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Evitate di leggerlo

Recensione del libro "Cronache libere di un liberale" di Egidio Sterpa, senatore di Forza Italia.

di Serena Maiorana - mercoledì 24 novembre 2004 - 6416 letture

Ed ora, per la prima volta su Girodivite, parlerò male di un libro. Dopo mesi passati ad invogliare alla lettura sempre e comunque eccomi ora qui, a parlare di un libro che non solo non andrebbe letto, ma che sarebbe bene evitare al pari di qualunque perdita di tempo o cosa di cattivo gusto.

A scrivere questo libro è Egidio Sterpa, giornalista che del giornalismo italiano è stato uno dei pionieri, vista l’età ed il curriculum di tutto rispetto. In tempi più moderni però al suddetto curriculum si aggiunge un’attrazione per il fenomeno berlusconiano cui Sterpa non riesce a resistere. Accade così che il giornalista si candidi nelle file forziste, ottenendo la nomina a Senatore. Ed ecco che nasce il dissidio.

Perché Sterpa oltre ad essere un cronista è anche un liberale, ed un accanito sostenitore della libertà di stampa. Nonostante il suo impegno in politica però Sterpa non ha mai smesso di scrivere, anche parlare di politica a questo punto equivale anche a parlare di sé.

Infine Sterpa ha pensato bene di riunire alcuni suoi articoli pubblicati tra il 2002 ed il 2003 in un libro dal titolo "Cronache libere di un liberale", ed è questo il libro di cui io ora mi trovo a parlarvi. Si tratta in totale di trentadue articoli in cui Sterpa esprime in maniera chiara le sue opinioni circa i temi più scottanti di due anni di subbuglio per la politica nazionale ed internazionale.

Ed è qui che emerge il primo grosso errore dell’autore. Non ci sarebbe stato niente da ridire infatti se il libro si fosse intitolato "Opinioni libere di un liberale", il titolo invece presuppone che si tratti di cronache, e dunque trae in inganno. Non solo. Il liberismo di Sterpa (sicuramente palesato da chissà quali sue battaglie a me ignote) risulta in questo libro oscuro. Leggendolo sembrerebbe infatti più facile parlare di conservatorismo, sia dal punto di vista linguistico (visto che il libro è scritto in un italiano vecchio ed un po’ stantio, anche se sempre corretto e scorrevolissimo) sia dal punto di vista ideologico.

L’unico referente politico positivo di Sterpa è Silvio Berlusconi, cui l’autore dedica diversi articoli, oltre che un invito a prendere il comando in maniera più isolata ed autoritaria. Sterpa inoltre etichetta come estremista la sinistra più moderata, plaude all’America come alla dottrina della guerra preventiva e, pagina dopo pagina, va esprimendo nel suo libro idee che, più che di un liberale, paiono proprie di un futurismo pseudo-intellettuale che, francamente, speravo superato.

Ammesso poi che ogni opinione sia legittima e meriti rispetto, questo è un presupposto che tra le varie opinioni legittima anche la mia, anche su questo libro, che ho letto per sbaglio e che pare scritto per devozione.

"Cronache libere di un liberale", di Egidio Sterpa, edito da "Greco & Greco editori", 7,50 euro.


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