Erodoto ed Eluana

I sadici della vita e la buona morte

di Alberto Giovanni Biuso - venerdì 1 agosto 2008 - 3226 letture

«Intorno al bambino che è nato siedono i parenti e piangono per i mali che, dal momento che è venuto al mondo, deve soffrire, enumerando tutte le sofferenze che toccano agli uomini! Il morto, invece, lo depongono in terra tra manifestazioni di tripudio e di gioia, adducendo la ragione che, liberato ormai da tanti mali, egli si trova pienamente felice» (Storie, V, 4; a cura di L. Annibaletto, Mondadori 2005).

Così Erodoto descrive l’usanza dei Trausi. E questo sentimento sta al fondo della civiltà e del pensare anche dei Greci, i quali con Mimnermo, Euripide, Omero, Plutarco, Sofocle, Pindaro, Eschilo...sostengono che la migliore delle cose è non nascere. Essi, Greci e Trausi, sapevano cogliere dell’esistenza tutta la possibile gioia, il piacere, la gloria. Ma non nutrivano illusioni e soprattutto non si facevano della vita un idolo al quale sacrificare ogni altra dimensione. Porre la vita al sommo di tutto è solo dei vili (don Abbondio risponde ai rimproveri del Cardinale Federigo con l’argomento che la vita è il valore supremo) e dei sadici (se la vittima muore, il divertimento è finito). E sadica è al suo fondo l’arroganza di quanti -si proclamino o no cattolici- negano a un corpo ormai spento la pace della morte e impongono invece un fantasma di sopravvivenza sostenuto soltanto da tubi, motori, fiale. Alla naturalità del vivere e del morire questi falsi e ipocriti difensori dell’ordine naturale oppongono il puro artificio della tecnologia. All’umano e alla sua natura fragile e finita oppongono la disumanità della loro apologia del dolore che quanto più dura tanto più salva. Sadici.

Ma che persino un Parlamento si attivi per negare pace a una povera ragazza e ai suoi familiari -quello stesso Parlamento che da anni si rifiuta di legiferare sul Testamento biologico e che difende norme restrittive e disumane contro l’utilizzo della morfina per i malati terminali ridotti a un grumo di sofferenza- è segno di quanto la crudeltà dei moralisti vaticani sia diventata la suprema regola morale. Essi sì sono contronatura, perché naturale è per l’uomo la morte. Come i Trausi narrati da Erodoto ben sapevano.

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Dichiarazione del senatore Marino
2 agosto 2008, di : Alberto Giovanni Biuso

Su Repubblica leggo la dichiarazione del Senatore e medico Ignazio Marino (PD) contro la decisione della maggioranza parlamentare.

«Ed è a questo punto che il senatore-chirurgo pronuncia in aula il suo testamento: "Chi di voi ha passato qualche giorno nelle stanze dove vivono le tante Eluane?" chiede. Segue la lista degli obblighi quotidiani per un corpo in stato vegetale: il sondino per l’alimentazione, la persona che lava, quella che muove il corpo per evitare le piaghe, fino a chi "almeno due volte a settimana dove svuotare il tuo intestino". "Chi di voi - chiede Marino all’aula - vorrebbe sottoporsi a tutto questo senza avere alcuna percezione del mondo e senza una ragionevole speranza di recuperare l’integrità intellettiva? Io non lo vorrei, lo confesso. E se mi capitasse vi prego di tenere in considerazione di queste parole". Per la prima volta un testamento biologico entra a far parte degli atti del Senato. Una piccola vittoria nel nome di Eluana».