Etica e letteratura
Etica e letteratura
nessun discorso sull’impegno è possibile senza una riflessione sull’etica. Ma nessun discorso sull’etica è convincente se non riguarda l’esperienza reale di qualcuno in rapporto a un altro, a se stesso o eventualmente a Dio. Il fondamento dell’etica è nella capacità di immedesimarsi con un altro e di immaginare le conseguenze delle proprie azioni e dei propri pensieri. Un comportamento morale non è neppure concepibile senza la capacità di immaginare se stessi in una condizione diversa dalla propria e dall’attuale (l’adulto che si immagina bambino, il giovane che si immagina vecchio, il forte che si immagina debole, il sano che si immagina malato, l’uomo che si immagina donna, il residente che si immagina straniero, ecc.). Non il leggere di per sé, ma il leggere la migliore e la grande letteratura come repertorio di innumerevoli esperienze reali e possibili custodite in un linguaggio adeguato: è questo che incrementa l’immaginazione e quindi può ispirare comportamenti privati e pubblici meno ottusi e meno insensati (Alfonso Berardinelli, L’eroe che pensa. Disavventure dell’impegno,Einaudi 1997, p.87)
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