Politica, filosofia, eros
Thomas A. Szlezak “Platone e Siracusa: Politica, Filosofia ed Eros”.
Istituto Mediterraneo Studi universitari
Siracusa 29-30 novembre , 1 dicembre 2007
Primo convegno mondiale di studi platonici
Eros e Polis
Thomas A. Szlezak, Università di Tubinga, autore di diversi studi su Platone, di cui due tradotti in italiano: Introduzione a Platone, Bompiani (2004), e “Platone e la scrittura filosofica” , Edizioni Vita e pensiero(1992). Più volte presente ai convegni siracusani, ha ricevuto la cittadinanza onoraria della città. Parla oggi (30 novembre 2007) sul tema “Platone e Siracusa: Politica, Filosofia ed Eros”.
“Libertà per Siracusa” aveva detto Platone nel suo primo viaggio, affascinando Dione. Il secondo viaggio lo fece chiamato da Dione nel 366, (Dionigi I era morto nel 367) per influenzare con la sua filosofia Dionigi il giovane. Da questo momento inizia un periodo straordinario per Siracusa che conosce l’esperimento di governo ispirato a Platone. Straordinario evento, dice lo studioso, ma fu anche uno straordinario successo?
Nel 357 Dione, intenzionato a mettere fine alla tirannide di Dionigi II, a capo di un piccolo esercito, da Zacinto, dopo una fortunosa navigazione, giunge a Siracusa occupandone i quartieri esterni, in assenza del tiranno. Impadronitosi del potere restò a capo della città con altri venti strateghi, ma l’impopolarità delle sue azioni gli rivolse contro la popolazione e dovette ritirarsi a Lentini. Essendo stata Siracusa occupata da mercenari campani, Dione vi fu richiamato e la occupò, ma fu ucciso (354) da un condiscepolo dell’Accademia, l’ateniese Callippo che restaurò la tirannide)
Ma la vittoria militare del 357 non sembrò a Platone un successo morale, perché se non è un successo morale, che successo è per l’uomo?. Una delle fonti per questi avvenimenti è Plutarco (probabilmente in Vite parallele, Dione e Bruto).
Dopo una digressione sul termine democrazia (Kratos significa reale esercizio del potere, e quindi il termine democrazia oggi non ha lo stesso significato di quello che aveva un tempo) lo studioso ritorna alla storia dicendo che quella di Dione fu una rivoluzione dall’alto e Dione era ricco e vecchio. Tuttavia alla rivoluzione partecipò tutta la popolazione. Partendo dalla Settima Lettera di Platone, lo studioso torna alla vicenda raccontandola come un dramma: protagonisti: Platone, Dione, Dionigi II. Deuteragonisti (o meglio diversi protagonisti detto in greco): Aristippo, Filisto, amico della tirannide, e poi vedremo, Callippo, Eudemo, Eraclide...).
Platone è causa ultima dell’intera rivoluzione in quanto aveva ispirato Dione. O almeno Platone cosi’ pensava e possiamo credergli, visto che Dione e Dionigi concordano. Tuttavia Platone non voleva che si usasse violenza e fu in questo tradito da Dione e Dionigi. Ma Platone fu di ogni avvenimento il motore immobile (cioè colui che muove tutto come oggetto d’amore).
Dione soprattutto avrebbe voluto realizzare le idee di Platone. Il giovane Dione viene descritto da Platone come persona di grandi doti. Nessun altro ascoltò Platone allo stesso modo. Il governo dei filosofi è legittimato dalla conoscenza delle idee e soprattutto dell’idea del bene. E Dione aveva imparato da Platone la dottrina delle idee, facendone un motivo guida nella sua vita personale, rifiutando gli agi della vita siciliana. Ma, proprio per questo motivo Dione venne in odio a tutto il suo ambiente, a tutta la corte del tiranno. Anche perché era arrogante e irremovibile nel relazionarsi al popolo, quando la situazione politica avrebbe probabilmente richiesto carisma e compromessi.
Anche dopo la completa vittoria su Dionigi, Dione mantiene la semplicità del suo contegno e usò clemenza e magnanimità anche per Eraclide (in un primo momento, poi fu costretto a farlo uccidere e si senti’ sempre colpevole per questo).
Secondo Platone Dionigi il giovane non aveva il carattere saldo di Dione. Dionigi non aveva ricevuto dal padre un’educazione adeguata per governare, e infatti Dione sperava che Dionigi facesse un’esperienza educativa simile alla sua, con Platone (ma Dionigi aveva ormai 30 anni). Secondo una fonte non platonica (Ateneo) Dionigi era un gran bevitore. Anche Aristippo di Cirene si propose di educare Dionigi. Ma fu più importante l’influsso di Fillisto, che scelse la tirannide, ammirando l’arbitrio e il lusso che la caratterizzavano. Egli riusci’ a insinuare in Dionigi il sospetto che Dione aspirasse al potere e Platone fosse suo complice. Dione fu esiliato, ma Dionigi stimò tanto Platone che non lo puni’, fu lui a lasciare Siracusa per tornare adAtene.
A questo punto Szlezak introduce altri personaggi che hanno un ruolo marginale ma non tanto nelle vicende successive. 1.Speusippo, nipote di Platone, amico stretto di Dione. Riusci’ a mescolarsi al popolo e a sondarne le opinioni, che erano a sostegno di Dione. Diede allora quel sostegno morale alla guerra che Platone non voleva. 2.Eudemo di Cipro, che perse la vita nelle guerre di Sicilia. Il fallimento di Dione è legato ai nomi di Callippo ed Eraclide. Eraclide giunse a Siracusa dopo la vittoria con rinforzi militari, ma poi Eraclide tradi’, sembra. L’uccisione di Eraclide allontanò sempre più Dione dalle grazie del popolo. In tutto sono quindi tre, alla fine, gli omicidi politici (Dione, Callippo ed Eraclide). Finiva cosi’ il sogno platonico di libertà per Siracusa.
Ma quale ruolo giocarono in queste vicende l’amicizia, la politica, la filosofia e l’eros? [Altra fonte citata: Vita di Dione, di Cornelio Nepote.]
Nella settima lettera Platone disprezza l’amicizia che lega Dione e Dionigi e Callippo.Non era amicizia filosofica come quella fra Dione e Platone, l’unica di cui ci si possa fidare.
Conclusioni: stretto collegamento tra filosofia ed eros,secondo quanto detto anche nel dialogo platonico Fedro, dove c’è appunto un’allusione a Dione. Il Wilamovith si chiede se Dione sia stato amato da Platone o almeno da lui educato nell’eros filosofico. Secondo alcune fonti Platone amava Dione. Possiamo quindi affermare che la relazione filosofica fra Dione e Platone era erotica. Ma poiché era un eros basato sulla filosofia e Dione era ormai vecchio l’amore avrebbe potuto trasferirsi a Dionigi. Ma Dionigi non fu capace di farsi amare da Platone, anche se Dionigi voleva apparire come un esperto della filosofia di Platone e a lui vicino. Voleva apparire dinanzi a Platone più bravo di Dione. Geloso quindi, ma con la gelosia Dionigi non ottenne nulla. Anzi si arrivò alla rottura fra il filosofo e il tiranno. Frattura che Platone avrebbe potuto evitare se non avesse posto troppo in alto le richieste etiche per Dionigi, troppo in alto i prerequisiti per la filosofia e per il suo amore.
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Scusate, è possibile avere gli atti del convegno? Grazie Maurizio Poli