizzazione

Senza la decenza di informare la cittadinanza, neanche tramite il proprio sito internet, i viaggiatori in partenza da Messina per Catania e Siracusa e quelli interessati al percorso inverso sono stati costretti ad estenuanti attese presso le stazioni intermedie.

di Piero Buscemi - giovedì 15 luglio 2010 - 2906 letture

Una notizia che sta interessando in queste ore, e penso le future, è quella inerente ai disagi che gli utenti delle Ferrovie dello Stato stanno vivendo nella tratta Messina-Siracusa.

Senza la decenza di informare la cittadinanza, neanche tramite il proprio sito internet, i viaggiatori in partenza da Messina per Catania e Siracusa e quelli interessati al percorso inverso sono stati costretti ad estenuanti attese presso le stazioni intermedie, con l’unico ausilio informativo dei display presenti che comunicavano l’accumularsi dei ritardi, senza alcuna spiegazione legittima.

Solo all’arrivo dei convogli, si è potuto avere qualche informazione sommaria che denunciava l’interruzione della linea elettrica nel tratto ferroviario su menzionato. Alla stazione di Taormina, il treno delle 17:11 per Siracusa, dopo aver accumulato più di un’ora di ritardo rimanendo fermo in stazione, è stato soppresso e i viaggiatori sono stati dirottati su autobus privati per raggiungere le destinazioni previste.

Coloro che dovevano raggiungere Siracusa, sono riusciti nell’intento verso le 21:30, due ore e mezza dopo l’orario previsto e dopo essere dirottati nuovamente su un altro treno in partenza da Catania per la città aretusa.

Da informazioni "di corridoio" sembrerebbe che un aereo (probabilmente turistico) abbia danneggiato la linea elettrica a ridosso di Acireale, ma non è ancora certo il ripristino della normalità nelle prossime ore.

Se a tutto questo, si aggiunge che in una stazione come quella di Giardini-Taormina, grande richiamo turistico dell’isola, gruppi di francesi, spagnoli e statunitensi si sono ritrovati insieme agli altri viaggiatori abituali, senza alcuna assistenza, con la biglietteria chiusa e le macchinette automatiche che non davano il resto, costringendo gli utenti a fare il biglietto presso il bar della stazione, appare alquanto arduo immaginare le conseguenze di queste continue privatizzazioni ad appannaggio di un servizio in precedenza pubblico e forse più efficiente.

Tagli economici ai servizi pubblici che interesseranno il nostro imminente futuro, e i conseguenti dimezzamenti del personale, registrati negli ultimi anni, hanno creato i disservizi registrati anche in altri enti, quali le poste, da qualche anno trasformate in S.p.A.

Ancora una volta, la privatizzazione selvaggia ha dimostrato come il tornaconto economico dei privati prevale sempre a discapito di una anelata efficienza, che spesso non ha riscontro nella realtà.


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