Fernando Rossi contro la politica estera di D’Alema

Il senatore Fernando Rossi (Gruppo misto del Senato) contro la politica estera di D’Alema e del governo Prodi.

di Redazione - sabato 21 luglio 2007 - 1953 letture

Come è noto, martedì pomeriggio [24 luglio 2007] D’Alema sarà al Senato per le sue "Comunicazioni in materia di politica estera, con particolare riferimento alla missioni internazionali".

La mia posizione ufficiale è ferma: non c’è disponibilità a votare mozioni o risoluzioni di appoggio al permanere delle truppe italiane in teatri di guerra, nè ad accettare l’occupazione del territorio italiano con basi USA. Per questo oggi ho diffuso il comunicato che trovate in allegato, unitamente al testo della risoluzione.

Fernando Rossi


Risoluzione d’iniziativa del Senatore Fernando Rossi

Il Senato della Repubblica,

valutate le comunicazioni del Ministro degli Affari Esteri in materia di politica estera, con particolare riferimento allo stato delle missioni internazionali;

considerati i pericoli determinati dalla minaccia atomica, dalle guerre preventive, dalla spoliazione delle risorse energetiche ed idriche di altri popoli, dall’incremento delle spese militari globali che, unitamente al saccheggio delle residue risorse biologiche, sono i più gravi pericoli che il nostro pianeta sta correndo;

considerati i principi costituzionali della pace, della sovranità e dell’autonomia, indicati dai padri fondatori della Costituzione, e recentemente confermati dalla volontà popolare con il mantenimento dell’attuale Testo;

considerato che tali valori non hanno potuto essere realizzati a causa del sopraggiungere della divisione del mondo in blocchi contrapposti e che da allora sono già trascorsi più di 60 anni;

Impegna il Governo

ad attivarsi per l’avvio di un reale processo di riflessione e di discussione – con il coinvolgimento di ogni forza politica, economica e culturale italiana – volta a sostenere il prestigio internazionale dell’Italia e a ridefinire un ruolo attivo e propulsivo del Paese, per il rilancio di una politica di disarmo nucleare, di abbandono delle guerre preventive e di collaborazione economica e commerciale con tutti gli Stati nel rispetto dei diritti dei popoli;

Per rendere credibile tale processo, il Senato della Repubblica impegna altresì il governo

a dare un chiaro segnale convocando la più volte promessa Conferenza sulle Servitù Militari e sospendo la decisione già assunta di realizzare la nuova base statunitense di Vicenza, decisione che potrà essere riesaminata alla luce delle risultanze della suddetta fase di ampia riflessione e discussione .

Se. Fernando Rossi Gruppo Misto


Comunicato del Sen. Fernando Rossi (Gruppo Misto) in merito alle comunicazioni di D’Alema sulla politica estera.

“Il riproporsi della minaccia atomica, l’aggressione armata ad altri popoli, la pesante ripresa delle spese militari sono i più gravi pericoli che il nostro pianeta sta correndo, unitamente al saccheggio delle sue risorse biologiche”.

Su questa premessa si basa la risoluzione che Fernando Rossi presenterà martedì pomeriggio al Senato quando il Ministro degli Affari Esteri sarà in Aula per relazionare in materia di politica estera. Secondo Rossi “l’Italia dovrebbe utilizzare tutto il proprio prestigio internazionale - ed i buoni rapporti internazionali delle varie forze politiche, culturali, sociali ed economiche del nostro paese - per allontanare tali pericoli e favorire una positiva evoluzione della situazione internazionale.

Sono passati più di 60 anni dalla fine della seconda guerra mondiale e dalla successiva divisione del mondo in blocchi contrapposti. Ora, ripartendo dai principi di pace e sovranità nazionale, voluti dai padri fondatori della democrazia e della Costituzione Italiana, vi sono tutte le condizioni per rivedere la partecipazione del nostro paese ad operazioni di guerra e di blocco economico e commerciale contro altri popoli e Stati, e per rivedere l’incontrollata presenza sul suolo patrio di basi militari americane e del relativo corredo di ordigni nucleari”. A tal proposito Rossi conclude la sua risoluzione chiedendo al Governo “la sospensione della decisione di costruire una nuova base militare straniera, nella città di Vicenza”, come segnale che i ripetuti impegni a svolgere una Conferenza nazionale sulle servitù militari, non è un espediente per far passare altro tempo.

“Tale decisione”, conclude Rossi, “potrà essere più ragionevolmente riesaminata al termine dell’ampio, e da più parti auspicato, aggiornamento degli accordi e degli impegni internazionali, ufficiali e segreti, sottoscritti dal nostro paese.


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