Etica e misticismo nella provincia di Trapani
Chiese, templi, mare. Etica e creatività. Natura e una tradizione culinaria tra le più apprezzate della Sicilia.
Raggiungere la parte occidentale della Sicilia, se si proviene dalla parte orientale, è possibile con due autostrade principali. La prima è la A20 che percorre tutta la zona tirrenica che da Messina va verso Palermo e prosegue oltre fino alla provincia trapanese.
La seconda è la A19 che da Catania conduce al capoluogo siciliano, attraversando il centro Sicilia, toccando le province di Enna e di Calatanissetta. Ci sarebbe un’alternativa, certamente più adatta a chi non ha molta fretta e vuole godersi altre attrattive dell’isola. In pratica, si tratta di percorrere per una prima parte la A19 fino a Caltanissetta per poi deviare verso Agrigento. Giunti sulla costa meridionale, si può proseguire allungandosi verso Sciacca, Mazara del Vallo ed infine risalire verso Trapani.
Abbiamo deciso di affrontare la Catania-Palermo, sapendo che qualsiasi scelta avrebbe comportato tutta una serie di disagi sul percorso, un argomento che ci riserviamo di affrontare a fine articolo.
La nostra base di appoggio è stata San Vito Lo Capo, perla turistica della Sicilia Occidentale per la quale abbiamo speso molte parole nel raccontare le varie edizione del Cous Cous Fest che si svolge in questa località e quest’anno giunto alla sua 28° edizione.
Da San Vito, la prima tappa del nostro giro nella provincia trapanese è stata la sempre coinvolgente Erice, accolti da una nebbia fitta, già sull’inerpicata sui tornanti che conducono alla cittadina e presente per la tutta la durata della nostra visita.
Qui abbiamo avuto l’occasione di dedicarci a una visita approfondita di alcune delle chiese, conventi e campanili che Erice offre al visitatore come giustificazione mistica della sua accoglienza. Conosciuta come la città delle cento chiese, dopo un momentaneo sgomento e indecisione su come effettuare una cernita tra le tante chiese visitabili, ci siamo affidati a una proposta più ridimensionata che, con un pacchetto confezionato ad hoc, permette la visita di sei luoghi di culto degni di essere contemplati.
Il Real Duomo, l’arrampicata obbligata al campanile adiacente che ci riporta ai tempi delle guerre del Vespro, la Chiesa di San Martino, i Ruderi del Monastero SS. Salvatore con i suoi ambienti di lavoro e dei forni utilizzati dalle monache per fare il pane, la Chiesa di San Pietro che ospita alcuni arazzi tessili di Niki Berlinguer, la Chiesa di San Giovanni Battista e, per concludere, la Chiesa San Giuliano, così antica che diede il nome a Erice fino al 1934.
Un giro per questo parziale elenco di chiese ha richiesto almeno due ore e mezza di dedizione. Superato brillantemente questo momento mistico, la seconda tappa è stata un’accurata visita al sito archeologico di Selinunte. Se ad Erice, a parte le chiese, ci siamo divertiti ad ammirare le istallazioni artistiche di Philip Colbert, artista britannico della pop contemporanea, Selinunte ci ha mostrato le sculture di Stefano Bombardieri, dedicate agli animali a rischio estinzione, raccogliendo un messaggio etico che, in ogni occasione, merita di essere sottolineato e ribadito, davanti al percorso di autodistruzione intrapreso dall’umanità che sembra senza ritorno.
I templi dorici hanno fatto il resto. Un consapevole salto nel passato, tra il tempio di Hera, ricostruito nella versione attuale nel 1959, e i resti delle colonne degli altri templi distribuiti nell’area, percorribile a piedi nella sua interezza di 377 ettari.
L’area archeologica di Selinunte ci ha solleticato la voglia di rivedere per l’ennesima volta la magnificienza del Satiro Danzante a Mazara del Vallo. Davanti a questo capolavoro del classicismo artistico greco, si rimane sempre impotenti e meravigliati. Un’attrazione incontrollabile e così catturante che diventa davvero difficile prendere la decisione di lasciare il sito che ospita la statua, per la cronaca il Museo del Satiro presso la Chiesa di Sant’Egidio.
Una breve ma intensa visita al Collegio dei Gesuiti, posto praticamente di fronte il museo del Satiro, ci ha consentito di ammirare la maestria di Ignazio Auguanno che, con materiale di scarto, ha riprodotto in miniatura le chiese e i palazzi principali di Mazara.
La nostra visita in questa parte occidentale della Sicilia si è completata con gli scorci paesaggistici e marini che la contraddistinguono. Tra tutti, Scopello con la sua Tonnara e i Faraglioni, e una sbirciatina alla vicina Castellammare del Golfo. E, ovviamente, una visita gradita ai ristoratori locali, per apprezzare il cous cous, i piatti a base di tonno e degli altri pesci di questo ricco mare, le busiate condite in svariati modi, ma eccellenti con il pesto trapanese o sanvitese. Una pausa culinaria irrinunciabile, addolcita a fine pasto dalla colorata e creativa pasticceria di questi luoghi.
Tornando alla questione accennata qualche rigo sopra, abbiamo constatato la difficoltà insormontabile per raggiungere questi splendidi luoghi provenendo da varie parti della Sicilia. Difficoltà dettata da strade di collegamento non all’altezza dell’importanza storica, culturale e artistica ammirabile una volta giunti sul luogo.
Se, ad esempio, calcoliamo la durata del percorso da Castellammare del Golfo, in pratica l’inizio dell’autostrada in direzione Palermo e poi Catania, i 275 km necessitano di un ottimistico tempo che supera le 3 ore. Un tempo tradotto dai nostri moderni navigatori in poco più di 90 km/h di media. I cantieri che attendono l’automobilista, dopo già la problematica percorrenza della via Regione Siciliana di Palermo, giungendo nei pressi di Enna e Caltanissetta, con svariati cambi di corsia e di carreggiata, rende il viaggio un’avventura stressante e pericoloso.
Invitiamo i nostri politici, partendo dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, a farsi un giro da queste parti, magari su un’auto normalissima priva di qualsiasi privilegi istituzionali, percorrere l’autostrada A19 (Catania-Palermo) o se preferisce, la A20 (Messina-Palermo) per rendersi conto dello stress quotidiano di chi, su queste strade, trascorre le ore per motivi meno goliardici di una gita turistica.

- Erice

- Erice

- Erice

- Erice

- Erice

- Selinunte

- Selinunte

- Selinunte

- Satiro

- Miniature Mazara del Vallo

- Scopello

- Castellammare del Golfo
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