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Emilia Romagna, ci risiamo

Ma il passato a cosa serve?

di Emanuele G. - giovedì 18 maggio 2023 - 1168 letture

Ci risiamo. Per l’ennesima volta il territorio si è ribellato all’uomo e ha provocato una immane tragedia. Pensate ben 13 morti. Un numero imprecisato di persone sfollate. Migliaria di ettari allagati. Un territorio devastato. Danni ingenti. Insomma la "solita catastrofe".

Ma quando capiremo che il territorio va tutelato e protetto? Ho l’impressione che il termine "territorio" sia utilizzato per infiorare le decine di convegni inutili che si organizzano sull’argomento. Basta parlarne e poi si dimentica bellamente tutto. Tutto passa in cavalleria in Italia. E non solo da ora.

C’è solo rabbia nel vedere le tragiche immagini che ci giungono da varie zone dell’Emilia Romagna. Possibile che si è giunti a tal grado? Possibile che il territorio sia così degradato? Possibile che tutto questo si ripeta con luciferina puntualità?

E’ da anni che il territorio "sembra" al centro del dibattito, ma poi tutto sparisce. Si parla di progetti, piani d’area, magistrature, strutture, finanziamenti e poi cosa succede? Una sfilza impressionante di disastri ambientali la cui lista è al dir poco infinita.

Si sa che l’Italia è un paese fragile e non si fa nulla per opporsi a questo "destino baro" che ha condannato l’Italia ad essere lo scenario di disastri ambientali che sono costati centiania di vittime e distruzioni immani. Possibile che non abbiamo preso coscienza di questo?

Certo dopo ogni disastro ambientale tutti a battersi il petto, ma poi puff tutto si dimentica. Lo stesso scenario si ripeterà anche in questo caso. Saranno sparsi alcuni mld di euro che non serviranno a niente se non in casi rarissimi. In attesa della prossima tragedia.

Quest’anno è il sessantesimo anniversario del disastro del Vajont. Sessant’anni persi? Abbiamo l’impressione di si. Purtroppo.


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